La virtù sta nel mezzo e spesso anche la verità. Nella controversia sugli arretrati non versati dalla Juventus a Cristiano Ronaldo, per la cosiddetta “seconda manovra stipendi”, il Collegio Arbitrale ha evidenziato errori da ambo le parti, parlando di «concorso di colpa». Così, la società bianconera dovrà pagare, ma solo il 50% di quanto richiesto dall’ex giocatore, per un totale di 9,7 milioni più interessi.
La seconda manovra stipendi
La vicenda risale alla stagione 2021-2022 quando, in piena pandemia, alcuni giocatori bianconeri avevano deciso di non percepire parte degli stipendi. Tra questi anche Cristiano Ronaldo, il quale avrebbe rinunciato a 19,5 milioni di euro. E avrebbe trovato un accordo privato con il club, la cosiddetta “Carta Ronaldo”. In questo documento, finito successivamente anche nell’inchiesta della Procura di Torino per falso di bilancio, la Juventus si impegna a restituire in un secondo momento tutti i soldi dovuti al campione portoghese. Firmato Fabio Paratici, ex direttore sportivo della Juventus, ma non Cristiano Ronaldo.
Il giocatore, ora in forze all’Al-Nassr nel campionato saudita, non ha mai ricevuto quei soldi. Per questa ragione ha quindi deciso di richiederli al Collegio Arbitrale, con l’appoggio dei legali John Shelata, Emanuele Guastalla, Fabio Iudica e Salvatore Pino. La Juventus si è sempre difesa facendo leva sulla mancata firma del giocatore alla Carta Ronaldo. Firma che, invece, sarebbe presente su un documento, dell’estate del 2021 prima del trasferimento al Manchester United, in cui il portoghese dichiara di non avere nessuna pendenza con la società bianconera.
La decisione del Collegio Arbitrale
La decisione, presa dai tre arbitri Gianroberto Villa, Roberto Sacchi e Leando Cantamessa, dà ragione a Ronaldo a metà. La sentenza fa riferimento a un «concorso di colpa per inezia». Non si può provare che la Juventus abbia agito con l’inganno ma la società «va ritenuta responsabile del danno subito da Cristiano Ronaldo per la perdita delle retribuzioni». Tuttavia, il giocatore, che aveva richiesto il pagamento di una somma pari a 19.548.333,33, «deve subire una riduzione del risarcimento, ai sensi dell’art. 1227, comma 1, c.c., pari alla metà», ovvero a 9.774.166,66 milioni di euro.
Per quanto riguarda la linea difensiva della Juventus, basata sull’accordo pre Manchester United, il Collegio si esprime così: «si tratta di circostanze irrilevanti poiché non incidono sull’accertamento della responsabilità precontrattuale in capo alla società». Questa decisione costerà ai bianconeri soprattutto in termini di bilancio. La società credeva in un esito dell’arbitrato favorevole e per questo non aveva accantonato nessuna quota di rischio.
La nota della #Juventus dopo la sentenza del Collegio Arbitrale sugli stipendi pretesi da #Ronaldo.
In sintesi: non c’era alcuna ‘carta Ronaldo’ vincolante, l’accordo sulla riduzione dei compensi era valido e CR7 si vede riconoscere la metà di quanto richiesto essendo accertata… pic.twitter.com/Fizzs6MTge
— Giovanni Capuano (@capuanogio) April 17, 2024