I medici di famiglia sono sempre meno. Secondo un rapporto dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, 13.788 dottori hanno abbandonato in 15 anni. Sono uno su cinque. Nel 2002, c’erano oltre 46mila medici tra quelli di base, pediatri e guardie mediche. Nel 2025 saranno 36.628. Lascieranno circa in diecimila.
Il ricambio generazionale
Il problema è il ricambio generazionale. Secondo l’Enpam, l’Ente previdenziale dei dottori, i giovani camici bianchi copriranno solo il 50% dei medici di famiglia andati in pensione, da qui al 2031.
Già oggi, quattro dottori su dieci hanno più di 1.500 assistiti a proprio carico. Molti di loro non possono accettare nuove richieste perché hanno già raggiunto la quota massima degli iscritti. In difficoltà sono soprattutto le regioni del Nord, dove in media ogni medico ha 1.326 pazienti. Al Centro, invece, sono 1.159 e al Sud 1.102.
La formazione delle nuove leve
La svolta potrebbe arrivare con la formazione dei nuovi medici. Il governo ha messo a disposizione dei neo-laureati 900 borse di studio in più per specializzarsi in medicina generale. Grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si aggiungono a quelle ordinarie. Così, le borse di studio passeranno da 1.879 a 2.779 nel 2025.
Le Case di Comunità
Un altro nodo da sciogliere è quello delle 1.400 Case di Comunità, sempre finanziate dal Pnrr. Dovranno sorgere entro il 2026, per dare assistenza 7 giorni su 7. «Possiamo pensare a tutti i modelli organizzativi che vogliamo, ma rimarranno sempre scritti sull’acqua se non ci sono medici territoriali disponibili», ha dichiarato Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg).