
I ribelli del gruppo M23 (Movimento del 23 marzo) hanno annunciato un cessate il fuoco a partire da oggi. L’annuncio arriva dopo la fine dei combattimenti per il possesso della città di Goma, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo.
LA TREGUA
Il cessate il fuoco è stato annunciato per motivi umanitari. Infatti una volta finiti gli scontri per il possesso della città l’agenzia sanitaria dell’Onu ha contato almeno 900 persone morte nei combattimenti e centinaia di migliaia di sfollati. In un comunicato ufficiale i ribelli del gruppo M23 hanno affermato di non avere intenzione di prendere il controllo di altre località, anche se solamente la settimana scorsa avevano dichiarato di voler proseguire verso la capitale Kinshasa.
Questo cessate il fuoco è anche un segnale di distensione in vista dell’importante incontro tra il presidente del congolese Félix Tshisekedi e il presidente ruandese Paul Kagame in occasione del vertice regionale congiunto della Comunità degli Stati dell’Africa dell’est e della Comunità di sviluppo dell’Africa australe in Tanzania. Secondo le Nazioni Unite infatti il Ruanda sostiene diversi gruppi ribelli nella regione, anche se formalmente il Paese lo nega.
In particolare la conquista di Goma sarebbe stata possibile anche grazie al supporto all’M23 di parte dei 4 mila miliziani ruandesi presenti in Congo. Tuttavia non è certo che questo cessate il fuoco sia duraturo dato che nel corso del conflitto sono stati dichiarati una mezza dozzina di cessate il fuoco e tregue tra le parti, poi puntualmente violati.
LA GUERRA CIVILE
Il Congo è al centro di una guerra civile che dura da decenni. Infatti i ribelli dell’M23 sono solo uno dei diversi gruppi armati presenti nel Paese che si contendono il dominio di territori e risorse. Il conflitto si concentra soprattutto nelle regioni orientali del Congo. Ad alimentare la violenza contribuisce l’enorme quantità di risorse minerarie presenti nel Paese e utilizzate per produrre oggetti tecnologici.
Secondo le stime il loro valore sarebbe di 24 trilioni di dollari. È anche grazie al loro commercio che i gruppi ribelli si finanziano. Questo ha portato molte nazioni che spalleggiano il governo ad adottare leggi per limitare l’acquisto di minerali provenienti dal Congo. La guerra civile ha origine a seguito del genocidio che dal 1994 in Ruanda l’etnia Tutsi ha commesso nei confronti della minoranza Hutu.
Dopo il genocidio i Tutsi hanno conquistato il potere e molti Hutu sono fuggiti nella parte orientale del vicino Congo, dando vita ad alcuni gruppi armati. Il sostegno del Ruanda ai ribelli dell’M23 quindi sarebbe dovuto a ragioni etniche visto che sono formati prevalentemente da Tutsi di origine ruandese.