L’Inter di Inzaghi cerca l’impresa nella finale di Champions League

Madrid, 22 maggio 2010. La mente di ogni tifoso interista va lì in queste poche ore che mancano alla finale di Champions League. La tensione che precedette la partita e le emozioni di quella storica sera che consegnò la squadra di Josè Mourinho alla storia non possono che riemergere. E ora, dopo tredici anni, il 10 giugno potrebbe diventare la nuova data simbolo dell’orgoglio nerazzurro. Gli orologi sono già sincronizzati alle ore 21.00 quando l’arbitro polacco Marciniak fischierà il calcio d’inizio. I 90 minuti di partita e il Manchester City di Guardiola separano questa Inter dalla leggenda.

Inzaghi come Mourinho

Il 22 maggio 2010, mentre José Mourinho alzava al cielo la sua seconda Champions League, Simone Inzaghi annunciava il suo ritiro dal calcio giocato per iniziare la carriera in panchina. Una coincidenza, ma che lega idealmente i due allenatori. L’Inter di Inzaghi viene da un percorso molto diverso da quello che portò la squadra dello Special One alla vittoria del triplete.

José Mourinho dopo la vittoria della Champions League 2010

In campionato, la formazione allenata dal tecnico piacentino ha avuto molte più difficoltà del previsto, portando la panchina di Inzaghi a traballare in alcune occasioni. Troppe le 12 sconfitte con cui la squadra ha chiuso la stagione. Le emozioni che ha regalato la Champions hanno però spinto i tifosi a riempire San Siro tutto l’anno, facendo registrare la media record di oltre 70 mila spettatori a partita. Anche questa volta, la semifinale è di quelle che resteranno nella storia. A 20 anni di distanza è arrivata infatti la tanto agognata vendetta contro il Milan, dopo l’eliminazione nella semifinale del 2003. E così, oggi come a Madrid, contro tutti i pronostici di inizio stagione, l’Inter giocherà la finale.

Di nuovo Guardiola, come nel 2010

Anche questa volta, sulla strada dei nerazzurri ci sarà Pep Guardiola. Il Barcellona del 2010, allenato dal tecnico spagnolo, sembrava una corazzata insuperabile. Leo Messi al top della sua carriera, il centrocampo Iniesta-Busquets-Xavi che incantava il mondo a ritmo di tiki taka e il duo Puyol-Pique a blindare la porta dei blaugrana, lasciavano poche speranze. Tutto sembrava apparecchiato per una nuova vittoria dei campioni d’Europa in carica ma, nella doppia semifinale, l’Inter fece l’impresa.

Pep Guardiola, dal 2016 allenatore del Manchester City

Oggi come allora, l’avversario da battere sarà Guardiola. E, anche questa volta, la sua squadra sembra insuperabile. Il Manchester City di quest’anno è una macchina quasi perfetta. Ai citizens manca solo la vittoria della Champions per coronare il tanto ambito triplete. Proprio quel triplete che sfuggì a Guardiola nel 2010 e che, invece, fu conquistato dagli uomini di Mourinho. Dopo una lunga rincorsa sull’Arsenal, il City ha superato gli avversari nel finale di stagione e non si è più fermato fino alla conquista della Premier League. La FA Cup, vinta senza problemi contro gli storici rivali del Manchester United, è stata l’ennesima prova del dominio City sul calcio inglese. Dopo centinaia di milioni spesi per i migliori giocatori al mondo, manca da sollevare il trofeo più ambito. E per Haaland e compagni sembra davvero l’anno giusto.

I segni del destino

In queste settimane di avvicinamento alla finale, tanti tifosi hanno voluto sfidare la scaramanzia. Sul web sono infatti comparse ricorrenze e curiosità che spingerebbero la coppa verso Milano. Tutto è cominciato con il video di un utente che, sbattendo le uova una contro l’altra, ha indovinato tutti i risultati dai quarti di finale in poi. Secondo la previsione, l’ultimo atto fra Inter e Manchester City dovrebbe andare ai nerazzurri.

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Dopo la vittoria della semifinale contro il Milan, consci della forza dell’ultimo avversario, i tifosi interisti si sono scatenati alla ricerca di segnali positivi. Tanti se ne potrebbero citare, a partire da quelli che riguardano il tecnico Simone Inzaghi. Il suo ritiro dal calcio giocato arrivò proprio il 22 maggio 2010, giorno della vittoria dell’ultima Champions. Inoltre, oggi Inzaghi ha 47 anni, proprio come Mourinho nel 2010. E come il portoghese, nei due anni precedenti, Inzaghi ha sollevato quattro trofei.

Per quanto riguarda la squadra, quest’anno Lautaro Martinez, attaccante argentino, ha segnato lo stesso numero di gol di Diego Milito nel 2010 prima della finale. È da 10 anni poi che ogni squadra che ha vinto la Champions ha in rosa un giocatore croato: l’Inter dispone di Marcelo Brozovic, il Manchester City di nessuno. Se poi si vuole andare proprio sullo stravagante, Mkhitaryan ha la stessa capigliatura di Goran Pandev e Cordaz, terzo portiere, ha militato nell’Acireale come anche il terzo portiere del 2010, Paolo Orlandoni.

Ricorrenze e casualità che potrebbero fare dell’Inter la favorita per la vittoria della Champions (immagine Twitter)

Ci sono anche le ricorrenze legate ai risultati sportivi: fra vittorie, pareggi e sconfitte l’Inter di quest’anno ha fatto il medesimo percorso del 2010. Il parallelismo che stimola di più il popolo interista è legato a Zlatan Ibrahimovic: il grande ex è stato eliminato in semifinale sia quest’anno che prima della partita di Madrid. Guardando ad altre squadre, c’è una curiosità che riguarda il Liverpool. Dopo aver perso la finale di Europa League contro il Siviglia nel 2016, gli inglesi vinsero la Champions a tre anni di distanza. Casualmente, l’Inter ha perso proprio la finale di EL contro il Siviglia tre anni fa e ora giocherà una finale di Coppa dei Campioni. Infine, nel 2010 la vincente dell’Europa League fu una squadra spagnola, proprio come quest’anno.

La carica dei tifosi dell’Inter

Allo stadio Ataturk di Istanbul è attesa una marea blu. La curva nerazzurra ha invitato tutti i tifosi ad indossare una maglia a tinta unita o, al massimo, nerazzurra. L’obiettivo è azzerare le divisioni cromatiche e creare una grande muraglia che mostri la compattezza del tifo interista. «Blu come il colore che ci distingue dall’altra parte del Naviglio, blu come il colore del nobile sangue sportivo che ci scorre nelle vene, blu come il colore del cielo che ci ha visto nascere, blu come il colore dell’affidabilità e della fiducia l’uno nell’altro». Così gli ultras hanno chiamato a raccolta tutta la tifoseria che sarà presente ad Istanbul con la squadra.

La bandiera che la Curva Nord Milano ha preparato per la finale di Istanbul

Non solo le maglie a colorare gli spalti. La Curva Nord ha annunciato che ad accogliere la squadra ci saranno ben due coreografie, una ad inizio partita e una prima della ripresa del secondo tempo. Lunedì è partito da Milano un lungo convoglio di furgoni per trasportare in Turchia il materiale necessario ad allestire lo spettacolo sugli spalti. Ben 1500 kg di materiale, ovvero 12000 cartoncini, 12000 bandierine in plastica e 10000 bandiere tradizionali, ha attraversato sei Stati per arrivare all’Ataturk insieme ai 100 ragazzi della Curva Nord che lo disporranno dentro lo stadio.

Le formazioni ufficiali

Tutto definito per Pep Guardiola. Il suo collaudatissimo 3-4-2-1 scenderà in campo anche nella finale. Non ce l’ha fatta a recuperare Kyle Walker dal problema alla schiena rimediato ad inizio settimana. Al suo posto giocherà Akè.

Manchester City (3-4-2-1): Ederson; Akè, Dias, Akanji; Stones, Rodri, B. Silva, De Bruyne; Gündogan, Grealish; Haaland.
All. Pep Guardiola

Alla fine, Simone Inzaghi ha confermato le sensazioni della vigilia. A centrocampo giocherà Marcelo Brozovic e non Mkhitaryan. L’armeno ha recuperato dall’infortunio ma andrà in panchina. In avanti, accanto a Lautaro Martinez, ci sarà Edin Dzeko. Lukaku sarà in panchina, pronto a sfruttare la sua forza fisica nel secondo tempo

Inter (3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Dimarco; Lautaro, Dzeko.
All. Simone Inzaghi

Dove vedere la partita

Il fischio d’inizio è programmato per le ore 21.00. La gara sarà trasmessa in chiaro su Canale 5 ma potrà essere seguita anche su Sky Sport dagli abbonati. La finale fra Manchester City ed Inter sarà visibile anche in streaming su Mediaset Infinity, Sky Go e Now Tv.

Andrea Muzzolon

Italiano, milanese, classe 2000. Laureato in comunicazione, media e pubblicità. Libero e liberale.

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