Il governo vara il “pacchetto sicurezza”: cosa cambia

Due carabinieri impegnati in un presidio di sicurezza a Roma.

Giovedì 16 novembre 2023 il Consiglio dei Ministri ha varato un nuovo “pacchetto sicurezza” per garantire maggiori tutele alle Forze dell’Ordine, pene più severe per vecchi e nuovi reati, oltre a paghe e fondi più elevati al personale del comparto sicurezza. Si tratta di uno dei più corposi documenti in materia negli ultimi anni.

Nuovi reati e nuove pene

L’intero provvedimento del governo è segnato da un numero crescente di anni di reclusione. Da due a otto per chi organizza rivolte in carcere o in un centro di permanenza per migranti (i CPR), che diventano da uno a cinque per chi partecipa soltanto. Per chi occupa con violenza o minaccia un immobile altrui si prevedono da due a sette anni. E da due a sei per chi commette truffa aggravata a danno di anziani.

Gli attivisti di "Ultima Generazione" bloccano il traffico a Roma. Con i provvedimenti del governo, queste manifestazioni saranno più difficili da organizzare.
Gli attivisti di “Ultima Generazione” bloccano il traffico a Roma. Con i provvedimenti del governo, queste manifestazioni saranno più difficili da organizzare.

A questo panorama di inasprimenti si aggiungono nuove misure di contrasto ad attività illegali. Ad esempio i blocchi stradali (ormai spesso alla ribalta per via delle proteste di Ultima Generazione) passano da illecito amministrativo a reato penale, in caso di particolare gravità delle conseguenze e complessità del coordinamento preventivo. Oppure il divieto di accesso alle stazioni metropolitane, ferroviarie e portuali per denunciati e condannati per furto e altri reati commessi in quei luoghi. O ancora le sanzioni contro chi induce minori all’accattonaggio (con aggravanti per chi costringa il ragazzo a non frequentare la scuola).

Più soldi e risorse

Incontrando a Palazzo Chigi le rappresentanze sindacali del comparto Difesa e Sicurezza, la premier Giorgia Meloni è stata chiara: «In manovra abbiamo messo sul tavolo cinque miliardi per la contrattazione collettiva nazionale. Prevediamo che un miliardo e mezzo saranno destinati a voi». Nello specifico, 1,4 miliardi andranno al rinnovo dei contratti di Forze Armate e dell’Ordine, 100 milioni ai Vigili del Fuoco. Una misura importante, considerando che quei contratti erano scaduti nel 2021.

La premier Giorgia Meloni il 16 novembre 2023 a Palazzo Chigi, durante l'incontro con le rappresentanze del comparto Difesa e Sicurezza.
La premier Giorgia Meloni il 16 novembre 2023 a Palazzo Chigi, durante l’incontro con le rappresentanze del comparto Difesa e Sicurezza.

Buone notizie anche dal punto di vista dei singoli operatori. Grazie ai nuovi stanziamenti sarà possibile aumentare del 5,8% le retribuzioni del personale. Prevista anche una quota di 38 milioni all’anno per le polizze assicurative contro gli infortuni e una di 15 per il biennio 2024-25, per costituire la base di nuove forme di previdenza integrativa (di cui il comparto al momento non dispone).

Più armi e personale

Rispondendo a anni di sollecitazioni da parte dei vertici della Difesa, il governo sta preparando una radicale riforma delle Forze Armate. L’obiettivo è adeguare lo strumento militare agli accresciuti impegni nazionali e internazionali, oltre che svecchiare l’intera struttura organizzativa, rimasta ancorata agli anni della guerra fredda. Il ministro Guido Crosetto ha parlato di un prossimo aumento di personale in tutte le Forze Armate, oltre che della probabile costituzione di una riserva di 10 mila uomini e donne, mobilitabile in tempi brevi.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto è da tempo impegnato nella riforma delle Forze Armate, partendo dall'ascolto delle necessità dei vertici militari.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è da tempo impegnato nella riforma delle Forze Armate, partendo dall’ascolto delle necessità dei vertici militari.

C’è spazio anche per una piccola rivoluzione nelle Forze dell’Ordine. Con il provvedimento del governo, infatti, agli agenti di pubblica sicurezza già autorizzati al porto d’arma da fuoco di servizio potranno detenere un’altra pistola, personale e privata, senza un’ulteriore licenza. Una norma molto attesa del comparto, ma che già fa discutere. Alcuni rappresentanti sindacali della Polizia Penitenziaria hanno sottolineato che il problema non era avere più armi, quanto piuttosto modelli più piccoli e occultabili, adatti a essere portati anche in borghese.

Umberto Cascone

Nasco a Savona in un rovente mattino di agosto del 2000. Sin da bambino mi interesso di tematiche militari, passione che porto avanti ancora adesso. Negli anni nuovi argomenti iniziano a affollarmi la mente: dalla politica estera a quella interna, passando per una dose abbondante di storia. L'università mi regala l'amore per la radio, che mi spinge a entrare in RadioIULM e a prendere le redini prima del reparto podcast (marzo 2022-ottobre 2023) e poi dell'intera emittente (settembre 2022-gennaio 2023). Ho tanta voglia di fare, di raccontare il nostro tempo, fatto anche di argomenti spesso trascurati, eppure importantissimi. Ci riuscirò? Sarebbe bello dire, alla Manzoni, che lo giudicheranno i posteri. Ma l'unica risposta sincera è: lo spero.

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