Non si placano le proteste negli USA per la morte di George Floyd dello scorso 25 maggio. Nonostante il coprifuoco imposto e i cordoni di sicurezza, le manifestazioni, violente e pacifiche, non si sono fermate.
Il mondo dei social si ferma
Chi possiede un account social, su tutti Instagram, non ha potuto fare a meno di notare una serie di foto completamente nere postate dai vari utenti. Il movimento silenzioso, il flash mob virtuale diventato subito virale, ha coinvolto la comunità di Instagram unita sotto l’hashtag #blackouttuesday.
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Questa iniziativa fa eco a quella precedente sempre legata al movimento in ricordo di George Floyd. L’hashtag #BlackLivesMatter è partito infatti subito dopo la diffusione del video della morte di Floyd. Nelle ultime ore, tuttavia, numerosi utenti dei social media hanno raccomandato di non utilizzare l’hashtag #blackouttuesday insieme a #blacklivesmatter e #BLM, perché gli ultimi due sono attualmente utilizzati per condividere informazioni e video sulle proteste. Dunque uno spazio dedicato a chi, in queste ore, sta protestando per un’ America (e un mondo) migliore.
Alcuni personaggi del web però, si sono opposti al modo violento di manifestare. Su tutti, l’ex cestista dei Chicago Bulls, Dennis Rodman, che ha commentato così la situazione attuale:
Penso che qualcuno debba dire: «Ehi ragazzi, perché stiamo saccheggiando? Perché stiamo creando più problemi di punti ce ne siano già? Devi protestare, ma lo devi fare nel modo giusto. Non devi andare a bruciare cose, o rubare. Abbiamo abbastanza problemi con il Covid, abbiamo problemi in generale. Non possiamo aggiungere anche questo. Perché non aiutarsi a vicenda, tenersi per mano e cercare di risolvere il problema? Siamo esseri umani, non siamo bestie.
Il primo ministro canadese rimasto senza parole
“Donald Trump evoca un’azione militare contro chi protesta. E ieri abbiamo visto usare i gas lacrimogeni contro i manifestanti. Cosa ne pensa di tutto ciò?”. Questa la domanda di un giornalista al primo ministro del Canada, Justin Trudeau in merito ai disordini che stanno avvenendo in America. Trudeau è rimasto in silenzio per 21 secondi alla ricerca delle giuste parole che sanno molto di «sconfitta», di resa, di fronte alle possibili iniziative del presidente USA. Dopo ventuno secondi, alla fine il primo ministro ha risposto alla domanda sottolineando come il Canada stia osservando in maniera inorridita ciò che sta accadendo nel paese vicino.