L’Italia vince Euro2020 e torna campione d’Europa dopo ben 53 anni. Una cavalcata inarrestabile, un sogno partito da un incubo: era il novembre 2017 e gli azzurri venivano eliminati dalla Svezia al termine di due partite agoniche. In giornata i campioni d’Europa saranno ricevuti dal Presidente del Consiglio Draghi a Palazzo Chigi per la consueta premiazione.
UN UOMO SOLO AL COMANDO
Roberto Mancini nel 1992 perdeva la finale di Coppa Campioni contro il Barcellona. Un gol su punizione di Ronald Koeman condannava la Sampdoria, squadra all’epoca di Mancini, alla sconfitta. 29 anni dopo, la sliding doors si chiude.
Tre anni fa Mancini prendeva una nazionale sconfitta, nel fisico e nello spirito, e iniziava la sua opera di ricostruzione. Un’opera fatta di attenzione, di spazio a tanti giocatori, della creazione di un gruppo concreto e fatto di amici. Trentaquattro risultati utili consecutivi, record storico per la maglia azzurra. Una squadra che non perde mai non può che vincere un trofeo: non può che vincere Euro2020. Mancini si iscrive alla lista degli allenatori italiani che hanno vinto qualcosa: Pozzo, Valcareggi, Bearzot, Lippi.
UNA AMICIZIA LUNGA UNA VITA
Insieme a Mancini a Wembley nel 1992 c’era anche Gianluca Vialli. I due sono amici da sempre, non si sono mai persi di vista in questi 29 anni, sempre legatissimi. Da qualche tempo Vialli combatte con un brutto male, e Mancini lo ha assolutamente voluto come capodelegazione italiana. L’abbraccio tra i due serra la porta del cerchio del destino in una delle foto più iconiche non solo del calcio italiano, ma della cultura italiana, che va oltre Euro2020.
COME E’ ANDATA LA PARTITA?
Il match contro gli inglesi è iniziato malissimo per la nostra nazionale. Tempo due minuti e subito un grave svarione difensivo sulla sinistra spalanca la porta al cross di Trippier per Shaw che di sinistro mette dentro. Una secchiata d’acqua in faccia all’Italia, che sveglia il can che dorme. Da quel momento in poi, nella maniera più “italiana” possibile, l’Inghilterra si chiude in difesa senza attaccare più. Il possesso azzurro soffre il muro bianco, non trova sbocchi, a centrocampo i nostri piccoli tecnici non trovano pertugi. Qualche occasione, per la verità, l’avremmo anche. Senza riuscire però a costruire con continuità, soprattutto affidandoci alla vena diabolica di Federico Chiesa. Salta tutti, pressa, tira, a volte non la passa e a volte la passa troppo. Il pareggio italiano arriva su una pazzesca carambola da calcio d’angolo, Cristante prolunga di testa, la palla finisce nientepopodimenochè sulla testa di Marco Verratti, 165 cm da Manoppello provincia di Pescara che svetta (!) e prende il palo, Pickford si incarta e la sfera finisce sul piedone di Leonardo Bonucci. Gol. 1-1, ed è meritatissimo. La partita sostanzialmente finisce qui nonostante i supplementari, con l’Inghilterra che al 119′ fa una mossa azzardata: dentro Sancho e Rashford, rigoristi, in vista della lotteria.
I RIGORI CI PREMIANO
Dal dischetto per l’Italia sbagliano Belotti e Jorginho. Gianluigi Donnarumma si mette il vestito da supereroe e prima spinge ad angolare troppo Rashford, poi para i rigori di Sancho e Saka. Donnarumma vince il premio di miglior calciatore del torneo, l’Italia è campione d’Europa. La lotteria dei rigori ci aveva punito nel 90, nel 94 nel 98 e nel 2016, ci ha invece ripagato nel 2006, 2012 e 2021.
LE REAZIONI DEI GIORNALI INGLESI
I tabloid, così tronfi e sicuri di vincere prima della partita, hanno cambiato tono. Scrivono “Orgogliosi dei ragazzi”, “Leoni feriti”, “Dramma dei rigori”. Della arroganza del prepartita, quando i tatuaggi della coppa, le foto dell'”It’s coming home”, gli inni e la sicurezza l’hanno fatta da padrone. Non resta niente, se non delusione.
IL FUTURO HA UN NOME: QATAR 2022
Questo gruppo, fatto da tantissimi giovani e da qualche ragazzo più maturo, mira ora al Mondiale di Qatar 2022, che sarà giocato in inverno, e ci arriverà da campione di Euro2020. Un obiettivo altissimo, che dovrebbe vedere sempre Mancini sulla panca italiana e lo stesso core della squadra. Qualcuno sarà aggiunto, e sembra che l’urgenza maggiore sia quella del centravanti. Immobile, letale in Serie A, in Nazionale è innocuo. Belotti ha cuore e corsa, ma non è un fenomeno.