Detto, fatto: iOS 14.5 è finalmente realtà. Dopo il mega evento del 20 aprile, Apple ha infatti rilasciato il nuovo aggiornamento per iPhone (scaricabile dal modello 6S in poi), la cui più grande novità consiste nel blocco del tracciamento automatico dei dati online. Viene così garantito agli utenti un maggiore controllo della privacy.
Ma come è possibile tutto questo? Lo è grazie alla nuova funzione «App Tracking Transparency» (ATT), cioè la trasparenza nel tracciamento delle app, che impedisce alle applicazioni di accedere in automatico all’IDFA (l’identificatore che monitora l’attività per scopi pubblicitari) del dispositivo Apple: serve l’esplicita autorizzazione dell’utente.
D’ora in poi, quindi, quando si aprirà per la prima volta un’app, iPhone chiederà di concedere il consenso al tracciamento. Se lo si darà, i dati continueranno a essere condivisi con terze parti, come inserzionisti o aziende di dati, per personalizzare le inserzioni o per creare un profilo digitale. Laddove, all’opposto, lo si negherà, l’applicazione rimarrà funzionante ma non raccoglierà più informazioni. Basterà, poi, andare su «Impostazioni» per modificare in ogni istante la scelta fatta.
Il video in cui Apple spiega come funziona «App Tracking Transparency»:
https://youtu.be/UzyBl5V82dc
Le reazioni al blocco del tracciamento
La nuova funzione, che potrebbe rivoluzionare il mercato della pubblicità, ha già provocato le prime reazioni. In Germania Zaw, la Federazione tedesca dell’advertising, che raccoglie nove associazioni di categoria tra cui Facebook e il gruppo editoriale Axel Springer, ha fatto ricorso all’Antitrust (Bundeskartellamt). Secondo Zaw, infatti, iOS 14.5 ridurrebbe le entrare pubblicitarie degli sviluppatori del 60% e rappresenterebbe un abuso di mercato, violando la legge sulla concorrenza.
Ma il vero scontro si sta consumando con Facebook, che sulla vendita dei dati ha costruito il suo impero. L’azienda di Mark Zuckerberg considera la nuova funzione come un falso compromesso tra annunci mirati e privacy. Sarebbe piuttosto il profitto l’unica finalità di Apple, «che sta cercando di riscrivere le regole in modo da trarne vantaggio e da penalizzare tutti gli altri». Secondo il direttore marketing di Facebook Graham Mudd, del resto, «il minor flusso di pubblicità si tradurrà in un vincolo per Internet a tutto danno delle piccole e medie imprese, che faranno sempre più fatica a proporsi al consumatore».
Immediata è giunta la replica di Apple, non sorpresa dalla forte opposizione all’introduzione del sistema: «siamo fiduciosi di aver fatto la cosa giusta. Crediamo semplicemente che gli utenti debbano poter scegliere tra i dati raccolti su di loro e sapere effettivamente come vengono utilizzati». Parole, queste, che trasudano il desiderio di Tim Cook, il ceo di Apple, di offrire ai suoi clienti una versione sicura e privata di Internet.
Le altre funzioni di iOS 14.5
L’«App Tracking Transparency» non è l’unica novità introdotta dal nuovo aggiornamento, l’ultimo prima del lancio di iOS 15, previsto per settembre 2021. iOS 14.5 consente infatti di utilizzare l’Apple Watch, se connesso all’iPhone, per sbloccare lo schermo quando si indossa la mascherina. Così, non sarà più necessario inserire codici o farsi riconoscere tramite Face ID (riconoscimento facciale).
Le altre innovazioni puntano invece sull’inclusione. Come le nuove emoji che, accanto a quella dedicata alla vaccinazione (una siringa con il vaccino), mostrano coppie di varie etnie e genere mentre si baciano. Sempre in questa direzione, infine, va l’eliminazione della voce di default di Siri, che non sarà più al femminile e potrà essere scelta dall’utente al primo setup. Grazie alla tecnologia «Neural Text to Speech» (sintesi vocale neurale), inoltre, la voce dell’assistente di Apple sarà ancora più realistica.