Il Gran Premio di Giappone doveva essere quello della crisi. Dopo il passo falso di Singapore (il primo per Max Verstappen dopo una stagione francamente ai limiti della perfezione), la pressione era tutta sulla Red Bull. L’olandese volante non se l’è fatto ripetere due volte. Un weekend dominato da cima a fondo, dalle prime prove libere del venerdì alla bandiera a scacchi di domenica. Riprende così imperterrito la sua corsa verso il terzo mondiale consecutivo. E con la sua quarantottesima vittoria in carriera è a sole tre lunghezze da un mostro sacro del calibro di Alain Prost. Con il trionfo, regala il mondiale costruttori alla Red Bull per il secondo anno di fila e per la sesta volta nella storia di Milton Keynes. Con sei appuntamenti di anticipo.
Alle sue spalle la coppia Norris-Piastri della McLaren, seconda macchina più veloce in pista pere tutto il weekend. Primo storico podio per Oscar Piastri: l’ultimo rookie a salire su un podio di Formula Uno fu Lance Stroll ben sei anni fa. Mediocre la Ferrari, costretta a sacrificare Sainz per garantire a Leclerc almeno la speranza di un terzo posto. Sorta di restituzione non richiesta (per di più venuta male) per la strategia di sette giorni fa. E così il monegasco rimane ai piedi del podio e Sainz perde l’opportunità di scavalcare Hamilton per il quinto posto. Disastroso invece Perez, che non sembra aver trovato la quadra della RB19 in questa stagione.
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Le prime fasi della gara
Si spengono i semafori e Verstappen viene subito attaccato dalle due McLaren: a destra Piastri e a sinistra Norris. L’inglese prova a passare all’esterno ma viene chiuso dal leader mondiale che mantiene la testa della corsa. Le Ferrari sono subito dietro con Leclerc 4° e Sainz 5°. Si toccano Perez e Hamilton, il messicano deve rientrare ai box con l’ala danneggiata. Contatto anche tra Bottas e Albon, dentro a cui finiscono anche Ocon e Zhou. Safety car per ripulire la pista dai detriti.
Si riparte con una lotta durissima tra Russell e il compagno di scuderia Hamilton, che si restituiscono sorpasso e controsorpasso. Checo Perez pasticcia. Nel rientrare dai box non rispetta il regime di safety car e sorpassa una monoposto: 5 secondi di penalità. Prova a rimontare ma sbaglia una staccata su Magnussen. Testacoda per la Haas, altro pit per Perez che ricambia l’alettone. I meccanici, poi, lo richiamano per il ritiro. Definitivo? Neanche per sogno. A metà gara, torna nell’abitacolo in modo da scontare tutte le penalità accumulate in questo GP. Poi si ritira di nuovo.
Verstappen irraggiungibile
Il primo strappo prova a darlo Piastri: box al quattordicesimo giro e, per effetto dell’undercut, si riprende la seconda posizione ai danni dell’altra McLaren. Lo seguono a ruota Verstappen e le due Ferrari. Russell rimane in pista ma al termine della prima tornata di stop, la top-5 è invariata. La seconda volta ci prova Leclerc a fermarsi prima di tutti, per tentare di chiudere il gap con le monoposto arancioni. Il tentativo viene marcato egregiamente dal muretto inglese. Anzi, nel provare a dare un vantaggio al monegasco, il Cavallino è costretto a sacrificare la gara di Sainz. Chiamato in ritardo ai box, perde il treno per il quinto posto.
A dieci giri dal termine, Russell fa da tappo a Piastri. Leclerc ricuce il distacco e sfiora il sogno del podio, che però gli scappa via. Negli ultimi giri la battaglia è tra Sainz e le Mercedes: lo spagnolo supera Russell ma non ricuce su Hamilton, chiudendo con un neutro sesto posto. Al traguardo, intanto, Verstappen rifila quasi venti secondi di distacco a Norris. Alieno.
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ORDINE DI ARRIVO
1) Verstappen (Red Bull); 2) Norris (McLaren); 3) Piastri (McLaren); 4) Leclerc (Ferrari); 5) Hamilton (Mercedes); 6) Sainz (Ferrari); 7) Russell (Mercedes); 8) Alonso (Aston Martin); 9) Ocon (Alpine); 10) Gasly (Alpine)
CLASSIFICA PILOTI
1) Verstappen 400; 2) Perez 223; 3) Hamilton 190; 4) Alonso 174; 5) Sainz 150; 6) Leclerc 135; 7) Russell 115; 8) Norris 115; 9) Piastri 57; 10) Stroll 47
CLASSIFICA COSTRUTTORI
1) Red Bull 623; 2) Mercedes 305; 3) Ferrari 285; 4) Aston Martin 221; 5) McLaren 172; 6) Alpine 84; 7) Williams 21; 8) Haas 12; 9) Alfa Romeo 10; 10) AlphaTauri 5