La Piattaforma Rousseau ha votato per non procedere con l’iter giudiziario nei confronti di Matteo Salvini. A votare sono stati 52mila utenti. Il 59,05% si è detto contrario al processo mentre il 40,95% si è espresso a favore. Lunedì 18 febbraio infatti sono state aperte le consultazioni online sulla Piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle. I grillini hanno deciso di lasciare in balia degli utenti le sorti del voto, richiesto dal Tribunale dei ministri di Catania al Senato, per procedere contro il vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Diciotti. Il voto online sarebbe dovuto partire alle ore 10:00 e si sarebbe dovuto concludere alle ore 19:00. L’elevato numero di utenti sulla Piattaforma però ha mandato in tilt il sistema tanto da costringere Davide Casaleggio e i suoi a posticipare le consultazioni. Si è votato infatti dalle ore 11:00 e fino alle ore 21:30.
Il caso
Il leader della Lega è infatti indagato per sequestro di persona e abuso di ufficio e la questione, nata nell’agosto 2018, potrebbe mettere a rischio la stabilità del governo giallo-verde. La diatriba ha avuto inizio dopo che il pm di Agrigento, Luigi Patronaggio, salito sulla nave ‘Diciotti’, attraccata al porto di Catania e dalla quale nessuno poteva scendere, aprì un’inchiesta contro ignoti – e poi contro Salvini – per sequestro di persona. È necessario precisare che l’iter delle indagini si è svolto in due fasi: la prima, relativa ai primi cinque giorni della crisi al largo di Lampedusa, avviata dalla Procura di Palermo che a settembre, pochi giorni dopo lo sbarco dei migranti avvenuto il 26 agosto, aveva chiesto al Tribunale dei ministri del capoluogo di procedere con le indagini preliminari. L’altra, in capo alla Procura e al Tribunale dei ministri di Catania, relativa anche al mancato sbarco dei migranti dalla nave. A metà ottobre, infatti, il fascicolo arrivava a Catania per ragioni di competenza territoriale. A fine ottobre la Procura ne richiedeva l’archiviazione, ma il Tribunale dei ministri rigettò la richiesta. Adesso i giudici quindi chiedono al Senato l’autorizzazione a procedere contro Salvini. Se Palazzo Madama dovesse negarla, la procura dovrà fermare l’indagine. Dato il rischio di crisi governativa, il Movimento ha deciso di chiedere una consultazione online.
Come funziona la votazione online?
Probabilmente i motivi del crash della Piattaforma Rousseau sono dovuti al fatto che in molti avranno pensato di poter votare pur non essendo iscritti o iscrivendosi solo oggi. La realtà però è ben diversa. Per votare, infatti, bisogna essere iscritti all’Associazione movimento 5 Stelle da almeno sei mesi con un documento certificato. Ogni utente ha avuto la possibilità di votare una sola volta. A tutti gli iscritti è stato sottoposto il quesito:
«Martedì 19 febbraio, la Giunta per le autorizzazioni sarà chiamata a decidere se il ritardo dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti sia stato deciso “per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo”. Questo è un caso senza precedenti perchè mai in passato si era verificato che la magistratura chiedesse al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni e non per azioni fatte per tornaconto privato e personale (tangenti, truffa, appalti etc)»
Dopodiché, oltre alla time-machine, è stata data la possibilità di scegliere tra le seguenti risposte:
Dopo circa tre ore dalla votazione, l’utente è stato avvisato con una e-mail dell’acquisizione del voto.
Struttura
Nella Piattaforma Rousseau il voto è considerato un momento fondamentale in quanto, attraverso questo, i membri possono esercitare la loro volontà generale. La Piattaforma è costituita da undici categorie: Lex Europa, Lex Parlamento, Lex Regionale, Lex Iscritti, E-Learning, Sharing, Call to action, Activism, Scudo della Rete, Fund Raising, Open Academy. Le prime quattro sezioni sono quelle in cui è possibile votare. Qui, vengono sottoposti proposte di legge o questioni di rilevanza nazionale e internazionale, dove spesso è richiesta una conoscenza approfondita dei temi. Per le proposte di legge, ad esempio, sono richieste competenze giuridiche e legislative, che non tutti gli utenti possiedono. Inoltre, qualsiasi tipo di modifica proposta deve essere sempre in linea con i principi e lo Statuto del Movimento. Al di là, delle competenze esiste anche un problema relativo alla vulnerabilità e alla trasparenza del sistema. Nessuna parte terza infatti vigila e analizza i voti della Piattaforma e non dimentichiamo, inoltre, che Rousseau è stata vittima più volte di attacchi hacker da parte di Rouge_0, avvenuti uno nell’agosto 2017 quando era stata sottoposta la scelta del nome del candidato premier, e uno a settembre 2018 quando pubblicò i dati sensibili di alcuni leader del Movimento, tra cui Virginia Raggi, Paola Taverna, Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede e Danilo Toninelli. L’hacker nemmeno oggi si è risparmiato dal dire la sua. Ha infatti pubblicato lo screenshot del servizio online Check-host.net dove si rilevano le difficoltà ad accedere alla Piattaforma.
Daje ciurma!#Diciotti #Rousseau #PonzioPilatoSRL #pisQAnon Never Die pic.twitter.com/pIRISTuSDQ
— rogue0 (@r0gue_0) February 18, 2019
Le posizioni dei leader
Non è mancato il commento degli altri esponenti di governo. In primo piano, le dichiarazioni di Luigi di Maio che ha sostenuto: «Da capo politico sosterrò il risultato della consultazione online sul caso Diciotti». «Qualcuno si è lamentato del quesito ma è lo stesso che verrà posto in Giunta per le autorizzazioni. Non parlo sui se e sui ma». «Ci sentiamo stasera – ha concluso – e poi ognuno si assume le proprie responsabilità».
Anche Salvini ha voluto dire la sua: «ho fatto il mio dovere e ho difeso i miei concittadini, come prevede la Costituzione. Ho difeso la mia Patria, come è dovere di ogni cittadino».
Meno tranquillo il premier, Giuseppe Conte, che secondo quanto riporta Adnkronos tramite fonti qualificate di governo, sarebbe contrariato per la scelta di affidarsi al voto online. Il premier avrebbe sostenuto che le memorie difensive, depositate in Giunta, per le immunità, dallo stesso premier oltre che dai ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, ‘difendono’ la decisione assunta da tutto il governo sul caso Diciotti, ponendo l’intero esecutivo sul banco degli imputati. E lasciar decidere gli attivisti del M5S vuol dire assumere una linea incerta.
La reazione degli utenti.
Il “down” del sistema ha scatenato l’ira degli utenti che sui social, in particolar modo su Twitter, non si sono risparmiati nei commenti.