Per la decima volta nella storia i cittadini dell’Unione Europea, l’8 e 9 giugno 2024, dovranno scegliere i loro rappresentanti al Parlamento europeo. Con il Primo Maggio si è chiusa la finestra temporale in cui i partiti hanno presentato le proprie liste elettorali. Ne sono state presentate 19 e ora partirà la verifica per stabilire quali saranno ammesse alle elezioni.
2024: Renzi, Bonino, Calenda, Schlein, Meloni, Tajani
Ancora non si è deciso nulla ed è già partita la prima querela. Matteo Renzi, presidente di Italia Viva e candidato nella lista di Stati Uniti d’Europa ha citato in giudizio la giornalista Lilli Gruber per aver affermato che «Renzi come gli altri leader se eletto non andrà in Europa». Questo perché i politici candidati in UE, se eletti, dovrebbero lasciare i propri incarichi per andare a Strasburgo, sede del Parlamento europeo. Il senatore Renzi ha invece detto che «a differenza degli altri, come tutti i candidati della lista Stati Uniti d’Europa se eletto andrò a Strasburgo». Nella stessa lista è in corsa anche la leader di +Europa Emma Bonino che tuttavia non ha superato la soglia di sbarramento alle ultime elezioni politiche italiane del 2022.
Nelle file di Azione c’è il suo segretario Carlo Calenda, già senatore, che si candida in tutte le circoscrizioni. Nonostante nei mesi precedenti avesse sollecitato pubblicamente tutti i leader politici a firmare un accordo per non candidarsi alle europee. Ma «la discesa in campo della presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario», ha spiegato Calenda.
Discussione all’interno del Partito Democratico sulla scelta del logo: inserire o meno il nome della segretaria Elly Schlein che guida le liste in Centro Italia e nelle Isole.
Spostandosi a Destra i volti di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e Forza Italia, Antonio Tajani, sono entrambi capolista di tutte le circoscrizioni, fatta eccezione per il leader di Forza Italia che nelle Isole lascia il posto a Caterina Chinnici. Diversa la posizione della Lega di Matteo Salvini che ha annunciato la candidatura di Roberto Vannacci in tutti i collegi.
2019: Meloni, Berlusconi, Salvini, Della Vedova, Rizzo
Nelle ultime elezioni europee prima della pandemia troviamo candidata per Fratelli d’Italia ancora Giorgia Meloni, con un risultato ben più modesto (6,4%) rispetto al consenso stimato in Italia nel 2024 (28,5%). Per Forza Italia c’era Silvio Berlusconi che ottenne l’8,8% mentre la Lega guidata da Matteo Salvini fece il pieno di voti con il 34,3%. A Sinistra gli unici leader candidati furono Benedetto Della Vedova di +Europa e Marco Rizzo del Partito Comunista che tuttavia non superarono la soglia di sbarramento del 4%.
2014: Meloni, Salvini, Messina
Più contenuta la lista nei leader di partito candidati 10 anni fa. Anche qui troviamo Giorgia Meloni, alla sua prima prova in Europa, e Matteo Salvini che ottennero rispettivamente il 3,67% e il 6,15%. Nel 2014 ultimo spiraglio per Italia dei Valori che candidò il suo segretario, Ignazio Messina, che però rimase lontanissimo dallo sbarramento del 4% allo 0,66%. Da ricordare di quelle elezioni il risultato del Partito Democratico che raggiunse più del 40% delle preferenze. Tuttavia, il segretario Pd, nonché Presidente del Consiglio all’epoca, Matteo Renzi non era candidato.
2009: Berlusconi, Bossi, Di Pietro, Casini, Pannella, Ferrando, Fiore
Nel pieno della crisi economico-finanziaria emersa nel 2008 furono diversi i volti dei partiti candidati alle europee. In primis Silvio Berlusconi con il suo Popolo della Libertà che vinse la competizione elettorale ottenendo il 35,26% dei voti. Seguirono l’allora segretario della Lega Nord Umberto Bossi e Antonio Di Pietro, fondatore di Italia dei Valori. Per l’Unione di Centro era candidato il leader Pierferdinando Casini. Fra coloro rimasti fuori dal Parlamento europeo ci furono Marco Pannella del Partito Radicale (2,43%); Marco Ferrando del Partito Comunista dei Lavoratori (0,54%); Roberto Fiore di Forza Nuova (0,48%).
2004: Prodi, Berlusconi, Fini, Bertinotti, Bossi, Di Pietro
Ultime elezioni europee per Romano Prodi che 20 anni fa, con la coalizione “Uniti nell’Ulivo” raggiunse il 31% dei voti seguito da Silvio Berlusconi e la sua Forza Italia con il 20,93% delle preferenze. Seguirono Gianfranco Fini con Alleanza Nazionale all’11,49%; Fausto Bertinotti, allora segretario del Partito della Rifondazione Comunista, al 6,06% e Umberto Bossi della Lega Nord appena sopra lo sbarramento, al 4,96%. Fuori dal Parlamento di Strasburgo Antonio Di Pietro alla sua prima prova alle europee con Achille Occhetto che si fermò al 2,14%.