
Skype chiude i battenti. Dopo quasi ventidue anni, lo storico software di messaggistica istantanea e VoIP smette di funzionare. Il motivo è una scelta strategica della società proprietaria, Microsoft, che intende affidarne l’eredità al più recente Teams.
Una morte annunciata
Il 5 maggio 1821 Napoleone si spegneva a Sant’Elena, solo e malato, dopo una vita di trionfi che l’aveva portato ad essere imperatore di mezza Europa. Due secoli e quattro anni più tardi, anche Skype, ormai lontano dai fasti degli anni migliori, saluta decine di milioni di utenti e si prepara alla dismissione.
Il pensionamento del noto software era stato annunciato da tempo. Microsoft, proprietaria del programma, ne ha decretato la fine alcuni mesi fa, allo scopo di convogliare gli utenti sulla sua piattaforma di riferimento nel settore, Teams.
L’esplosione delle videochiamate durante la pandemia
Ci sarebbero tanti modi per raccontare il servizio che Skype ha permesso, in modo pressoché gratuito, per tutti questi anni. Ma partiamo dall’ultimo: meno di cinque anni fa, un mondo ostacolato dalla pandemia cercava di andare avanti, appoggiandosi a ogni strumento che potesse rimpiazzare l’impraticabile incontro fisico tra le persone.
In quel periodo esplodevano tutti i software di messaggistica e in particolare quelli che permettevano le videochiamate. In mezzo a una folta competizione, fatta dei vari Zoom, Teams, Meet e altri, Skype emergeva, forse non per qualità, ma per essere stato l’antecedente di tutti gli altri.
La storia di Skype
Skype era nato nell’estate del 2003 dall’idea di due imprenditori scandinavi, il danese Niklas Zennström e il danese Janus Friis. Grazie alla tecnologia VoIP, che permetteva telefonate supportate dalla rete internet, i due soci sognavano di rendere gratuite le chiamate in tutto il mondo, per tutti. Le videochiamate furono aggiunte dopo e rappresentarono un ampliamento in una direzione nella quale da circa dieci anni anche colossi come Microsoft e Apple lavoravano.
Nel 2005 ci fu l’acquisto da parte di eBay, poi il passaggio ad investitori privati, ma il vero cambio di passo si ebbe nel 2011, quando la proprietà passò a Microsoft per 8,5 miliardi di dollari. Nello stesso anno, il colosso americano prese una scelta storica, sostituendo con Skype il celebre MSN, altro servizio di messaggistica in tempo reale che aveva avuto largo seguito nei primi anni Duemila. Oggi le parti si sono invertite: addio Skype, d’ora in poi ci sarà posto solo per Teams.