Il mistero dei funerali di Navalny e le mosse di Putin

I funerali di Aleksej Navalny rimangono avvolti nel mistero. La famiglia non ha ancora dato direttive, ha soltanto continuato a denunciare le minacce del Cremlino. La salma di Navalny è stata restituita alla famiglia dopo nove giorni dalla morte dell’oppositore. Se è vero che in Russia nulla accade per caso la questione Navalny ne è la prova. Riconferma il velo di mistero che ruota intorno allo Zar. Ma c’è di più. Non c’è casualità né nella scelta di Putin di restituire il corpo del defunto nove giorni dopo, né nell’incertezza dei funerali dell’oppositore da parte della famiglia. Il filo conduttore riguarda le elezioni russe che si terranno tra il 15 e il 17 marzo 2024.

La famiglia Navalny e il livello mediatico

Il quando e il come dei funerali ancora non si sa. Ludmila Navalnaya ha lottato per avere la salma del figlio, ma sta continuando la sua campagna contro il Cremlino. “Se non accetti di svolgere dei funerali segreti tuo figlio sarà seppellito nella colonia penale”. Ludmila non ha paura di riportare le minacce. La sua determinazione ha un prezzo, ma ha anche un obiettivo. La donna ha un aspetto che gioca a suo favore. È il valore mediatico della morte del figlio prima delle elezioni di Putin. Ludmila Navalnaya sa che il vero funerale di Aleksej è già iniziato. È iniziato subito dopo la sua morte con le manifestazioni. Sono disordini timidi. Lasciare un fiore, scrivere un biglietto, ma hanno un valore mediatico enorme con il quale lo Zar non può competere.

Le commemorazioni di Navalny

La famiglia Navalny è mediaticamente supportata a livello internazionale. Tutta Europa è con la madre e la vedova dell’oppositore. È un dato che si riscontra dai titoli di giornale e dai commenti sui social network. Sia Ludmila Navalnaya che Yulia Navalnaya sanno che ora l’opposizione al governo Putin si giocherà soprattutto fuori dalla Russia. Lo Zar ha perso colpi. La morte di uno dei suoi pochi oppositori è la goccia che farà traboccare il vaso, perché le cose lasciate in sospeso sono troppe. La guerra in Ucraina, la mancanza di fondi, la morte di Navalny, la soppressione del dissenso. A livello mediatico Putin è bombardato, lo dimostrano le sue scelte.

Le tempistiche di Putin

Lo Zar ha aspettato 9 giorni per restituire la salma. Il nono giorno nel calendario ortodosso ha un’importanza non sottovalutabile. Secondo la religione ortodossa il nono giorno indica il momento in cui l’anima si presenta davanti a Dio per espiare i propri peccati. Il personaggio di Putin negli ultimi anni si è costruito intorno all’immagine di buon cristiano. Immagine che non può crollare proprio prima delle elezioni. Una centralità importante nei funerali russi sono le persone. La tradizione impone che ai riti partecipino tutti i conoscenti. Nel caso di Navalny l’affluenza di persone che potrebbero partecipare al funerale rappresenta la prima problematica a cui lo Zar deve far fronte. Le migliaia di persone implicherebbero disordini. Disordini ai quali Putin ora non può resistere. Tutto assume un significato: le elezioni.

Vladimir Putin

Questo problema si aggiunge alle ultime difficoltà di Putin. Sono difficoltà economiche dovute a due anni di guerra. E sono difficoltà di campagna elettorale, perché ora le certezze sui risultati delle elezioni non sono così scontate. I problemi economici dati dalla guerra si rispecchiano in qualcosa di banale ma impattante. È dal 2018 che Putin sta investendo sul reclutamento nel continente africano. In particolare, l’unità Wagner aveva un rapporto strettissimo con la Libia. Rapporto che nel 2024 a causa di mancanza di fondi si sta piano piano interrompendo. Nonostante la volontà di Putin di stringere la sua influenza in Libia, la mancanza di fondi gli sta impedendo di arruolare uomini per il gruppo Wagner.

Le elezioni non più scontate

Il Cremlino non è mai stato ostacolato. Le elezioni di Putin, che dallo stesso sono state descritte come senza colpi di scena, non sono più così scontate. Il caso Navalny ha steso un velo nero sul 15 e il 17 marzo, giorni in cui la Russia dovrebbe fermarsi per la chiamata alle urne. A livello internazionale la posizione di Putin è delicatissima. Ma anche la prospettiva che a livello nazionale non ci siano sfidanti allo Zar è confusa adesso. Gli sfidanti e gli oppositori ci sono eccome, i funerali di Navalny ne sono la testimonianza. Le migliaia di persone che si prospettano ai funerali sono un impiccio non indifferente alle certezze di Putin. La verità è che le elezioni programmate e guidate forse non lo sono più.

Francesca Neri

Laurea triennale in Storia Contemporanea all'Università di Bologna. Laurea Magistrale in Scienze Storiche e Orientalistiche all'Università di Bologna, con Master di I Livello in African Studies all'Università Dalarna.

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