Due edizioni delle Olimpiadi in soli sei anni. Dopo i Giochi estivi di Parigi 2024, la Francia è a un passo dal ricevere l’incarico di organizzare anche le Olimpiadi Invernali del 2030. Come riportato dall’Équipe, le regioni della Provence-Alpes-Côte d’Azur e dell’Auvergne-Rhône-Alpes avrebbero ricevuto l’ok dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
Le parole del CIO
«Il Consiglio Esecutivo ha discusso le sedi future delle Olimpiadi invernali invitando le Alpi francesi e Salt Lake City-Utah a due dialoghi mirati per ospitare rispettivamente i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2030 e del 2034», ha fatto sapere il CIO. Una scelta che ricorda da vicino quella del settembre 2017 quando, in accordo tra Francia e Stati Uniti, furono assegnate le Olimpiadi estive del 2024 a Parigi e quelle del 2028 a Los Angeles.
La storia potrebbe ripetersi per le edizioni invernali del 2030 e 2034. Se le prime dovrebbero andare ai francesi, le seconde stanno prendendo la via degli Usa. Salt Lake City ha già ospitato in passato le Olimpiadi Invernali. Era il 2002 e l’Italia chiuse la rassegna con 13 medaglie, di cui 4 d’oro. I trionfi portarono la firma di Stefania Belmondo e Gabriella Paruzzi nella 15 e 30km di sci di fondo, Daniela Ceccarelli nel super G femminile e Armin Zöggler nello slittino.
The French Alps and Salt Lake City-Utah invited into respective Targeted Dialogues to host the Olympic and Paralympic Winter Games 2030 and 2034. pic.twitter.com/t3XJyyVH8P
— IOC MEDIA (@iocmedia) November 29, 2023
Le negoziazioni
La decisione definitiva verrà presa nella 142esima sessione del CIO tra il 22 e il 24 luglio prossimi a Parigi. Il dossier delle alpi francesi sarà teatro di una prova generale, che almeno di cataclismi avrà esito positivo. Ecco perché la Francia è così fiduciosa e sogna un bis storico nel giro di 6 anni. Recentemente solo la Cina con Pechino, tra il 2008 e il 2022, è stata sede di Olimpiadi Invernali e Estive a distanza di poco tempo. Lo stesso accadrebbe anche agli Stati Uniti con Los Angeles e Salt Lake City.
Secondo l’Équipe, nulla può bloccare il progetto. A confermarlo è il direttore esecutivo dei Giochi Olimpici per il CIO, Christophe Dubi. «Bisogna completare il dossier nei dettagli lavorando sulla logistica, la sicurezza e i trasporti – ha spiegato Dubi -. Fatto questo, a marzo verrà presentato il progetto. Ma è evidente che il comitato esecutivo si fida della capacità organizzativa della Francia».
La stima del CIO
Karl Stoss, capo della futura commissione ospitante del Cio, ha spiegato perché la Francia è la scelta giusta. «La visione, il piano dei Giochi, l’utilizzo di sedi esistenti e la presenza di quattro o cinque cluster – ha sottolineato Stoss -. Inoltre, l’allineamento con l’agenda olimpica 2020+5 (il programma di riforme lanciato dal CIO per rendere i Giochi più semplici, equi, meno costosi e più rispettosi dell’ambiente), l’abitudine a ospitare gli sport invernali, l’esperienza e il funzionamento di Parigi 2024». A tutto ciò si aggiunge un sondaggio commissionato dal CIO che dimostra che il 68% dei francesi sarebbe favorevole al progetto.
Respinte le candidature svizzere e svedesi
Per le Olimpiadi Invernali 2030 si sono candidate anche Svizzera e Svezia. La scorsa settimana il parlamento dello sport elvetico aveva approvato i progetti per i Giochi del 2030 o del 2034. Essi prevedevano un evento decentralizzato, su siti già esistenti, in tutte e quattro le regioni linguistiche e in gran parte finanziato da privati. Ma il CIO ha chiuso la porta in faccia a Berna. La Svizzera, però, è in corsia preferenziale per il 2038. Il Comitato Olimpico Internazionale ha garantito dialoghi privilegiati per quell’edizione, ma al momento il governo svizzero non è favorevole a tale eventualità.
Doccia fredda anche per la Svezia. Gli svedesi ci hanno già provato per il 2026, ma sono stati battuti da Milano Cortina. Lo stesso dovrebbe accadere questa volta. Il Paese scandinavo ha già subito otto tentativi falliti e il nono è sempre più vicino.