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Champions League, playoff: Milan e Atalanta inciampano, sorride la Juve

In Champions League la Juventus vince grazie a un gol di Mbangula nei minuti finali. Il Milan ritorna dalla trasferta di Rotterdam ridimensionato. Le quattro stelle in attacco non brillano. Un errore di Maignan regala la partita di andata al Feyenoord. Un’Atalanta irriconoscibile beffata da un rigore nei minuti di recupero. Il penalty è inesistente, ma la Dea a Bergamo dovrà presentarsi con un altro spirito. La prima a scendere in campo per il match di ritorno sarà il Milan martedì 18 febbraio alle 18:45 a San Siro, l’Atalanta alle 21:00. La Juventus, in trasferta a Eindhoven, giocherà alle 21:00 di mercoledì 19.

Buona la prima

All’Allianz Stadium la Juventus bissa il successo della prima giornata di Champions battendo il PSV Eindhoven 2-1. Un fulmine dal limite dell’area di McKennie e la rete di Mbangula portano la vittoria ai bianconeri. La Juve conquista per la prima volta nell’era Thiago Motta tre vittorie consecutive tra Champions League e campionato. Cruciale arrivare in vantaggio nello scontro complessivo contro gli olandesi. In Olanda sarà una trasferta tutt’altro che semplice.

L’esultanza di Samuel Mbangula dopo il gol contro il PSV Eindhoven

Thiago Motta vince la partita con i cambi. Un opalescente Yildiz, al quale non vengono più riservati sconti, viene sostituito subito all’intervallo da Mbangula. Il belga si crea subito un’occasione al 50’. Il salvataggio sulla linea di Flamingo nega il raddoppio alla Juventus. Poco dopo il PSV trova il pareggio con Ivan Perišić. L’ex Inter trova la rete con un rasoterra chirurgico. Ma la Juve non demorde. Francisco Conceição mette un cross basso dalla linea di fondo che Benitez non trattiene e favorisce Mbangula che lesto insacca.

Nonostante la prima rete segnata in Champions League e la vittoria il 21enne belga è inconsolabile nell’intervista dopo il fischio finale. Molto autocritico con sé stesso e i suoi compagni per il calo psicologico subito dopo la rete del momentaneo pareggio. «Quando prendiamo gol dobbiamo continuare a giocare come avevamo fatto prima perché avevamo il controllo della partita. Con la qualità che abbiamo se continuiamo a giocare possiamo segnare tanti gol».

Che stecca

Sbagliando si impara… o forse no? Il Milan capitola a Rotterdam 1-0. Seconda sconfitta consecutiva in Champions League dopo quella con la Dinamo Zagabria di pochi giorni fa. Da quella partita il Diavolo sembra non aver tratto alcuna lezione. Gli stessi difetti che Sérgio Conceição aveva criticato alla sua formazione a Zagabria, ieri si sono fatti vedere di nuovo. Poca fame, ma soprattutto poche idee. I fantastici quattro in attacco non brillano. Dopo le partite con Roma e Empoli sembrava un Milan rinforzato e incisivo, soprattutto grazie ai suoi nuovi acquisti, che ieri però sono mancati.

Il Milan sconfitto dal Feyenoord a Rotterdam

Giménez, l’ex della partita, si è visto solo quando è uscito, complici l’emozione e i pochi rifornimenti che gli sono arrivati, cruciali per un attaccante del suo tipo. Solo 4 palloni toccati dal messicano in tutta la partita. João Félix arriva più volte a calciare in porta, ma senza mai mettere in serio pericolo la porta difesa Wellenreuther. Male anche Pulisic, sostituito al 60’ minuto da Chukwueze. Al 39’ minuto Leão ha l’occasione più grossa della partita del Milan. Galoppa da una parte all’altra del campo e una volta arrivato davanti alla porta tentenna e cerca un dribbling che non gli riesce, ignorando completamente Giménez, solo al centro del campo e con lo specchio della porta spalancato.

Nulla è perduto. A San Siro i rossoneri potranno comunque ribaltare il risultato. Bisognerà scendere in campo con un altro piglio, soprattutto contro una squadra che si è ritrovata con una nuova guida tecnica tre giorni prima della partita e che ha perso il suo miglior attaccante in favore proprio del Milan. Visibilmente deluso e anche un po’ spazientito Conceição, che ha lasciato la sala stampa dopo una sola domanda ed era parso già indispettito dopo una domanda di Fabio Capello. «Le partite si vincono così, nei duelli offensivi e difensivi: oggi il Feyenoord ha avuto questi ingredienti. Noi dovevamo fare di più. Sapevamo dell’ambiente difficile e che loro danno sempre qualcosa in più. Ci è mancata aggressività nei contrasti, loro sono stati più veloci e decisi. Sono cose molto importanti: è qui che si vincono le partite».

Questo non è più calcio

L’Atalanta torna dal Jan Breydel Stadium di Bruges con una sconfitta. 2-1 in favore dell’ex squadra di De Ketelaere. Di per sé aver perso ci può stare. La Dea avrà ancora a disposizione 90’ a Bergamo per staccare il biglietto per gli ottavi di finale. Ciò che non ci può stare è il come è arrivata questa sconfitta. Al 94’ Nilsson entra in area e sviene per un “lievissimo contatto” con Hien, sicuramente non sufficiente per giustificare un penalty. Umut Meler invece non ha dubbi. Fischia e indica immediatamente il dischetto. Decisione incomprensibile. Doppiamente grave il mancato richiamo o consulto con il VAR. Insomma, non esattamente un gran periodo per gli arbitri e per il sistema che era stato introdotto nel 2018 con l’obbiettivo di eliminare critiche e errori arbitrali.

 

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Incredulo Beppe Bergomi. L’ex difensore dell’Inter è rimasto a dir poco stupito della decisione dall’arbitro. In cabina di commento si stava discutendo sulla scelta presa, nell’attesa che il VAR intervenisse richiamando l’arbitro a rivedere l’azione. Ma niente da fare. Quando Nilsson si presenta sul dischetto per calciare il rigore che regalerà la vittoria ai belgi, Bergomi è allibito. «Io mi arrendo, ragazzi, basta: non è più calcio questo».

Una furia Gianpiero Gasperini. «Con questi rigori non è più calcio. Ormai puntano tutti a rubacchiare». Il tecnico dell’Atalanta, senza peli sulla lingua, ha lanciato una critica alla recente direzione arbitrale in Serie A: «Evidentemente le decisioni arbitrali italiane contigiano anche l’Europa. Tutti ora hanno un’idea completamente diversa sui falli».

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