Effetto Sinner: è boom del tennis in Lombardia

Il finale di 2023 stellare, il trionfo agli Australian Open e il primo posto nella classifica Atp. Negli ultimi otto mesi Jannik Sinner ha scalato il tennis mondiale raggiungendone l’apice. Le sue partite sono diventate un fenomeno mediatico e l’Italia si è innamorata del 22enne di San Candido. Oltre alle abilità in campo, sono le qualità umane ad avergli fatto raggiungere la popolarità. L’umiltà e la maturità che ogni volta mostra prima, durante e dopo la partita sono merce rara. E il pubblico lo sa bene.

La trionfale finale degli Australian Open è stata vista in diretta su Eurosport da 1,9 milioni di italiani, per uno share del 17%. Un record. Mai una partita di tennis trasmessa sulle piattaforme satellitari aveva raggiunto questi numeri in Italia. E lo stesso Roland Garros ha registrato ascolti incredibili. La semifinale persa contro Alcaraz ha tenuto incollati allo schermo oltre 1 milione di spettatori. Il sintomo che il tennis ha raggiunto una popolarità nazionale e sempre più persone si stanno avvicinando a questo sport, tanto che oggi si parla di “Effetto Sinner”.

Una crescita esponenziale
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Enrico Cerutti, presidente federazione italiana tennis Lombardia

«La parabola è in crescita da quattro anni – afferma Enrico Cerutti, presidente della Federazione Tennis Lombardia – I numeri del 2024 si capiranno a settembre quando chiuderanno le iscrizioni alle scuole tennis, ma quasi tutti i nostri centri sono in overbooking a livello di prescrizioni. L’andamento era già favorevole prima della Coppa Davis e di Sinner, ma ora il trend positivo si è moltiplicato».

In effetti, in Lombardia i tesserati alla Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) sono cresciuti dopo la pandemia. Se nel 2020 erano 51 mila, nel 2023 sono saliti a 86,5 mila, un aumento del 69,6%. E la fetta più grande si trova nella provincia di Milano dove sono 20,2 mila gli associati. «La gente ha voglia di giocare a tennis – sottolinea Cerutti – Sempre più persone si iscrivono ai tornei e questo è un volano importantissimo. A Milano negli orari non lavorativi i centri sono affollati».

I numeri in Lombardia
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Martina Alabiso, direttrice Tennis Club
Alberto Bonacossa

Il capoluogo lombardo ospita 147 circoli di tennis, e anche in questo caso l’incremento negli ultimi quattro anni è considerevole. Nel 2020 erano 438 i centri affiliati alla federazione in Lombardia, oggi sono 530. Una delle strutture più antiche d’Europa è il Tennis Club Alberto Bonacossa di Via Giuseppe Arimondi a Milano. La struttura è stata inaugurata nel 1893 e ha ospitato numerose manifestazioni sportive internazionali in cui hanno giocato tennisti di fama mondiale.

«Attualmente abbiamo 1.150 soci e circa 700 allievi tra scuola tennis e gruppo agonistico – racconta Martina Alabiso, direttrice del club – Il trend è positivo da alcuni anni, ma oggi è ulteriormente cresciuto l’interesse verso il nostro sport. Abbiamo liste di attesa lunghe sia per le nuove associazioni che per la scuola tennis. Tra i bambini i più numerosi hanno tra i 6 e i 12 anni. A livello associativo invece la fascia d’età con più iscritti è quella che va dai 30 ai 50 anni».

Boom di adulti al Quanta Club Milano
Marco Brigo, direttore tennis Quanta Club Milano

Anche il Quanta Club Milano in zona Affori, che offre 16 campi tra cemento e terra rossa, è in ottima salute e vanta circa 500 iscritti, con un boom di adulti. «Il movimento si è ampliato molto a prescindere da Sinner negli ultimi anni – precisa Marco Brigo, direttore sportivo tennis del centro – La crescita è stata abbastanza generale. Post Australian Open e Coppa Davis tantissimi adulti si stanno avvicinando al tennis e stiamo ricevendo molte richieste per lezioni private o corsi da persone over 40».

Il circolo propone varie attività che spaziano da quelle dedicate ai bambini a quelle per i professionisti. «Uno dei nostri tennisti, ovvero Mattia Bellucci, ha giocato nel tabellone principale del Roland Garros quest’anno. Abbiamo un gruppo tecnico di una decina di professionisti. Oltre a Bellucci, abbiamo giocatori nel circuito challenger e una decina di ragazzi che fanno attività full time».

I motivi della crescita

La crescita del movimento agonistico italiano non è un caso, ma è frutto di un lungo lavoro. «Sono due i fattori che hanno favorito questo salto di qualità – afferma Cerutti -. Innanzitutto un aspetto tecnico, ovvero la gestione dei maestri. La loro formazione è sempre al massimo livello in modo che riescano a trasferire ai ragazzi le competenze tecniche e il gesto corretto. Poi c’è un fattore organizzativo. Oggi in Italia i tornei si sono
moltiplicati rispetto al passato e i costi si sono abbassati. Quindi l’accesso al tennis è più fruibile e il confronto con gli altri aiuta a migliorare».

In effetti i tornei in Lombardia sono quasi raddoppiati negli ultimi quattro anni, passando dai 627 del 2020 ai 1.159 del 2024. Ma fornire le migliori condizioni logistiche non basta per creare campioni. «Per ottenere risultati importanti è necessario avere giocatori di talento. Puoi essere anche il più bravo del mondo a livello organizzativo e di maestri, ma se non hai atleti di talento diventa difficile formare giocatori da primi 50 al mondo».

Il trascinatore è Sinner

Attualmente l’Italia vanta cinque tennisti tra i migliori 50 della classifica mondiale. Ma il trascinatore, colui che attira sempre più persone verso il tennis, è Sinner. « La sua figura sta portando benefici all’intero movimento soprattutto in termini mediatici di interesse per il nostro sport – sottolinea Alabiso – È un esempio per i ragazzi di come dovrebbe essere un vero campione: duro lavoro, fair play, correttezza, poco interesse per tutto ciò che non è legato alla sua performance e focus sul migliorare sé stesso, sia come atleta che come persona». I successi dell’altoatesino attirano anche chi è estraneo al mondo del tennis. «I non appassionati si fanno entusiasmare dai suoi trionfi. Molti di loro si avvicinano al tennis e in automatico nascono nuovi giocatori e aumentano i ricavi».

E la federazione investe nel futuro..

Nel 2021 il fatturato della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) era di 117 milioni di euro, nel 2023 è salito a 152 milioni di euro. Proprio a livello economico, di recente la Federazione ha stanziato 30 milioni di euro per incrementare il numero dei campi in Italia. «Questi soldi andranno spesi nel modo giusto – avverte Cerutti -. Ogni Comune ha le sue regole, non è facile gestire i rapporti con tutti. L’obiettivo è costruire nuove strutture perché in Lombardia, ma in generale nel Paese, c’è una carenza di impianti. Questa mancanza impedisce a molta gente di giocare e vista la domanda attuale dobbiamo impegnarci per erigere nuovi centri».

Nel frattempo, i circoli già esistenti di Milano vogliono crescere ancora. «Stiamo cercando di implementare i servizi già presenti e di riorganizzare la struttura in termini di efficienza», spiega Alabiso, che è seguita in coro da Brigo: «L’obiettivo del Quanta Club è crescere da un punto di vista tecnico. Quindi potenziare lo staff e alzare la qualità dell’insegnamento dei nostri collaboratori».

Christian Leo Dufour

Young Reporter per il CIO alle Olimpiadi Invernali Giovanili di Gangwon 2024 e collaboratore del fattoquotidiano.it. Valdostano in trasferta a Milano. Motivato e sempre pronto a fare nuove conoscenze. Laureato in comunicazione, media e pubblicità alla IULM. Il mio sogno è il giornalismo sportivo. L'ambizione: far conoscere gli sport invernali, il ciclismo e tutte le discipline olimpiche a un pubblico sempre più ampio

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