È possibile colmare il gender gap nei media europei? In che modo ottenere una rappresentazione più equa, accurata e diversificata delle donne nell’industria mediatica e nel giornalismo in generale? Come includere più donne esperte nelle notizie? E come aumentare la consapevolezza e sostenere la parità di genere? La chiave, secondo, ENWE (European Network for Women Excellence) è la creazione di un network di contatti e collaborazioni tra eccellenze femminili in Europa, al fine di combattere la sottorappresentazione delle donne nei media.
ENWE è un gruppo di advocacy focalizzato sulla costruzione di una rete di database di professioniste selezionate in vari campi del sapere. «Vogliamo promuovere la presenza di eccellenze femminili nei media europei e in panel e conferenze in tutta Europa», si legge sul loro sito. Il gruppo è promosso da GiULiA Giornaliste, una comunità di giornaliste e attiviste culturali italiane che pensano che sia urgente restituire una rappresentazione equilibrata di genere nel panorama mediatico europeo. Realizzato assieme all’agenzia per la trasformazione culturale cheFare ed è uno dei vincitori del grant ‘Expanding the Female Talent Pipeline in Europe’ di Open Society Foundations.
A quasi due anni dal lancio, ENWE, annuncia il primo evento sulla visibilità delle donne nell’informazione: “First step to the top: The European network of women experts’ databases is growing” si terrà giovedì 2 dicembre a Milano, presso la sede Anci di via Rovello, e in live-streaming. L’evento, co-organizzato da GiULiA Giornaliste e cheFare, costituisce la fine della prima parte del percorso di ENWE, inaugurato nell’estate del 2019 e finanziato grazie al bando ‘Expanding the Female Talent Pipeline in Europe’ di Open Society Foundations.
Tre gli appuntamenti della giornata, «Un corso, già esaurito, riservato a giornalisti e giornaliste al mattino», riferisce Luisella Seveso, giornalista, co-fondatrice di ENWE, nonché membro del database 100esperte, «e due sessioni pomeridiane aperte a un pubblico più ampio, sia dal vivo che online, con ospiti nazionali e internazionali». Durante il primo, alle 14, verranno presentati e commentati i dati emersi dall’ultima indagine del Global Media Monitoring Project (GMMP) sulla rappresentazione mediatica delle donne. «Il fine è confrontarsi sulle sfide e le strategie di alcune delle principali realtà che lavorano per eliminare il gender gap nei media in Europa», spiega Seveso, «ed elaborare un piano d’azione comune con la consulenza dei professionisti e delle professioniste che interverranno come speaker.
Tra le speaker del primo panel Agnese Pini, direttrice de La Nazione; Paola Profeta, professoressa di scienza delle finanze presso l’Università Bocconi e Nicoletta Vittadini, professoressa di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Cattolica di Milano, Karen Ross, professoressa di gender e media alla Newcastle University, in Inghilterra e coordinatrice regionale del GMMP per l’Europa; la giornalista Natascha Fioretti, dalla Svizzera; Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera e direttore del master di giornalismo IULM.
Il secondo appuntamento pomeridiano, delle 16, vedrà protagoniste le rappresentanti dei quattro database europei che al momento fanno parte della rete ENWE. Database che, negli anni, si sono impegnati nel raccogliere gratuitamente migliaia di nomi di esperte in portali unici, messi a disposizione per interviste, panel ed eventi. 100esperte, la directory italiana che raccoglie oltre 350 eccellenze femminili negli ambiti STEM, economia e finanza, politica internazionale, storia e filosofia; AcademiaNet, che riunisce oltre 3200 accademiche europee, Les Expertes, il database di circa 4000 esperte francesi e francofone, e lo spagnolo Agenda d’Expertes.
L’ingresso è gratuito, con prenotazione per ogni appuntamento su Eventbrite e un Green Pass valido. Le sessioni pomeridiane dell’evento saranno trasmesse in streaming, con traduzione simultanea inglese-italiano, sul sito di ENWE.
Qua il programma completo.