
«Stiamo passando dalla cultura dello stupro alla cultura del consenso». Ha dichiarato la deputata dei Verdi francesi Marie-Charlotte Garin in seguito all’approvazione da parte dell’Assemblea Nazionale francese della modifica del Codice penale riguardo alle aggressioni sessuali in Francia. Con le modifiche attuate, sostenute dal governo centrista di François Bayrou, la nozione di “consenso” entra nella definizione di stupro.
Una definizione passata
Il testo, approvato con 161 voti favorevoli e 56 contrari, mantiene le quattro categorie di stupro già presenti nella legge nazionale. Ovvero ogni atto sessuale commesso con «violenza, coercizione, minaccia o sorpresa». Una definizione, però, secondo molte associazioni femministe all’antica soprattutto per il concetto di “sorpresa” in quanto sembrerebbe sottintendere che i casi di violenza avverrebbero solo in contesti di prevaricazione e da sconosciuti. Per esempio di notte e in strada. In realtà, molte aggressioni avvengono all’interno della coppia o da persone conosciute. Per questo motivo il testo approvato aggiunge l’essenzialità del consenso: lo stupro, secondo la legge francese, diventa così «qualsiasi atto sessuale non consensuale». Un modello ora adottato da vari paesi europei: Spagna, Danimarca, Slovenia, Islanda, Grecia e Svezia.

Il concetto di consenso
L’aggiunta permette di distinguere un rapporto sessuale da una violenza, specificando che il consenso deve essere «libero e informato, specifico, preventivo e revocabile». Una persona, quindi, deve liberamente affermare di essere predisposta all’atto sessuale: il consenso non può essere dedotto dal silenzio o dalla mancata reazione. Questo perché la vittima potrebbe essere paralizzata dalla paura e non rispondere prontamente con un rifiuto verbale. La legge per ora è stata approvata dalla Camera bassa del Parlamento, ma dovrà essere esaminata dal Senato. «Questa è la prima pietra che scagliamo contro il muro dell’impunità» ha affermato Garin. Ma non mancano i contrasti tra i partiti: a opporsi a tale modifica il partito di estrema destra Raggruppamento Nazionale, l’Unione dei Democratici per la Repubblica e alcuni deputati del Partito Socialista.
«Conta ciò che vuole la vittima»
Alcuni deputati sono contrari in quanto: «L’attuale definizione di stupro è già sufficientemente precisa» ha dichiarato Sophie Blanc, deputata della RN. Mentre i difensori sostengono che la modifica della legge permetterebbe di dare una definizione penale di stupro più completa, inserendo anche situazioni particolari. Per esempio i casi in cui la persona abusata è in uno stato di choc, mancanza di controllo o molto vulnerabile. Anche alcuni gruppi femministi si sono espressi contrari, intimoriti che la nozione di consenso possa spostare l’attenzione sul comportamento della vittima e non su quello dell’aggressore. «Ciò che conta non è ciò che crede l’aggressore, ma ciò che vuole la vittima» ha dichiarato Aurore Bergé, ministra per l’uguaglianza tra donne e uomini. Appoggiata anche dalla deputata macronista e correlatrice del testo Véronique Riotton: «Il consenso è onnipresente nella procedura legale, ma è assente nel diritto francese» che, allo stato attuale «non prevede sanzioni sufficienti per gli aggressori».
Il caso Pelicot e il #MeToo

La maggiore attenzione ai casi di aggressione sessuale, in Francia, è avvenuta in seguito ai processi per stupro subiti da Gisèle Pelicot. Prima di tale episodio, il Paese era tra i principali oppositori della modifica della legge e dell’inserimento della specifica del consenso nella prima direttiva europea per contrastare la violenza di genere, approvata a maggio del 2024. Poi il dibattito pubblico è stato fortemente influenzato, e cambiato, dal caso Pelicot. La donna è diventata tristemente nota in tutto il mondo per essere stata resa incosciente e abusata sessualmente dal marito e da altri uomini per molti anni. Ma tale fatto non era previsto dalla legge, in quanto non rientrante nelle quattro categorie specificate. A ciò si è aggiunto il movimento #MeToo che ha spronato molte donne a denunciare i casi di stupro. Dal 2016 al 2023, in Francia, le aggressioni sessuali sono aumentato del 187% e nel 2024 sono state sporte più di 122mila denunce.