Formula 1, il bilancio della prima metà di campionato

È arrivata la pausa estiva. E quale momento migliore per tirare le somme? Si sono disputate le prime 12 gare del campionato 2019 di Formula 1 e dopo un mese di sosta la stagione ripartirà con gli ultimi 9 gran premi, decisivi per l’assegnazione dei due titoli mondiali. A dire la verità, pare però che non ci siano più dubbi su chi si siederà sul trono iridato alla fine dell’anno: Lewis Hamilton e la Mercedes. Sempre e solo loro.

 

IL DOMINIO MERCEDES

Il bilancio non può non partire dalle Frecce d’Argento, perché in questo 2019 la casa di Stoccarda è sembrata ancor più dominante rispetto alle passate stagioni. Al 99% la Mercedes sarà campione del mondo per il sesto anno consecutivo, grazie a numeri fin qui impressionanti: 8 pole position, 10 gran premi vinti, 19 piazzamenti a podio e ben 438 punti. La W10 è una macchina quasi imbattibile, veloce su ogni tipo di circuito e con qualsiasi condizione atmosferica.

E poi alla guida c’è lui. Lewis Hamilton, il pilota più vincente della Formula 1 contemporanea. Già 8 trionfi su 12 gare disputate, che lo portano a 81 successi in carriera, a -10 dalle 91 del campionissimo Michael Schumacher. Il pilota inglese, con 250 punti, è in testa alla classifica con 62 lunghezze di vantaggio sul compagno di squadra Valtteri Bottas e 69 su Max Verstappen, ed è ormai lanciatissimo verso il sesto titolo iridato, il terzo di fila, a un solo mondiale dal tedesco.

L’anno prossimo Hamilton potrà dunque raggiungere Schumacher sia per numero di vittorie che di campionati. Bisogna ammettere però che all’inizio di questo 2019 sembrava che l’altro pilota Mercedes, Bottas, fosse in grado di batterlo. Due successi nelle prime quattro corse, poi qualche podio e poco altro. E come se non bastasse, il team principal Toto Wolff sembra ora intenzionato a licenziarlo, per sostituirlo con l’attuale pilota di riserva, il francese Esteban Ocon.

Il box della Mercedes in festa per l’ennesima vittoria di Lewis Hamilton

LA DELUSIONE FERRARI

La Ferrari è senza ombra di dubbio la nota più deludente della stagione. Dopo due campionati positivi, il 2019 doveva essere l’anno del titolo. Invece, 0 vittorie. Beh, tecnicamente, una ci sarebbe, ma meglio non pensarci più. La SF90 soffre troppo la mancanza di carico aerodinamico rispetto alle avversarie e praticamente va forte solo dove ci sono lunghi rettilinei e poche curve. 3 pole position, 11 piazzamenti sul podio e 288 punti non sono sufficienti dopo 12 gare.

Si pensava che la Rossa di Maranello potesse lottare per vincere su tutte le piste, ma la nuova gestione targata Mattia Binotto non ha ancora portato a nulla di buono. Una stagione ricca di alti e bassi tra problemi tecnici ed errori di guida. Come quelli di Sebastian Vettel, che non si è mai ripreso psicologicamente dalle troppe sbavature dell’ultimo anno e mezzo. Da ritrovare, perché è sempre un quattro volte campione del mondo, rimasto a secco però dopo cinque stagioni in rosso.

Il tedesco è quarto con 156 punti, davanti al nuovo compagno di squadra Charles Leclerc. Il monegasco è stata la vera nota positiva dell’anno Ferrari e avrebbe potuto vincere due gare. Ha commesso qualche errore grave, ma anche ai box non sono certo esenti da colpe fra noie meccaniche e strategie sbagliate. Leclerc è quinto con 132 punti, a -24 da Vettel. E se la Rossa intende rinnovare Charles fino al 2024, Sebastian potrebbe invece lasciare Maranello entro il 2020.

Il sorpasso di Sebastian Vettel ai danni di Charles Leclerc nell’ultima gara

IL CASO RED BULL

La situazione nel box Red Bull è parecchio altalenante. Perché dopo questa prima parte di campionato, possiamo dire ufficialmente che Max Verstappen è diventato grande. Il pilota olandese, dopo qualche stagione di ambientamento, non commette errori da parecchi mesi e con il motore Honda sembra aver finalmente trovato la quadra: sempre aggressivo, ma meno scorretto. Terzo in campionato, ha già due vittorie all’attivo e ha anche ottenuto la prima pole position in carriera.

È destinato a diventare campione del mondo, ma forse per questo dovrà aspettare ancora un po’. Dall’altra parte del box c’è Pierre Gasly, il bocciato per eccellenza del campionato 2019. Guida una delle migliori macchine della griglia, eppure ha 118 punti in meno del compagno di squadra Verstappen. Dovrebbe avvicinarsi al suo livello, ma non ci riesce. E le voci su un rientro di Fernando Alonso in Formula 1, proprio alla guida della Red Bull, sono tornate a farsi sentire.

La gioia di Max Verstappen dopo la prima pole position della carriera

GLI ALTRI TEAM

Oltre alle scuderie top, da segnalare l’ottima stagione della ritrovata McLaren. Quarta in campionato grazie ai tanti punti di Carlos Sainz e al giovane talento di Lando Norris. Molto bene anche l’eterno ragazzo Kimi Raikkonen, quasi sempre in top ten con l’Alfa Romeo, e la Toro Rosso, che ha recentemente ritrovato il podio dopo 11 anni, grazie al russo Daniil Kvyat. Non male anche il suo compagno di squadra, il rookie Alexander Albon.

Potrebbe andare meglio all’altro pilota Alfa Romeo, Antonio Giovinazzi. L’italiano ha un solo punto in classifica e speriamo che abbia ancora tempo per dimostrare il proprio valore. Da bocciare la Renault, nonostante Nico Hulkenberg e soprattutto Daniel Ricciardo. Male anche la Haas, che non può andare avanti a lungo con Romain Grosjean e Kevin Magnussen. Infine, la Williams, regolarmente ultima. Il rookie George Russell e il rientrante Robert Kubica possono fare ben poco.

Kimi Raikkonen ancora a caccia di punti pesanti dopo l’addio alla Ferrari

LA SECONDA META’ DI CAMPIONATO

Le prime 12 gare ci hanno regalato numerosi spunti interessanti. C’è stato modo di divertirsi tra duelli e sorpassi, ma il problema è che a 9 corse dalla fine già sappiamo chi vincerà il campionato, che poi sono sempre gli stessi da sei anni. Dobbiamo solo capire quando Lewis Hamilton e la Mercedes conquisteranno l’ennesimo titolo. Mentre, gli avversari devono rimboccarsi le maniche: parlare di meno e agire di più. Senza illuderci ogni anno. Vero Ferrari?

 

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