San Siro, chiuso il dibattito pubblico: 60 giorni per il futuro del Meazza

La discussione sul futuro di San Siro si avvicina ad una conclusione. Con la relazione finale del dibattito pubblico, presentata a Palazzo Marino dal coordinatore Andrea Pillon insieme alla co-coordinatrice Francesca Fazio e all’assessora comunale Gaia Romani, la palla passa al Comune. Che ha sessanta giorni per presentare, insieme alle società di Inter e Milan, il dossier di progetto definitivo.

Il dibattito pubblico

Sei incontri pubblici, cinque di approfondimento e tre attività nel quartiere per un totale di tremila persone coinvolte. Con l’obiettivo di raccogliere osservazioni, indicare criticità e proporre soluzioni circa il futuro dello stadio di San Siro. «Abbiamo utilizzato un approccio inclusivo che potesse permettere la partecipazione di tutti i cittadini interessati» spiega l’assessora Gaia Romani. «Siamo stati attenti al tema dell’accessibilità e al coinvolgimento dei diversi attori». 

 La relazione finale

Dopo circa due mesi di dialogo, il coordinatore del dibattito Andrea Pillon ha presentato alla stampa la relazione finale con i temi emersi dal confronto. Due i punti su cui tutti sembrano concordare: la necessità di un nuovo stadio per Inter e Milan e la riqualificazione dell’area di San Siro. «Ci si divide sulle soluzioni da adottare ma c’è un generale consenso sul fatto che i club abbiano bisogno di uno stadio di proprietà moderno» spiega Pillon.
I dubbi e le criticità maggiori riguardano impatto ambientale e gestione dei cantieri. «A preoccupare i cittadini è soprattutto la sostenibilità dell’intervento, dalla questione dei rumori a quella del traffico a quella della qualità dell’aria e delle aree verdi» continua il coordinatore. Problemi che gli abitanti sono costretti ad affrontare già oggi e che aumenteranno con l’inizio dei lavori.

Le proteste dei cittadini
Le proteste fuori da Palazzo Marino

Mentre all’interno della sala stampa Franco Brigida di Palazzo Marino veniva presentata la relazione finale, all’esterno un gruppo di cittadini manifestava il proprio dissenso. “A Milano il dibattito pubblico sul Meazza finisce senza pubblico” recita uno dei cartelloni esposti. La partecipazione alla conferenza era infatti consentita solo alla stampa e chiusa ai cittadini, che potevano tuttavia seguirla in streaming sulla pagina facebook dedicata. Contrari all’abbattimento dello stadio, i presenti sostengono la possibilità di ristrutturare il Meazza, spiegando come esistano le soluzioni per salvare quello che molti considerano un pezzo di storia della città.

Cosa succede adesso

«Abbiamo inviato alla Commissione Nazionale Dibattito Pubblico, al Comune di Milano e ai club la relazione finale» conclude Pillon. I proponenti hanno adesso sessanta giorni di tempo per presentare un dossier di progetto. L’ipotesi più probabile sembra l’abbattimento del Meazza e la costruzione del nuovo stadio voluta da Inter e Milan, anche se rimangono vive le speranze di chi crede in una ristrutturazione. Qualunque sia la decisione finale, è certo che l’area di San Siro cambierà volto.  

 

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