Coronavirus: a Milano si pensa a un tampone day per salvare il Natale

Con l’idea dei tamponi rapidi a Milano e in Lombardia che lascia non pochi dubbi sulla loro efficacia e sull’effettiva disponibilità, nel capoluogo lombardo prende corpo una nuova idea per salvare il Natale: il Tampone Day. Il T-Day (com’è abbreviato rimembrando il D-Day della seconda guerra mondiale) si tratta di uno screening di massa per la maggior parte della popolazione di Milano per capire quanti sono i positivi e monitorare con successo la catena dei contagi in vista del Natale.

La proposta è arrivata da tre consiglieri civici: Elisabetta Strada, capogruppo Lombardi Civici Europeisti in Regione Lombardia, Laura Specchio, capogruppo Alleanza Civica Milano in Comune, e Marco Fumagalli, consigliere Alleanza Civica Milano in Comune.

Cosa è e come funziona il T-Day

«Si tratta di uno screening di massa già effettuato con successo in Alto Adige con l’adesione del 70% della popolazione sopra i cinque anni (oltre 350.000 cittadini) e l’individuazione di 3.000 asintomatici subito messi in quarantena, l’1% del totale, che, se non rintracciati, avrebbero determinato un potenziale di 95.000 contagi nel giro di pochi giorni. Il T-Day serve per favorire il controllo dei contagi, soprattutto per i casi asintomatici che sono moltissimi e per preparare un Natale più sicuro per tutti».

«Bloccare gli asintomatici – prosegue la nota – è fondamentale per bloccare l’epidemia. Di fatto ci sono arrivati 1.200.000 tamponi da Roma e se aggiungiamo quelli della Regione possiamo organizzare un T-Day a Milano, visto che è il Comune più colpito. Sottolineiamo – concludono i tre consiglieri civici – che un apporto al programma della sanità lombarda, in evidente difficoltà, dovrebbe essere espressione di un contributo di coalizione, senza limitarsi al solo Pd, ma coinvolgendo tutte le forze di centro-sinistra con proposte concrete e costruttive; un approccio che noi Civici ci sforziamo di portare avanti sempre, perché da soli si può anche andare veloci, ma insieme si va lontano».

Roberto Balestracci

24 anni, quasi 25. Laureato in Scienze della Comunicazione, coltivo da sempre la passione per lo sport e per le sue emozioni. Interista, porto la Maremma nel cuore. Ma non solo. Il diploma in violino al conservatorio di Siena mi permette di collegare due mondi, sport e musica, apparentemente lontani

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