Da quando il nuovo Covid-19 è entrato in Italia varcandone i confini, la nostra vita, inevitabilmente, ha subìto un drastico cambiamento. Il Governo infatti ha cercato di prendere subito i provvedimenti necessari per limitare la diffusione del contagio.
Da un giorno all’altro ci siamo letteralmente trovati segregati in casa, con l’obbligo di rimanervi se non per motivi strettamente necessari quali: la spesa, la visita dal medico o l’uscita con il cane.
Sebbene la questione “Coronavirus” in un primo momento sia stata presa sotto gamba dalla maggior parte degli italiani, sono emerse successivamente delle valide alternative.
Questo weekend, ad esempio, tutti avevano le mani in pasta (nel vero senso della parola).
In tutto lo stivale gli scaffali dei supermercati si sono svuotati di farine, lieviti, mozzarella e pomodori.
La pizza, d’altronde, è uno dei nostri piatti nazionali più famosi, spesso consumata durante il weekend. E allora perché se i ristoranti sono chiusi dobbiamo venir meno alle nostre amate tradizioni?
Ma il popolo non si è risvegliato soltanto sul fronte della cucina “fatta in casa”: le valide alternative sono emerse anche durante l’ora dell’aperitivo (sacrosanto soprattutto al nord). Tutti i giorni infatti intorno alle ore 19.00 ci si da un appuntamento virtuale con qualche amico su Skype o Face-Time con birra e salatini. I social network, ormai specchio di società, moda e gusti, sono pieni infatti di screenshot che ne danno testimonianza. Per non parlare di flashmob e catene che hanno diffuso negli animi, afflitti per la situazione, un senso di speranza e fratellanza. Gli appuntamenti fissi, rispettati ogni giorno, sono soprattutto quelli “Da balcone”: alle 12 l’applauso a medici e infermieri, alle 18 un Canta Tu versione casalinga.
Come scrisse Aristotele nel IV secolo a.C nella sua Politica: «L’uomo è un animale sociale in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società. Ma la società è un istinto primario o il risultato di altre esigenze».
Dunque piacere o necessità non importa ma il nostro popolo è riuscito a dimostrare di sapersi adattare e di non rinunciare mai alla sua italianità, e a buon diritto l’#proudtobeitalian si afferma come uno dei più utilizzati nelle ultime settimane.