«Il calcio europeo rimane un mercato in rialzo con club sempre più ricchi, una lotta tra titani» è il commento di Dan Jones, partner di Deloitte Sports Business Group, dopo la pubblicazione del 22° report Football Money League sui fatturati del calcio. Basti pensare che i tre top team dell’ultima stagione hanno generato ricavi per 2,1 miliardi di euro, raddoppiando il dato delle prime tre di 10 anni fa. Complessivamente, le 20 società calcistiche con i fatturati più alti a livello mondiale hanno prodotto in totale ricavi pari a 8,3 miliardi nella stagione 2017-18, con una crescita annua del 6%. Sul fatturato complessivo, i diritti tv costituiscono la voce principale (43% del totale) anche se, in proporzione, aumenta la percentuale di fatturato derivante dagli accordi commerciali (40% rispetto al 38% dell’anno passato).
Il Real Madrid, con un ricavato di 750,9 milioni di euro, torna ad essere la squadra più ricca al mondo come non gli succedeva dalla stagione 2014/2015. I Blancos registrano una crescita del fatturato rispetto alla passata stagione superiore ai 75 milioni, frutto anche della terza conquista consecutiva della Champions League. Un incremento ottenuto grazie alla crescita dei ricavi commerciali (+54,8 milioni di Euro) inclusi gli introiti di sponsorship, merchandising e incassi per le amichevoli di inizio stagione. Il Real Madrid, con 356,2 milioni, attualmente ha i guadagni commerciali più elevati al mondo, a testimonianza dell’appeal internazionale di cui gode il suo marchio. I madrileni sono davanti a Barcellona e Bayern Monaco. Dominio della Premier League con 9 club in classifica, 6 dei quali nella top 10.
Tra le italiane la Juventus è il primo club che figura in graduatoria posizionandosi all’undicesimo posto in virtù di un fatturato in lieve calo (394,9 al netto delle operazioni di mercato): effetto dell’eliminazione ai quarti di finale nell’ultima Champions, a differenza dell’annata 2016-17 conclusa con la finale. Tutto questo in attesa dell’effetto CR7, che comincerà a notarsi nel report della prossima edizione. Sale al 14° posto l’Inter, che migliora di una posizione e mantiene il trend positivo degli ultimi tre anni, col fatturato cresciuto a 280,8 milioni. Il cambio di proprietà nel 2016 e la conseguente maggiore visibilità del marchio nerazzurro nel continente asiatico, abbinati alla qualificazione alla Champions League 2018/2019, hanno certamente dato un forte impulso al biscione (+18,7 milioni). «Ottimi risultati sono stati raggiunti in particolare in Asia e ci hanno permesso di dare grande slancio alla nostra crescita commerciale, aiutata allo stesso tempo dai validi risultati raggiunti dalla biglietteria» – commenta il CEO Corporate dell’Inter Alessandro Antonello. «Siamo orgogliosi di aver raggiunto brillanti risultati sul campo di gioco, che ci permetteranno a partire dall’anno finanziario 2019 di ottenere nuovi importanti successi anche in materia di ricavi proseguendo con la nostra business strategy».
Le performance in campo europeo si confermano un fattore chiave nel risultato finanziario: è il caso emblematico della Roma che grazie alle ottime prestazioni nella passata campagna europea (eliminazione in semifinale contro il Liverpool e 83,8 milioni di introiti) torna in top 20 al 15° posto con 250 milioni di euro di fatturato e un sostanzioso +78,2 milioni rispetto alla scorsa stagione. Rientra nella classifica della Money League anche il Milan (18° posto, +16 milioni, totale 207,7 milioni) a seguito del ritorno in Europa League, a nuovi accordi a livello commerciale e a maggiori incassi dalla vendita dei biglietti. Esce invece dalla top 20 il Napoli, che lo scorso anno occupava il 19° posto e che stavolta, complice la riduzione di ricavi, scivola in 21° posizione.