120 anni fa nasceva Peppino De Filippo

Tante candeline avrebbe spento oggi, 24 agosto 2023, il comico Peppino De Filippo. Esattamente 120. Sono passati ormai molti anni dalla sua morte, avvenuta il 27 gennaio 1980 a Roma, ma per chi ha più capelli bianchi sembra ieri che il comico napoletano calcava le scene dei teatri più famosi d’Italia.

Alt Peppino De Filippo
Peppino De Filippo, primo piano

Peppino De Filippo (all’anagrafe Giuseppe) nasce a Napoli il 24 agosto 1903, in un appartamento situato in via Giovanni Bausan, ed è tuttora rimpianto da coloro che sono cresciuti con la sua frizzante arte di far ridere, ma anche dai quei giovani che, curiosi di conoscere un pò più nel dettaglio le gag di quelle commedie in bianco e nero adorate dai nonni, con il trascorrere del tempo si sono appassionati alle battute vecchio stampo.

«Far piangere è meno difficile che far ridere», affermava De Filippo, ma lui, con la sua innata capacità di smuovere il riso nelle persone e di non prendersi troppo sul serio, ci riusciva benissimo. Chi, per anzianità (in tal caso nessuno si offenderebbe, anzi ne sarebbe felice), ha potuto assistere dal vivo ai suoi spettacoli trasmette la capacità del comico di acchiappare lo spettatore con tutta la propria energia, mollandolo solo quando era lui a decidere.

Come scrisse Peppino De Filippo stesso nel suo introvabile libro autobiografico Strette di mano, ricco di perle per chi di teatro voleva e vuole scrivere e vivere: «Sul palco ci vanno loro, gli attori…È l’attore che se la vede faccia a faccia con gli spettatori paganti».

Una vita già scritta

Una figura, quella di Peppino De Fillippo, che nel DNA aveva già delineato il proprio destino. Una famiglia di artisti dal carattere unico, la sua, e il padre, Eduardo Scarpetta, noto attore e commediografo, ne fu il capostipite. Un personaggio vivace, il papà, i cui figli Titina, la primogenita e attrice, Eduardo, anch’egli attore di grande fama e Peppino nascono dalla relazione extraconiugale con la nipote della moglie Rosa, la sarta Luisa De Filippo che lavorava spesso nella compagnia teatrale di Scarpetta.

Alt Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo
Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo

Nonostante la paternità sia certa e gli stessi bambini lo sappiano, Scarpetta non li riconosce. Per questo motivo, Eduardo, in primis, e Peppino, in secundis, decidono di prendere il cognome della madre, De Filippo.

A “Scarpetta” rinunciano forse con il vantaggio di non dover sopportare il peso a esso legato, ma soprattutto scegliendo De Filippo omaggiano la madre, colei che, più di tutti, ha incoraggiato le propensioni artistiche dei figli.

Gli anni dell’infanzia, per Peppino, non trascorrono felici. Dopo i periodi passati, da bambino, in compagnia di una balia nel comune di Caivano in provincia di Napoli, viene mandato in collegio. Di ritorno, la casa romana della nonna diventa anche la sua. Il rapporto con il padre è sempre difficoltoso, tanto che, sia Peppino che Eduardo, a differenza della sorella Titina (la prediletta), sono costretti a chiamarlo “zio”.

L’amore per il teatro

La forte passione di Peppino per la recitazione, insieme al suo grande talento, iniziano a sbocciare, portandolo a recitare nella compagnia Scarpetta, quella del padre, in cui lavora anche il fratellastro, Vincenzo Scarpetta.

Il desiderio di iniziare a svincolarsi dalla famiglia, però, inizia presto a palesarsi. Così, Peppino comincia a recitare in compagnie secondarie, specializzate nel teatro dialettale. Una di queste è la Molinari che porta in scena testi impegnativi di scrittori come Matilde Serao e Libero Bovio, insieme ad altre farse napoletane.

Alt Eduardo, Peppino e Titina De Filippo
I tre fratelli De Fillippo: Eduardo (a sin), Peppino e Titina

Nel 1925, però, avviene il grande salto: Peppino De Filippo è scritturato da Salvatore De Muto, importante attore teatrale italiano. Da lì in poi la sua spiccata arte nell’improvvisare inizia a conquistare tutti.

Scrive la sua prima commedia, l’atto unico Prova generale, insieme al fratello e con lui e Titina fonda, nel 1931, la compagnia Teatro Umoristico I De Filippo.

Il risultato? Un successo travolgente, portato prima in scena al Teatro Kursaal e al Cinema Reale di Napoli, poi con una tournée in molte altre città italiane, allietando il pubblico con molte commedie scritte da loro. Una di queste è Natale in casa Cupiello, rappresentata al Kursaal il 25 dicembre 1931.

Cinema e televisione: il sodalizio con Totò

Il 1932 è l’anno dell’esordio cinematografico con il film Tre uomini in frack del regista Mario Bonnard. Da quel momento in poi le interpretazioni comiche di Peppino De Filippo si succedono una dopo l’altra, soprattutto negli Anni 50 e 60, spesso al fianco di grandi nomi come Aldo Fabrizi e Totò.

La sua popolarità è fortemente legata al mondo del cinema, soprattutto grazie alla costituzione del sodalizio De Filippo/Totò, coppia di ferro del cinema italiano, protagonista di tantissimi film. Si parte dalla loro prima pellicola insieme, Totò e le donne (1952), per arrivare agli altri 15, caratterizzati dai titoli riportanti i loro stessi nomi. Nasce così la serie di film Totò, Peppino e…

Tra questi grande successo riscuotono, ad esempio, Totò, Peppino e la Malafemmina, con la famosa scena della lettera, e Totò e Peppino a Milano, in cui la coppia cerca di comunicare con un poliziotto milanese credendolo tedesco. Tutti momenti entrati a far parte dell’immaginario cinematografico popolare.

Alt Toto e Peppino
Una scena tratta dal film Totò e Peppino a Milano, 1956

Per l’interpretazione messa in atto in Totò, Peppino e i fuorilegge (1956), del regista Camillo Mastrocinque, De Filippo viene premiato con il Nastro d’argento – l’unico della sua carriera – per essere stato il Miglior Attore non protagonista. Nel film è il barbiere di fiducia di Antonio (Totò), disoccupato di mezza età.

Peppino De Filippo collabora anche con il grande regista Federico Fellini, nonostante la sua predilezione fosse indirizzata sul teatro. Per lui recita in Luci del varietà (1950), insieme a Giulietta Masina, moglie di Fellini, autore di soggetto e sceneggiatura, con la regia Antonio Lattuada.

Una comicità spontanea

Nonostante il grande successo riscosso al cinema e i ritmi assai frenetici, Peppino De Filippo non abbandona mai il palcoscenico. Nel 1954, però, il rapporto con Eduardo arriva al capolinea, portando la compagnia a sciogliersi e Peppino a fondarne una propria. Così egli può sviluppare e investire sul suo stile comico unico e differente, per molti semplice e diretto, meno aspro di quello dei fratelli e del padre. Ciò contribuisce al grande successo al cinema e in televisione.

Alt Gaetano Pappagone
Gaetano Pappagone

Da ricordare la figura dell’ottuso e tontolone Gaetano Pappagone, personaggio inventato da De Filippo per Canzonissima 1966-67 e portato in scena anche nel programma Scala reale. 

Questa maschera nasce pochi anni prima della morte della compagna d’arte e di vita, Lidia Màrtora Maresca, avvenuta nel 1971.

Si risposa nel 1977 con Lelia Mangano, attrice della sua stessa compagnia. Il figlio Luigi, avuto dalla prima moglie, Adele Carloni, e il suo pubblico hanno dovuto salutarlo per sempre il 27 gennaio 1980. La sua comicità spontanea, però, non ci lascerà mai.

 

 

 

 

 

 

Valeria Boraldi

Nata a Carpi e con il cuore a forma di tortellino. Milano è la mia seconda casa e il giornalismo televisivo la mia grande passione. Un gatto, Piru, che mi riempie la vita d'amore e lo spirito libero di una curiosa viaggiatrice. Amo leggere e mangiare cioccolata. Tanta cioccolata.

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