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El Galactico: i Baustelle tornano con il decimo album in studio

«El Galactico è il nuovo album dei Baustelle, ma è anche, ci potete andare anche stasera, un bar messicano che sta in fondo a via Padova». È arrivata così a Francesco Bianconi, frontman dei Baustelle, la folgorazione che ha acceso la miccia della scrittura. Guidando nella notte, nel buio della città spenta, la luce rossa di un neon: El Galactico. «Ho pensato subito, dopo un secondo, che fosse un nome perfetto per un album. Dopo cinque minuti ho pensato fosse un ottimo nome per un album dei Baustelle. Dopo mezz’ora ho detto: è il nuovo album dei Baustelle».

Il nuovo album

El Galactico è il decimo album della band toscana che calca la scena musicale italiana da 25 anni. Uscirà il 4 aprile e sarà seguito dal tour estivo nei palazzetti, due date nei palasport di Roma e Milano e un Festival di due giorni a Firenze. Durante il pre-ascolto esclusivo di El Galactico Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi hanno raccontato l’album e la sua genesi, dalla folgorazione di via Padova alle jam session con la band. Come con la creazione di Elvis, l’album antecedente a El Galactico, le canzoni sono nate in studio con la band che accompagna il trio toscano (oltre a Francesco e Rachele, Claudio Brasini) da ormai due anni: Julie Ant, Milo Scaglioni, Lorenzo Fornabaio, Alberto Bazzoli. Mentre Rachele racconta di preferire, a volte, scrivere da sola e poi portare le sue idee alla band e a Francesco «di cui mi fido ormai ciecamente. Una volta che porto un’idea che per me è buona so che poi con lui posso lavorarci».

I Baustelle con la band
I Baustelle con la band
L’identità creativa

Dopo 25 anni e dieci album i Baustelle mantengono chiara la loro identità e affermano che non saranno mai «quello che fino ad ora non siamo stati». Non si mettono paletti alla creatività e non si programmano must have forzati che per Francesco sono restrizioni che non dovrebbero mai entrare nella creatività: «Io vedo molta musica in giro in cui sento questa cosa: sento un po’ di eccessivo livello di pianificazione strategico e commerciale. Questa cosa dovrebbe limitarsi forse alla parte appunto strategico-commerciale, di promozione, invece invade anche la sfera creativa e forse questa sfera non andrebbe mai invasa. E nei risultati secondo me un po’ si vedono. Lo sento da ascoltatore, perché sono anche un ascoltatore di musica pop, cioè un po’ mi sforzo di esserlo, e noto questa cosa: la musica è fatta pensando ai must have che devo avere per non scontentare il pubblico, per poter essere compreso, decodificato bene e evitare tutti i rischi di una sbagliata decodifica».

Raccontare il presente con il rock anni ’60

I Baustelle invece non si preoccupano di una decodifica sbagliata e nel nuovo album raccontano il presente, l’attualità, filtrata attraverso la loro sensibilità e un’atmosfera rock californiana anni Sessanta. Se il precedente Elvis puntava a sonorità più Seventies, con El Galactico si fa un salto al decennio precedente. Gli anni Sessanta ci sono, ma Francesco sottolinea: «E’ inevitabile che l’epoca finisca dentro quello che scrivi. Anche volendo separare la mente e fare canzoni sacre, o mistiche, o concettuali, non è possibile che non entri dentro. L’oggi è entrato anche nelle canzoni di El Galactico. In particolare “Canzone verde, amore tossico” è una canzone in cui c’è molto oggi. È, come avrebbero detto una volta i giornalisti ai gruppi rock, un pezzo politico. I tempi spingono i gruppi rock a fare pezzi politici». Rachele vede proprio nell’arte la risposta all’attualità: «Sono preoccupata per il mondo che viviamo, l’unica cosa da fare è scrivere. Siamo la risposta a quello che vediamo e sentiamo nel mondo. Le reazioni a tutto quello che succede intorno e dentro di te sono alla base dell’arte».

El Galactico uscirà il 4 aprile: un salto nell’attualità dipinta dal rock californiano anni Sessanta dei Baustelle.

 

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