Ancora un giorno di proteste. In tutta Italia sono proseguite le manifestazioni di ristoratori, commercianti e ambulanti a favore delle riaperture. I principali cortei si sono concentrati a Torino, Pistoia, Napoli e Taranto. Il 6 aprile, invece, erano state coinvolte per lo più Roma e Milano.
E proprio sul tema delle chiusure è intervenuta Mariastella Gelmini, Ministra per gli Affari regionali, che ha lasciato trasparire qualche barlume di speranza: “le aperture ci saranno – ha dichiarato la Gelmini – soprattutto da maggio, forse qualcosa già dal 20 aprile”. La Ministra ha poi aggiunto che “anche se ci saranno aperture, dobbiamo immaginare un sostegno nuovo per le attività che dovranno cambiare”.
Le manifestazioni
A Torino è andata in scena la protesta degli ambulanti di generi non alimentari. La manifestazione principale, organizzata a Santa Rita, ha visto la partecipazione di molti negozianti, anche di attività aperte. È poi proseguita con un corteo nelle vie e nelle piazze del quartiere. “Siamo tutti necessari”, “vogliamo lavorare”, “non possiamo più aspettare”: sono stati questi gli slogan principali.
Gli ambulanti hanno protestato anche in piazza Duomo a Pistoia, dove hanno allestito un finto mercato senza merce esposta. A indicare il punto di vista dei manifestanti ha provveduto Antonio Gualtieri, portavoce degli ambulanti del mercato di Pistoia. Gualtieri si è rivolto al Governo chiedendo di poter lavorare “perché i ristori non sono sufficienti e non arrivano a tutti”. Ha inoltre spiegato che la sua categoria lavora all’aperto, “quindi non si capisce perché dobbiamo rimanere chiusi”.
A Napoli invece hanno protestato gli aderenti alla Confesercenti di quindici categorie merceologiche (benzinai, ambulanti, orafi e gioiellieri, moda, esercenti pubblici, imprese balneari, guide turistiche, case vacanze, parrucchieri e estetiste, ecc.), muniti di altrettante croci di legno. La manifestazione è andata in scena in piazza del Plebiscito, sede della Prefettura. Ancora una volta i protagonisti sono stati gli ambulanti, che hanno chiesto di aprire tutto da domani: lo slogan principale è stato “libertà, libertà”.
A Taranto, infine, i commercianti hanno appeso un gilet giallo davanti alla porta dei propri negozi. Così hanno fatto sentire il loro “grido di dolore”. In mattinata, invece, i titolari delle imprese del terziario aderenti a Confcommercio hanno tenuto un sit-in sulla Rotonda del Lungomare.
Le voci della politica su Twitter
Sugli scontri del 6 Aprile è intervenuto Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia (lo stesso partito della Ministra Gelmini). L’ex presidente del Parlamento Europeo ha proposto di fare un check a metà aprile, così da venire incontro alle richieste dei manifestanti: “verifichiamo se ci sono miglioramenti e dove è possibile ripristiniamo le zone gialle per far ripartire l’economia”, ha dichiarato Tajani.
Una soluzione di compromesso è stata invece proposta da Enrico Letta, segretario del Partito Democratico. Letta ha chiesto un decreto imprese per alleviare i costi fissi e ha definito irresponsabile “chi chiede di riaprire subito fregandosene delle conseguenze sanitarie”. Delle manifestazioni di protesta ha parlato anche Teresa Bellanova, viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che ha definito comprensibili “la disperazione, la rabbia e la preoccupazione a Roma e in altre città”.
Infine Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, ha apertamente criticato l’azione degli ultimi due Governi, giudicando “un controsenso assurdo” la chiusura di bar, palestre e ristoranti, “già in ginocchio e che da tempo seguivano tutte le norme anti-contagio”.
I tweet di Tajani, Letta, Bellanova e Meloni:
#Riaperture Noi diciamo di fare un check a metà aprile, verifichiamo se ci sono miglioramenti e dove è possibile ripristiniamo le #zonegialle per far ripartire l’economia.#6aprile2021 pic.twitter.com/Gfd2L5eqei
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) April 6, 2021
La salute è la priorità. Chi tiene chiuso per garantire la nostra salute ha diritto ad essere aiutato. Un #decretoimprese per alleviare i costi fissi è la via giusta. Irresponsabile chi chiede di riaprire subito fregandosene delle conseguenze sanitarie. Ne parlo ora a @diMartedi
— Enrico Letta (@EnricoLetta) April 6, 2021
La disperazione, la rabbia, la preoccupazione, oggi a #Montecitorio a Roma e in altre città, sono comprensibili. Ed è vergognoso che gruppi estremisti strumentalizzino le difficoltà, esasperando gli animi e fomentando azioni violente. https://t.co/HdDHFTupja pic.twitter.com/wK6XJUR37X
— Teresa Bellanova (@TeresaBellanova) April 6, 2021
Invece i 2 governi che si sono susseguiti hanno colpevolizzato bar, palestre e ristoranti chiudendo le loro attività, già in ginocchio e che da tempo seguivano tutte le norme anti-contagio. Un controsenso assurdo di cui adesso qualcuno deve rispondere davanti agli italiani. (2/2)
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) April 6, 2021