Il pattinaggio di velocità sarà a Milano. Dopo quattro mesi di polemiche e con quasi quattro anni di ritardo tutte le discipline in programma a Milano Cortina 2026 hanno una sede. Anche l’ultimo e il più discusso tassello ha trovato la sua casa. Il pattinaggio di velocità sarà alla Fiera di Rho, in una struttura provvisoria che poi sparirà.
Bocciato l’Oval di Torino
A farne le spese è l’Oval di Torino, che era ritornato in gioco a gennaio dopo che la pista di Baselga di Piné era stata accantonata a causa dei costi esorbitanti del tetto e dell’insostenibilità dell’impianto. Muore definitivamente anche il progetto Mi-To-Co, l’idea primordiale del Coni che prevedeva un’Olimpiade a tre teste (Milano, Torino e Cortina) e fu proposto per strappare il sì del governo.
Nemmeno la sponsorizzazione del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in appoggio al governatore piemontese, Alberto Cirio, è stata sufficiente. Il Lingotto sembrava la soluzione più adeguata e rapida. Torino ha temporeggiato in attesa, probabilmente, che la Fondazione Milano Cortina gli assegnasse l’incarico. Ma lo ha fatto invano. Nel frattempo, Milano su iniziativa di Giuseppe Sala e Attilio Fontana ha preparato l’alternativa. Ed ecco la pista di Rho Fiera, che circoscrive, come previsto dalla candidatura, i Giochi a Lombardia, Veneto e Trentino-Alto-Adige.
I costi della struttura di Rho Fiera
Il tempo, però, stringe. Milano, che ancora deve costruire i palazzetti per i tornei di hockey, ora dovrà mettere in piedi anche una pista di pattinaggio di velocità. Ma le polemiche e i battibecchi che avevano animato le ultime settimane sono stati lasciati da parte. La ristrutturazione dell’Oval sarebbe costata 9,7 milioni di euro, interamente a carico della regione Piemonte che gli avrebbe coperti grazie a fondi europei. La stima per l’impianto temporaneo di Rho è di circa 10 milioni, che verranno compensati dalla partnership tra Milano Cortina e Fondazione Fiera. Una sponsorizzazione chiave che ha sparigliato le carte, dando al capoluogo lombardo il jolly di cui aveva bisogno per vincere la partita.
Le cifre sono simili, quindi, ma la struttura milanese permette al comitato organizzatore di aver costi zero. Al contrario, traslocare a Torino avrebbe comportato maggiori oneri logistici, dagli alloggi alla sicurezza, ai trasporti.
La vittoria di Sala e Fontana
La decisione fa felice sia il sindaco di Milano, Sala, che il presidente della Lombardia, Fontana. Entrambi i governatori da quattro mesi si battevano per circoscrivere i Giochi alle Regioni che fin dal principio avevano dato la disponibilità. Più volte hanno sottolineato che Torino e il Piemonte “se n’erano lavati le mani” nel 2019, in sede di candidatura. La scelta di Rho, anche se giustificata dai numeri, è soprattutto politica.
Torino paga il rifiuto dell’ex sindaco Chiara Appendino del Movimento 5 stelle, che non è passato inosservato agli occhi di Sala e Fontana. Ora però, l’impianto è da costruire. C’è tempo fino al 2025, ovvero due anni. L’ennesimo rischio di un’Olimpiade che più che sostenibile a livello ambientale è diventata insostenibile a livello politico.