È arrivato il giorno della manifestazione sovranista organizzata dalla Lega a Milano. Un’occasione molto importante per il vicepremier leghista Matteo Salvini, che si gioca oggi l’ultima partita prima delle elezioni europee del 26 maggio.
Alla manifestazione, oltre ovviamente ai sindaci e agli amministratori del Carroccio da diverse regioni italiane, sono stati invitate anche undici delegazioni dei leader europei dell’ultradestra. «Lasciamoci alle spalle l’Europa della Merkel, di Soros e dei fondamentalisti islamici», sono state le parole che Salvini ha rivolto ai suoi potenziali alleati. Con loro il ministro dell’Interno vorrebbe infatti formare un gruppo euroscettico al Parlamento di Starsburgo.
Il corteo capitanato dai leader regionali della Lega, è partito da Porta Venezia e ha sfilato fino in Piazza Duomo, dove si è svolto il comizio finale, tenuto da Salvini e dagli altri ospiti internazionali. Si stima che gli spettatori fossero circa 10mila.
«Un momento che aspettavamo da tanto tempo e che finalmente si realizza sotto il cielo d’Italia. Il momento in cui uniti daremo a tutta Europa il segnale della resistenza, della speranza e della riconquista» sono state le parole alla piazza di Marine Le Pen, capo del partito estremista francese Rassemblement National (Raggruppamento Nazionale).
«Dobbiamo difendere i nostri stati nazionali, richiedere più sovranità nazionale e assumerci la responsabilità per i nostri Paesi. Basta diktat dal superstato dell’Ue: basta immigrazione, basta Islam» ha detto invece dal palco l’olandese Geert Wilders, leader del populista Volkspartij voor Vrijheid en Democratie (Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia).
Al comizio erano presenti anche i tedeschi di Alternative für Deutschland (Alternativa per la Germania) e gli austriaci di Fpö (Partito per la libertà).
Durante la giornata milanese dedicata al sovranismo, non sono però tardate ad arrivare le proteste. Uno striscione lungo cinque metri con la scritta in italiano e in inglese «Restiamo umani» è stato infatti srotolato da un balcone durante il comizio. Ma non è che uno dei numerosi messaggi che sono stati appesi ai balconi milanesi negli ultimi giorni, proprio in vista dell’arrivo di Salvini nel capoluogo lombardo. Le proteste mediante striscioni sono state soprannominate Balconiadi e sono state promosse dai Sentinelli di Milano, un movimento nato per difendere i valori della laicità dello Stato e che si batte contro ogni forma di pregiudizio, omofobia e fascismo.
Inoltre un controcorteo è partito da Piazza Cannone, sfilando per Piazzale Cadorna, via Carducci, fino ai giardini di Guastalla. Si chiama Gran Galà del futuro ed è stato organizzato da associazioni come le femministe di Non una di meno, Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale, Centro sociale Cantiere e da movimenti della sinistra meneghina. «Per dire no al ritorno dei nazionalismi e di ogni forma di fascismo in Europa e nel mondo» hanno dichiarato gli organizzatori.
«Spazio a tutti per fare manifestazioni ma poi quello che io dico a questi sovranisti è che si possono prendere l’Italia, l’Europa, il mondo ma non Milano, credo che resisterà» è stato il commento del sindaco Giuseppe Sala.