È il gennaio del 2004 quando l’allora ventenne Mark Zuckerberg, studente di Harvard, insieme a un gruppo di amici registra il dominio thefacebook.com. Il mese dopo, il 4 febbraio, il sito va ufficialmente online e il successo è immediato. Da quel giorno sono passati 20 anni.
La storia
Facebook nasce nel 2004 dall’idea di cinque studenti della Harvard University. Mark Zuckerberg, Eduardo Saverin, Andrew McCollum, Dustin Moskovitz e Chris Hughes decidono di fondare il social network per aiutare gli studenti dell’ateneo, sempre estremamente immersi nello studio, a mettersi in contatto tra di loro più velocemente, condividere i propri pensieri, chattare e divertirsi.
Il social riscuote grande successo tra gli studenti dell’università di Harvard e, per questo, il servizio viene aperto anche agli studenti di altre università. Tra queste la Columbia University di New York, la Yale University nel Connecticut e il Massachussets Institute of Technology (MIT).
Il grande consenso e il successo di pubblico riscosso dalla piattaforma convincono Zuckerberg e i colleghi a mettere da parte gli studi per concentrarsi esclusivamente su Facebook. I cinque lasciano Boston e si trasferirono in California, nella Silicon Valley, con l’obiettivo di far crescere la propria creatura attraverso la ricerca di finanziatori e potenziali partner.
Qui trovano l’appoggio e l’interesse di alcuni grandi imprenditori. Tra questi vi sono il fondatore di Quora, Adam d’Angelo, e il fondatore di Paypal, Peter Thiel.
L’ascesa della piattaforma
Dal suo approdo nella Silicon Valley, la piattaforma, grazie agli investimenti, cresce a ritmo costante. Dal 2008 Facebook conquista terreno e notorietà anche in Italia. Sull’onda di questo successo, nel 2011, il numero di iscritti italiani raggiunge i 21 milioni, praticamente pari ad un terzo del Paese.
Nel 2012 Facebook raggiunge il traguardo di 1 miliardo di utenti mensili attivi sulla piattaforma. Questo numero è andato via via aumentando, raggiungendo i 3 miliardi nel 2023, equiparabile al 40% della popolazione mondiale.
La proprietà della società
Dei cinque studenti di Harvard che hanno fondato Facebook, oggi solamente Mark Zuckerberg fa ancora parte della società, ricoprendo la posizione di Ceo di Meta (l’azienda madre di Facebook). Gli altri quattro fondatori del social network hanno preso strade diverse nel campo dell’imprenditoria.
Lo scandalo Cambridge Analytica
Nel marzo del 2018 Facebook è diventato protagonista di uno degli scandali più grandi che ci siano mai stati sul fronte privacy.
Un’inchiesta giornalistica ha fatto emergere la vicenda di Cambridge Analytica. La società di consulenza britannica aveva raccolto i dati personali di 87 milioni utenti Facebook senza il loro consenso e il aveva utilizzati per fare propaganda politica. Per questo, a causa delle possibili interferenze nel processo di voto delle elezioni politiche statunitensi, il titolo di Facebook in borsa era sceso di diversi punti percentuali. Il caso Cambridge Analytica si è concluso soltanto nel 2022, quando la società di Zuckerberg ha acconsentito a pagare i danni a tutti gli utenti i cui dati erano stati sfruttati senza consenso.
Il passaggio a Meta
A fine 2021 l’azienda Facebook ha annunciato il passaggio al nome Meta che è stato poi ufficializzato ad inizio 2022. Il nome fa riferimento al Metaverso, la realtà virtuale iperrealistica sulla quale Zuckerberg sembrerebbe voler puntare. Meta è la società che fa capo alle tre piattaforme social più diffuse e potenti: Facebook, Instagram e Whatsapp.
Nel 2012 Facebook ha acquistato la piattaforma Instagram per circa un miliardo di dollari e, nel 2014, per 19 miliardi ha acquisito Whatsapp, la piattaforma di messaggistica più utilizzata e conosciuta.
La sicurezza dei minori
Soltanto pochi giorni fa Zuckerberg ed altri Ceo di importanti aziende tech, come X, Snap, TikTok e Discord, si sono dovuti presentare di fronte al congresso americano al convegno sulla sicurezza online dei minori.
Qui hanno dovuto giustificare l’utilizzo che le proprie aziende fanno, e hanno fatto, dei dati degli utenti e soprattutto dei dati dei minori, e di come questi ultimi vengano tutelati. L’accusa del senatore della Carolina del Nord, Lindsey Graham, mossa nei confronti dei Ceo di queste aziende è quella di: «Avere le mani sporche di sangue, perché le vostre piattaforme uccidono».
Infatti, a ottobre 2023, più di quaranta stati americani avevano presentato una denuncia contro Meta ritenendo che le sue piattaforme siano responsabili del danneggiamento della salute mentale e fisica dei giovani. In seguito alle parole di Graham, il Ceo di Facebook ha chiesto scusa alle famiglie presenti garantendo loro un maggiore controllo sulle piattaforme.