Il Covid martoria il calcio. Nazionali, ma non era meglio una pausa?

Nel prossimo weekend torna la serie A con l’ottava giornata dopo la pausa nazionali che ha (di nuovo) suscitato dubbi e perplessità. La prima sosta di ottobre (5-13) si è trascinata dietro infortuni e casi di positività al Covid: si pensi all’Inter che ha ricevuto dal Cile un Sanchez malconcio e che ha dovuto fare a meno di Skriniar positivo con la nazionale slovena. Ma anche questa nuova pausa non è stata da meno.

Altro giro altra corsa. Inter ancora colpita, Napoli quanti indisponibili

Dopo il secondo giro, l’ultimo (finalmente) di questo 2020 per le nazionali, si è ripetuto ciò che tutti temevano: la proliferazione del Covid tra i giocatori in viaggio per l’Europa (e il mondo). Questa volta i focolai sono stati ben due: Croazia prima e Serbia poi con l’Inter, ancora una volta, ad avere la peggio. Nella nazionale croata (scesa in campo in Nations League raccogliendo due sconfitte contro Svezia e Portogallo) ha fatto discutere il caso di Vida, difensore del Besiktas: il centrale ha disputato i primi 45 minuti dell’amichevole di settimana scorsa contro la Turchia prima di essere sostituito all’intervallo visto il risultato positivo del tampone arrivato “solo” a metà gara. Risultato? L’interista Brozovic ha contratto il Covid e ora si trova in isolamento a Milano. Spostandoci invece nella nazionale serba, oltre a Kolarov dell’Inter risultato positivo, si leccano le ferite anche altre due squadre di serie A, Lazio e Verona, per le positività di Milinkovic-Savic e Lazovic con i biancocelesti che gioiscono però per aver ricevuto la negatività di Immobile.

Non va meglio al Napoli che appresa la positività al Covid dell’albanese Hysaj, deve aggiungere alla lista degli indisponibili causa infortunio per la partita contro il Milan altri due nazionali: Osimhen e Ospina (Nigeria e Colombia). Un ultimo caso di positività riguarda l’Atalanta con il talento mancino Malinovsky positivo al Covid con la sua Ucraina.

A questo punto la domanda sorge spontanea: in un periodo storico tanto delicato quanto unico come questo, era davvero necessario spedire in giro per l’Europa giocatori da ogni dove per una competizione «minore» come la Nations League anche visto che la Fifa ha deciso di rinviare il Mondiale per Club in programma a dicembre, a febbraio 2021? Discorso totalmente diverso invece per le nazionali transoceaniche che stanno affrontando le qualificazioni ai prossimi mondiali in Qatar nel 2022, ma anche lì le perplessità son venute fuori con vari positivi nell’Uruguay: Suarez, Vina e Munoz.

Roberto Balestracci

24 anni, quasi 25. Laureato in Scienze della Comunicazione, coltivo da sempre la passione per lo sport e per le sue emozioni. Interista, porto la Maremma nel cuore. Ma non solo. Il diploma in violino al conservatorio di Siena mi permette di collegare due mondi, sport e musica, apparentemente lontani

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