Il primo braccialetto elettronico d’urgenza arriva in Italia

Dopo che le cronache italiane sono state invase da notizie legate alla violenza sulle donne, il dibattito si è spostato sulla prevenzione di tragedie come quella di Giulia Cecchettin. Una delle misure precauzionali è il braccialetto elettronico, un dispositivo utilizzato per tutelare la vittima e monitorare il divieto di avvicinamento imposto allo stalker.

Purtroppo, non sempre la giustizia è puntuale. Nonostante una donna trovi il coraggio di denunciare, spesso ci sono ritardi sulla consegna dei braccialetti. L’ultimo caso è avvenuto a Marsala, in Sicilia, dove il pm ha ordinato a una 16enne e il suo fidanzato 22enne di indossarlo per consentire agli inquirenti di verificare se l’indagato superasse i 300 metri dalla ragazza. Dieci giorni dopo la disposizione, non c’è ancora nessuna traccia dei braccialetti, rischiando di rendere vana la denuncia avvenuta per tempo.

Ma non tutto è perduto: per la prima volta in Italia è scattata la misura del braccialetto elettronico d’urgenza. Il destinatario del dispositivo è un trentenne di Monza. L’uomo continuerebbe infatti a molestare una giovane donna nonostante l’ammonimento del questore. 

Come funziona il braccialetto elettronico

Il dispositivo consente di monitorare tramite segnale GPS la posizione dei soggetti in stato di arresto, detenzione domiciliare e colpevoli di stalking.

Pesa circa 200 grammi, non reca fastidio a chi lo indossa, ed è impermeabile. Il device può essere tolto solo dall’autorità di pubblica sicurezza e non può essere rimosso per tutta la durata della misura. Notifica gli agenti ogni qualvolta venga commessa un’infrazione, come ad esempio eventuali tentativi di danneggiamento o rimozione del dispositivo. 

Ad oggi, in Italia, i braccialetti elettronici attivi sono 5.645. Di questi, 928 sono legati a reati da “Codice rosso”, con l’obiettivo di tutelare le vittime di violenza sessuale, maltrattamento, atti persecutori e lesioni.

Uno dei braccialetti utilizzati in caso di stalking
Il dispositivo anche in caso di reati spia o minacce

La misura del device considerato “d’urgenza” è prevista dalle Legge n.168 del 24 novembre 2023 introdotta dal Disegno di legge contro la violenza sulle donne, e della violenza domestica, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 9 dicembre. Secondo il nuovo decreto, la misura del dispositivo può essere applicata anche nel caso in cui siano presenti “reati spia o minacce”

Per far sì che il braccialetto elettronico risulti efficace, anche la vittima di stalking dovrà indossare un dispositivo di controllo. Questo consentirà di ricevere un avviso nel caso in cui il destinatario della misura violi alcune delle prescrizioni previste, come ad esempio il divieto di avvicinamento.

Inoltre, se il braccialetto dovesse essere manomesso o venisse infranto divieto di avvicinamento, secondo la nuova legge verrebbe commessa una fattispecie di reato. L’infrazione prevede una pena pari alla reclusione da uno a cinque anni, fino all’arresto immediato anche non in caso di flagranza.

La situazione in Europa

Non in tutti i Paesi i braccialetti vengono utilizzati per monitorare la posizione dello stalker. In Inghilterra e in Galles gli “electronic tags” sono perlopiù usati per monitorare il coprifuoco e le condizioni di un ordine giudiziario o carcerario. In Francia, invece, è stata adotatta dal 2020 una politica simile a quella italiana. Dopo un vertiginoso aumento dei casi di violenza di genere, anche il governo francese ha deciso di disporli a tutela della vittime di abusi domestici.

In generale, la politica europea si sta sempre più sensibilizzando sul tema. Nella relazione del Parlamento europeo del 6 luglio 2023, si legge un vero e proprio invito agli Stati membri in merito all’utilizzo dei braccialetti elettronici. 

 

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