Nasce a Milano il primo «muro della gentilezza», uno spazio dedicato allo scambio di vestiti, scarpe e oggetti vari da lasciare a chi ne ha bisogno. Inaugurato il 7 gennaio, il muro si trova in via Luigi Nono vicino al Cimitero Monumentale. L’iniziativa è nata da un’idea dei ragazzi del Tempio del Futuro Perduto, che hanno messo a disposizione l’esterno della sede per raccogliere le offerte dei cittadini.
Il muro diventa così un’occasione per condividere vestiti e oggetti come sacchi a pelo inutilizzati con chi non ne ha, specialmente in questo periodo di inverno. Trovandosi all’esterno della struttura, è possibile lasciare e prendere le cose sia di giorno che di notte. Tra queste si possono trovare cappotti, cuscini, spazzolini ma anche libri e molto altro.
«Alcuni capi li diamo alla Caritas o ad altri enti che li distribuiscono ai più poveri, altri li teniamo per il muro» ha spiegato Matteo Bolognini, vice direttore dell’associazione Nuovo Rinascimento.
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L’iniziativa del «muro della gentilezza» non è nuova. Il primo infatti è stato costruito nel 2005 in Iran, per diffondersi poi anche in Pakistan, Cina, Svezia, nella città di Uppsala e infine in Italia. A Roma si trova sulla Cassia, nella zona di La Storta, periferia nord-ovest della città, mentre a Bologna sono stati costruiti in punti diversi della città.
COS’È’ IL TEMPO DEL FUTURO PERDUTO
Il Tempio del Futuro Perduto è uno spazio che si trova in via Luigi Nono a Milano, accanto alla Fabbrica del Vapore. L’idea è nata da un gruppo di ragazzi che ha deciso di restaurare una struttura abbandonata nella zona di Monumentale. Un lungo lavoro tutt’altro che semplice. All’inizio della ristrutturazione infatti, seppur lodevole, l’iniziativa era illegale, e il percorso per ottenere le autorizzazioni necessarie è stato lungo. Ad oggi, all’interno della struttura convergono diverse associazioni come Nuovo Rinascimento, Atlantide e Relight.
Il Tempio è stato inaugurato ad ottobre e per l’occasione i ragazzi avevano offerto colazione e aperitivi agli automobilisti rimasti bloccati nel traffico. Da allora ospita mostre, concerti, serate e iniziative di vario tipo. Tutto basato sulla condivisione.
“L’obiettivo che vogliamo raggiungere, coinvolgendo i ragazzi, è di restituire a tutti il loro futuro perduto. Quando accadrà questo posto si chiamerà soltanto Tempio del Futuro”
All’interno del Tempio c’è una gigantesca libreria con più di 15mila libra disponibili per il bookcrossing, ovvero la possibilità di scegliere un titolo e portarlo a casa. Nel giardino sul retro invece c’è un grande murale che ritrae Giulio Regeni e Valeria Solesin. «I volti dei giovani a cui è stato rubato il futuro», come racconta Matteo.