Un giovane su dieci tra i 18 e i 24 anni abbandona precocemente gli studi superiori senza conseguire il diploma. Per ridurre questa tendenza nasce FUtuRi. Il governo ha infatti deciso di investire di più sull’istruzione introducendo 30 ore di orientamento obbligatorie, già nell’anno accademico 2023-2024. Questo, almeno, è quanto previsto dalle Linee guida per l’orientamento approvate dal Ministro dell’istruzione Valditara.
Il nuovo orientamento scolastico vale solo per le superiori
Le scuole secondarie di primo grado dovranno, dunque, attivare dei moduli, anche extra curriculari, che non vanno intesi come una nuova disciplina, separata dalle altre. Bensì, si tratta di uno strumento essenziale per aiutare gli studenti a riflettere sul proprio progetto di vita culturale e professionale. Le 30 ore possono essere gestite in modo del tutto flessibile, a patto che abbiano lo scopo di aiutare nella transizione scolastica.
Ad esempio favorendo la comunicazione tra docenti e studenti e tra gli studenti delle medie e quelli delle superiori, soprattutto con la condivisione di esperienze. Nelle scuole superiori, per questo, si hanno già a disposizione i nuovi professori tutor e orientatori. Le scuole medie invece sono ancora prive di uno strumento che aiuti in primis i docenti a colmare questo gap.
La piattaforma FUtuRI per l’orientamento nelle medie
La piattaforma digitale FUtuRI, presentata oggi a Milano, si prefigge proprio quest’obiettivo. Puntare sull’educazione e di conseguenza sul futuro degli studenti sin dalle scuole medie, dove l’orientamento è stato a lungo trascurato, spesso limitandosi a un consiglio episodico dato dai docenti appena prima dell’iscrizione alle superiori. La piattaforma, completamente gratuita e interattiva, si rivolge a docenti e studenti con l’obiettivo di creare le condizioni ottimali per intraprendere un percorso di studi più consapevole.
A partire dallo scorso autunno, è oggetto di sperimentazione da parte di decine di classi in tutte le regioni d’Italia ed è in discussione un accordo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito per definire le possibili sinergie con la piattaforma Unica. Ad oggi 2557 docenti e più di 2200 studenti si sono registrati, utilizzando il materiale messo a disposizione.
Come funziona la piattaforma?
FUtuRI offre, infatti, diverse attività da svolgere singolarmente o in classe, utili all’orientamento. Dopo la registrazione, è previsto di compilare i “questionari sulla conoscenza di sé”, per evidenziare le proprie inclinazioni rispetto alle materie scolastiche. Vengono, poi, offerti cinque questionari disciplinari (due di italiano, due di matematica e uno di inglese), oltre a trenta moduli di didattica orientativa legati a temi multidisciplinari. Agli studenti viene data perfino la possibilità di cimentarsi in giochi di ruolo, calandosi nei panni dei professionisti di un dato settore.
L’altro aspetto fondamentale è garantire la comunicazione anche con i genitori degli studenti, che non possono essere esclusi da questo percorso. La piattaforma rappresenta quindi un supporto anche per i docenti affinché possano raggiungere le famiglie.
“È una sperimentazione che sta dando risultati anche sopra le aspettative” ha dichiarato Andrea Gavosto, direttore di Fondazione Agnelli che, insieme a Fondazione De Agostini, ha messo a punto la piattaforma digitale. E continua: “FUtuRI nasce tre anni fa con l’obiettivo di investire sui giovani e renderli protagonisti del loro progetto di vita”.