L’inquinamento continua ad essere una piaga del capoluogo lombardo. Per ovviare almeno parte del problema, il comune ha disposto la messa in funzione di dieci nuove telecamere a partire dal 7 gennaio. A essere interessate sono varie zone, tra cui via Corelli, Camillo, Otto Cima, Rubattino, Caduti di Marcinelle, Monneret de Villard, Carnia, Palmanova, Cambini e Clitumno.
Si tratta per ora di una fase di pre-esercizio della durata di un mese, dopo il quale avrà inizio il conteggio dei giorni di ingresso e le relative sanzioni per chi non li rispetta. Entro l’anno poi si accenderanno tutte le 187 telecamere previste negli altrettanti varchi ztl della mega Area B, la più grande d’Italia, comprendente oltre il 70% del territorio comunale.
L’entrata in azione dei nuovi dispositivi avverrà a tappe. Altre 10 telecamere inizieranno il pre-esercizio il 13 gennaio. Queste si andranno a sommare alle 15 già presenti dalla nascita di Area B. A vedersi negato l’accesso saranno i mezzi fino al diesel Euro 4, con 50 ingressi permessi il primo anno dall’attivazione del piano. Ingressi che scenderanno a 25 dal secondo anno in poi.
Smog problema costante
«Vogliamo che la qualità dell’aria di Milano migliori progressivamente e vengano abbattute le emissioni di polveri sottili», ha commentato l’assessore alla Mobilità Marco Granelli. Ma non è così semplice. Fra tutti i record che la città si porta appresso – di cui la maggioranza positivi -, c’è anche quello di essere la seconda città con l’aria più inquinata d’Italia e il primato di Torino non è neanche così lontano. Basta pensare che sui 35 giorni bonus annuali concessi di superamento di quantitativo consentito delle PM10 – 50 microgrammi per metro cubo – lo scorso anno Milano era fuorilegge già a marzo. E in particolare dal 27 dicembre scorso, la concentrazione di particolato è salita in maniera preoccupante. Tant’è che il regalo di capodanno è stato il record di 131 microgrammi al metro cubo. Stando ai dati dell’ARPA, anche per il 7 gennaio la situazione non sembra migliorare: i valori restano confinati fra i 50 e 100 microgrammi in tutto il comune meneghino.
Piano comunale anti inquinamento
La questione è seria e per combatterla il comune sta proseguendo il piano di erogazione di incentivi per sostituire i veicoli vecchi e inquinanti con dei nuovi ad emissioni minori. Nel 2019 sono stati infatti spesi circa 8 milioni di euro per il ricambio dei mezzi di trasporto, mentre bandi per un totale di oltre 6 milioni di euro sono tuttora attivi per la rottamazione di mezzi Euro 0, 1, 2, 3 e 4. Misure più che necessarie per un’area, quella milanese, con il tasso fra i più alti per morti premature dovute all’inquinamento a causa dei mezzi di trasporto.