San Siro, il Comune resta all’angolo. L’Inter va ad Assago e il Milan a La Maura

Dopo anni di tira e molla fra squadre e Comune di Milano, questa volta Milan e Inter potrebbero definitivamente spegnere le luci a San Siro. Già, spegnere, e non demolire come si pensava fino a poche settimane fa. I due club hanno comunicato al sindaco Beppe Sala che, viste le lungaggini burocratiche che hanno caratterizzato questi anni, stanno valutando seriamente ipotesi alternative al nuovo San Siro. Studi di fattibilità, due progetti, decine di riunioni con il Comune, continue revisioni sulle volumetrie e un dibattito pubblico sulla costruzione del nuovo stadio, la cosiddetta cattedrale, non sono bastati per sbloccare la situazione dopo oltre quattro anni. In più, tutt’oggi, esiste un’ampia pattuglia di consiglieri comunali che, da destra a sinistra, continua ad opporsi fermamente all’abbattimento di San Siro.

L’a.d. nerazzurro Alessandro Antonello e il presidente del Milan Paolo Scaroni, accompagnato dal nuovo a.d. Giorgio Furlani, hanno incontrato Sala martedì mattina. Dopo solo quaranta minuti di colloquio, i dirigenti hanno abbandonato Palazzo Marino. Il primo a parlare è stato Antonello, spiegando come il Milan abbia chiesto tempo per valutare l’area de La Maura, dove sorge l’Ippodromo. Per questo, visto il passo indietro dei cugini, l’amministratore delegato dell’Inter ha comunicato che Suning ha già siglato un preaccordo per un’area ad Assago, dove costruire un suo stadio di proprietà.
Le squadre provavano a mettere alle strette il Comune da settimane e aver scoperto le carte sulle alternative potrebbe essere l’estremo gesto per avere il via libera sul Meazza.

Le parole del sindaco Beppe Sala

Dopo l’incontro con i club, il sindaco Sala ha presenziato all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Iulm. A margine dell’evento, ha parlato del colloquio avuto con Scaroni e Antonello: «È chiaro che dall’incontro con Inter e Milan che si è tenuto questa mattina ne viene fuori una cosa molto evidente: il vecchio San Siro non lo vuole più nessuno. Quindi sarà un problema in più per il Comune». Nelle casse di Milano entrano infatti oltre 10 milioni di euro all’anno dall’affitto del Meazza e con l’addio dei club, oltre a perdere l’introito, la città dovrebbe sobbarcarsi i costi di gestione.
“L’unica possibilità è aprire a operatori che vogliono fare eventi e concerti; probabilmente degli interessati ci possono anche essere. La mia speranza iniziale è sempre stata quella di un ripristino di San Siro, ma le squadre ci hanno fatto ampiamente capire che non è una situazione fattibile”.

Il sindaco di Milano Beppe Sala
Il Milan ha fretta di trasferirsi a La Maura

A solo un kilometro da San Siro sorge un’area di 75 ettari in cui sono presenti le piste di allenamento dei cavalli e l’ippodromo del trotto. Già da alcune settimane si vociferava di un interessamento del Milan per questo spazio e ieri è arrivata la conferma. «Ufficialmente il Presidente Scaroni ha comunicato che c’è un interesse del Milan sull’area de La Maura. Questo richiederà alcune settimane di analisi, poi ci si rivedrà per capire se effettivamente sarà oggetto di sviluppo» ha dichiarato l’a.d. dell’Inter Antonello dopo l’incontro con Sala. Il sindaco non sembra però intenzionato a perdere troppo tempo e incontrerà quindi il nuovo proprietario dei rossoneri Gerry Cardinale. «Si possono tenere aperte molte ipotesi ma alla fine bisogna stringere» ha detto Sala. «Mi pare ci sia un’accelerazione del Milan e voglio verificarla con la proprietà».

La superficie sulla quale dovrebbe sorgere il nuovo stadio è di proprietà della società Snaitech ma, come precisato dalla stessa in una nota, è in essere un accordo preliminare di vendita con un altro soggetto non appartenente al mondo sportivo. Nonostante questo, la cessione «non è stata ancora perfezionata in quanto soggetta a diverse condizioni sospensive». Tale accordo non rappresenterebbe però un problema per il Milan, che acquisterebbe l’area per costruire lo stadio direttamente dal nuovo proprietario.

I tifosi del Milan nella Curva Sud
Il piano B dell’Inter si chiama Assago

La squadra del presidente Zhang non ha mai fatto mistero che la sua prima scelta sarebbe stata quella di costruire un nuovo stadio insieme al Milan. «Per noi l’opzione principale resta lo stadio di San Siro assieme al Milan ma se i rossoneri dovessero scegliere un’altra area abbiamo un piano alternativo, come avevamo sempre detto» ha ribadito Antonello. Dopo l’incontro con Sala, l’a.d. aveva lasciato un alone di mistero sulla location del nuovo stadio in salsa nerazzurra, poiché era stato firmato un patto di riservatezza con i proprietari dell’area (nondisclosure agreement).

Secondo quanto raccolto dalla Gazzetta dello Sport, la zona individuata sarebbe ad Assago, poco distante dal Forum, casa dell’Olimpia Milano. Si tratta di una zona ben collegata a Milano grazie all’uscita della tangenziale e alla M2 che ferma a pochi passi dal palazzetto del basket. Antonello ha specificato che la scelta nasce dall’impossibilità di trovare aree adeguate all’interno della cerchia cittadina; tutte le ipotesi alternative all’abbattimento del Meazza infatti, da Sesto San Giovanni a San Donato, sono comuni della provincia.

I tifosi nerazzurri a San Siro durante la partita dell’Inter

Milan e Inter si accingono quindi a costruire due stadi distinti, come tutte le grandi squadre europee. Con ancora tutti i progetti da presentare e approvare, ad oggi l’unica certezza sembra essere che il Meazza resterà in piedi ma «luci a San Siro non ne accenderanno più».

Andrea Muzzolon

Italiano, milanese, classe 2000. Laureato in comunicazione, media e pubblicità. Libero e liberale.

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