C. League, incubo biscotto per l’Inter. Atalanta e Lazio: basta non perdere

Fatta eccezione per la Juventus, che ha già staccato il pass per gli ottavi, il futuro delle italiane in Champions League si scriverà negli ultimi novanta minuti dei gironi. La missione di Atalanta e Lazio è non perdere, quella dell’Inter è di vincere a San Siro con lo Shakhtar Donetsk e vedere cosa succede a Madrid. 

Incubo biscotto per Conte

Ai nerazzurri, forti della vittoria in terra tedesca col Mönchengladbach, spetta il compito più complicato. Il gruppo B infatti è ancora equilibratissimo. Quattro squadre in tre punti, ognuna che può ancora passare, Inter compresa. Gli uomini di Conte possono andare avanti in due modi, ma entrambi hanno una prerogativa: battere lo Shakhtar mercoledì prossimo.

In quel caso i nerazzurri sarebbero agli ottavi se il Real Madrid avesse la meglio in casa sul ‘Gladbach o se i blancos perdessero. In caso di vittoria degli spagnoli infatti, con loro si qualificherebbe a braccetto l’Inter, ma se i madrileni dovessero invece perdere, sarebbero loro a rimanere fuori dai giochi. C’è però l’incubo del biscotto: se Real e ‘Gladbach pareggiassero l’ultima partita (e l’Inter facesse bottino pieno con lo Shakhtar), toccherebbe a loro andare avanti

Ma pur prendendo in considerazione l’ipotesi che nella testa degli uomini di Zidane potrebbe ronzare l’idea di accontentarsi e dividere la posta con i tedeschi, questo non garantirebbe loro l’automatica qualificazione. Lo Shakhtar infatti, vincendo a San Siro (con un ‘x’ in Spagna) eliminerebbe sia l’Inter sia il Madrid.

Ai blancos dunque, se non vogliono stare tutta la partita incollati alla radiolina sentendo cosa succede a Milano, conviene non fare calcoli e provare a vincere. Agli Ucraini invece, basterà in ogni caso un pareggio in Italia per superare il turno. E chissà che i nerazzurri non possano prendere spunto da quanto fece l’Atalanta nella scorsa edizione della Champions. Più o meno un anno fa infatti, furono i bergamaschi a qualificarsi all’ultima giornata eliminando proprio lo Shakhtar Donetsk

Atalanta e Lazio, basta non perdere

L’Atalanta approda agli ottavi se non perde settimana prossima all’Amsterdam Arena con l’Ajax. La dea, fermata in casa sul pareggio da un modesto Midtjylland, è un punto sopra i ‘lancieri’, ma qualificarsi non sarà semplice. Gli olandesi all’andata misero sotto i ragazzi di Gasperini per 50 minuti e vennero agguantati a pochi minuti dalla fine dalla testa di Duvan Zapata.

Ed è proprio dai suoi attaccanti che il tecnico si aspetta qualcosina di più. Ultimamente ai bergamaschi è mancata lucidità sotto porta (un gol nelle ultime quattro tra campionato e coppa), tanto che Gasperini, dopo il match con il Midtjylland, ha scherzato: «Magari la prossima volte metto Romero davanti», ha detto nel post partita ripensando al gol con il quale il suo difensore gli ha evitato la sconfitta martedì sera. Un pareggio reso meno amaro dalla vittoria del Liverpool sull’Ajax.

Ora infatti, la dea ha due risultati su tre con l’Ajax, quello che Gasperini si augurava alla vigilia. Servirà l’ennesima grande prestazione, ma sappiamo che l’Atalanta, soprattutto quest’anno, può vincere (o perdere) con chiunque

La Lazio invece ha strappato un punto importantissimo in casa del Borussia Dortmund, e lo ha fatto con molta personalità. Anche ai biancocelesti basterà non perdere l’ultima partita del girone, obiettivo sulla carta più semplice rispetto a quello dell’Atalanta. Due risultati su tre anche per Inzaghi, che ospiterà all’Olimpico il Club Brugge (all’andata in Belgio finì 1 a 1, ndr). A Immobile e compagni serve dunque un ultimo sforzo, dopo un ottimo girone in cui non hanno ancora perso.

Juve, al Camp Nou per il primo posto

Nel gruppo G, quello della Juventus, tutto rimandato al Camp Nou. Gli uomini di Pirlo, nonostante il tre a zero rifilato alla Dinamo Kiev,  sono ancora dietro in classifica ma andranno a Barcellona a giocarsi il primo posto. I bianconeri però, devono vincere con almeno tre gol di scarto.

All’andata infatti, i blaugrana si imposero due a zero a Torino. Fin troppo facile sembrò quella volta per Koeman e i suoi ragazzi, con il risultato che avrebbe potuto essere addirittura più largo. Ma il Barcellona di inizio stagione è una squadra chiusa tra luci, ombre e un Messi ancora turbato dagli scossoni di mercato di quest’estate. Al Camp Nou inoltre, per la Juve ci sarà un Cristiano Ronaldo in più, infortunato all’andata, che intanto con la zampata vincente alla Dinamo di Lucescu ha raggiunto i 750 gol in carriera. Il portoghese, di ritorno in Spagna, farà di tutto per tirare fuori gli artigli e l’orgoglio di fronte ai suoi vecchi rivali. Fare bene al Camp Nou, anche senza riuscire a concludere al primo posto nel girone, sarebbe una bella iniezione di fiducia per Pirlo e la squadra in vista del futuro. Il mister intanto gongola con CR7 e Morata, attuale capocannoniere della Champions.  

Nicolo Rubeis

Giornalista praticante con una forte passione per la politica, soprattutto se estera, per lo sport e per l'innovazione. Le sfide che attendono la nostra professione sono ardue ma la grande rivoluzione digitale ci impone riflessioni più ampie. Senza mai perdere di vista la qualità della scrittura e delle fonti.

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