Mihajlović, voto 10 e lode: la malattia, la lotta e il ritorno in campo da campione vero quale è. Una nazione lo acclama, ogni stadio lo applaude. Qualcosa che va oltre il calcio.
Lazio, voto 10: come le vittorie consecutive in serie A (record). Una Supercoppa conquistata con la Juventus. Capocannoniere della serie A, Immobile, già a quota venti gol. E poi i vari Milinkovic Savic e Luis Alberto veri fari della squadra con un Correa finalmente continuo e decisivo. Con una gara da recuperare, può volare a -1 dall’Inter seconda. Sognare, adesso, è lecito.
Juventus e Inter, voto 9: una Juventus invece, solida, capace di dimostrare ancora una volta la sua forza. Nonostante un avvio non esaltante, non nei risultati ma nelle prestazioni, la squadra di Sarri ha saputo trovare il quadro e continuare a macinare punti. Sono sempre la squadra da battere. E con un Ronaldo così..
Ai neroazzurri va il merito di aver lottato anche contro le difficoltà. Conte ha sicuramente dato qualcosa in più. La coppia Lukaku – Lautaro ha trascinato (32 i gol in stagione). La delusione Champions brucia ancora, ma con qualche innesto chiave, la banda di Conte può continuare a correre.
Atalanta e Hellas Verona, voto 8,5: la Dea vola, eccome se vola. Dopo una storica qualificazione agli ottavi di Champions e un inizio un po’ balbettante, l’Atalanta ha risalito la china. Lontana dalla vetta, ha dimostrato però di poter tenere testa a tutti e l’ultima partita a San Siro contro l’Inter ne è la prova.
L’Hellas di Jurić è uno spettacolo. 25 punti e 9° posto, quarta miglior difesa alla pari della Roma e peggiore solo alle top 3. Non un vero bomber, ma un collettivo che funziona e che incanta con Amrabat, Rrahmani e Kumbulla i gioielli in vetrina. La zona Europa è a -4, insomma, per una neopromossa, non male.
Roma voto 7,5: molti cambi a inizio anno, a partire dall’allenatore. Gli innesti di Smalling e Mancini sono risultati efficienti. Pellegrini (per l’ultima parte del girone d’andata causa infortunio) risulta essere il vero faro della squadra. Certo che, ora, l’infortunio di Zaniolo, va a complicare tutta la stagione.
Cagliari e Parma, voto 7: partenza sprint dei sardi, ora un po’ in flessione ma ancora in zona Europa. L’organico c’è e Joao Pedro (già a quota 11 gol) è il simbolo assieme a Nainggolan, basta capire cosa si è inceppato.
Parma, una realtà ormai consolidata. Difesa e contropiede sono l’arma degli uomini di D’Aversa. E con il gioiello Kulusevski (già acquistato dalla Juventus) e l’innesto di Kurtic dalla Spal, il motore dei crociati può continuare a macinare.
Torino, Bologna e Udinese, voto 6: Udinese partito male ma dopo il cambio in panchina con l’arrivo di Gotti, i bianconeri hanno raggiunto una zona abbastanza tranquilla di classifica. Mai abbassare la guardia però.
Bologna che naviga in acque tranquille a quota 23 punti. Possibilità di fare un campionato senza troppe preoccupazioni e ampiamente alla portata per i rossoblù. Orsolini e Sansone le armi in più.
Torino a corrente alternata, bene con le grandi, male con le piccole (6 punti raccolti contro le ultime 4 della classe). Un Gallo Belotti trascinatore ma con un po’ di attenzione generale in più la classifica poteva essere decisamente migliore.
Sassuolo e Sampdoria voto 5: neroverdi altalenanti e troppo discontinui. La difesa fa acqua da tutte le parti, l’attacco non brilla con un Caputo che spara a salve. Il margine è di 5 punti dal terzultimo posto, troppo poco per star tranquilli.
La Samp, dopo un avvio scioccante, si sta piano piano riprendendo con la cura Ranieri. Il derby vinto e il 5-1 sul Brescia nell’ultima giornata servano da trampolino di lancio per una seconda parte di stagione migliore.
Milan, Napoli e Fiorentina, voto 4: i rossoneri stanno vivendo la loro peggior stagione da 10 anni a questa parte. Il ritorno di Ibrahimovic può portare sicuramente un tasso di attenzione maggiore sia in allenamento sia in partita oltre a valorizzare giovani come Leao. Ma la prima parte di stagione è a dir poco disastrosa.
Milan come il Napoli. Società contro i giocatori. L’addio di Ancelotti e l’arrivo di Gattuso non hanno cambiato molto la situazione. Anzi. La peggior stagione dell’era De Laurentis sta proseguendo e l’11° posto in classifica ne è la prova.
Fiorentina non da meno. Il caso Chiesa, il cambio in panchina e i 21 punti in classifica non rendono omaggio a una città e una tifoseria come quella di Firenze. Urge cambiare qualcosa in fretta.
Lecce, voto 3: una stagione con solo qualche sussulto esterno. La grinta di Liverani non basta. Il gioco non esalta e in casa, al Via del Mare, la casella delle vittorie recita ancora 0. Quartultimo posto in classifica, la salvezza sarà dura da conquistare.
Brescia e Genoa, voto 2: avvio esaltante dei rossoblù che con l’arrivo di Pinamonti e Schone puntavano alto ma che hanno dovuto cambiare prospettive. La classifica parla chiaro: terzultimo posto e tante difficoltà. Riuscirà Nicola, dopo Thiago Motta e Andreazzoli, a salvare il Genoa?
Non va meglio al Brescia. Balotelli e Tonali dovevano lanciare le rondinelle, l’inizio non è stato pessimo ma la parentesi (disastrosa) di Grosso e i troppi gol subiti e i pochi fatti, stanno condannando il Corini bis.
Spal, voto 1: Spal ultima. Sembra essersi rotta la magia a Ferrara. La squadra di Semplici, abbandonata anche da Kurtic, appare irrecuperabile. Si salverà?
Razzismo e Var, voto 0: tanti gli episodi di razzismo in 19 giornate. Lukaku a Cagliari e Balotelli a Verona sono solo due dei tanti casi. Pene poco severe o poco pesanti nei confronti di quegli “pseudo” tifosi che riescono a infangare uno sport come il calcio.
Voto 0 però, anche al Var e al regolamento. Troppo complicato e a libera interpretazione. Gli arbitri, se così possiamo dire, non sono più padroni del campo, non si capisce più quando hanno facoltà di decisione e quando no. Il Var a volte interviene, a volte no. I tifosi e gli esperti si interrogano. Si deve migliorare perché dovrebbe essere un mezzo per far tacere le polemiche. Ma dall’introduzione, sembra essere tutto tranne che così…