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Il Presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio sta per firmare un’ordinanza con cui vengono poste in zona rossa le province di Chieti e Pescara. Una misura resa necessaria dal repentino innalzamento dell’indice RT. Le province di Teramo e L’Aquila restano per ora in zona arancione. Per quanto riguarda la seconda, però, l’indice RT è ben oltre l’1 e potrebbe arrivare presto il passaggio in zona rossa.
Le misure riguardanti Chieti e Pescara avranno la durata di 15 giorni a decorrere da domenica 14 febbraio prima di essere rianalizzate e in caso di miglioramenti, allentate. Il problema principale nelle due zone è che ben il 50% dei casi è riconducibile alla temutissima variante inglese. L’ufficio stampa del governatore della regione ha confermato la notizia del ritorno delle due città in zona rossa.
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«È in corso di redazione un’ordinanza con cui il presidente Marsilio disporrà le zone rosse a partire da domenica per le province di Pescara e di Chieti. L’analisi dei dati della pandemia ha confermato che la provincia dell’Aquila e per pochissimo anche quella di Teramo sono in zona arancione.» (clicca qui per leggere la comunicazione del Presidente Marsilio)
La situazione generale in Italia
Altre zone a rischio sono l’Umbria che contiene anch’essa delle micro zone rosse e la provincia di Bolzano che però si è autoimposta il lockdown da una settimana. Diventa gialla la Sicilia che si unisce alle altre 14 regioni gialle.
Inoltre, la pressione sulle terapie intensive diminuisce da 7 a 5 il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione di queste e dei reparti oltre il limite. Nelle terapie intensiva il valore nazionale è sotto la soglia critica del 30%, a quota 24%.