Draghi incassa la fiducia: nasce il nuovo Governo

Giornata di lavori al Senato, dove il 17 febbraio il presidente del Consiglio Mario Draghi si è presentato per il voto di fiducia. Il 18 febbraio invece, i lavori si spostano alla Camera dove la fiducia non sembra a rischio.

I momenti chiave del voto di fiducia
Timeline dei momenti principali di mercoledì 17

10.00 53 minuti di Draghi al Senato. Primo discorso in Aula, il sentito ringraziamento all’ex premier Giuseppe Conte. Responsabilità nazionale, spirito repubblicano e ricostruzione. Questi i tasselli della sua retorica, unici accenni astratti del suo programma di governo. Poi la concretezza e l’elencazione delle riforme necessarie. Giovani al centro: «ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni, una sottrazione dei loro diritti«. L’investimento e il miglioramento su cui Draghi punta è tutto volto a questo: anche il piano Next Generation Eu non dovrà limitarsi all’arco dei sei anni previsti dall’Europa. Il 2026 sarà solo una tappa intermedia di obiettivi a lungo termine. Poi l’accenno ai numeri della pandemia che hanno colpito l’Italia e l’intenzione di implementare il piano vaccini. Tutto nel discorso di Draghi racconta la sua propensione al futuro: l’attenzione all’ambiente, la transizione ecologica, l’aggiornamento digitale. In modo breve ma poco allusivo il nuovo premier critica ai precedenti governi di non aver avuto una visione d’insieme che permettesse concretezza. Infine, l’appello al sacrificio e alla responsabilità: «oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere».

20.30 Draghi replica. «Sto ancora imparando», fa notare mentre sistema il microfono. Ambiente, lotta alla mafia e turismo i punti cardine della discussione al Senato, dopo l’apertura programmatica del mattino. Un programma ampio e con prospettive orientate al futuro.

21.00 Al via nell’Aula del Senato le dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo. Tranne Fratelli d’Italia, che  riconferma il no alla fiducia e, dalle parole di Ciriani, «lo farà in modo ancora più convinto dopo le sue comunicazioni», il clima è positivo e favorevole. Zingaretti e Salvini sostengono in modo convinto il nuovo governo. L’accordo dei presenti trova spazio nella soddisfazione di Renzi: «Valeva la pena aprire la crisi».

23.00 Inizia la chiama nominale per il voto di fiducia al governo Draghi. Si ripete il siparietto: Ciampolillo in ritardo alla prima chiama, arriva e, nell’ironia dei presenti, vota no.

23.50 Il Governo Draghi ha incassato la fiducia del Senato e ora la strada è spianata per la votazione alla Camera. È il sessantasettesimo governo della storia repubblicana. Non il primo però presieduto da un “tecnico”. Ricordiamo il recente governo Monti, in carica dal 2011 al 2013 e, tornando indietro nel tempo, il governo Dini dal 1995 al 1996. È stato definito “guidato da un tecnico” anche il governo Ciampi, in carica per circa un anno dal 1993 al 1994. Un trascorso, quello di Carlo Azeglio Ciampi, non troppo diverso da quello del nuovo premier Mario Draghi: l’ex Presidente della Repubblica veniva infatti dalla carica di governatore della Banca d’Italia, anche se il suo governo, come per quello di Draghi, era composto in larga parte da politici. Il governo Draghi è quindi un governo politico presieduto da un tecnico. La fiducia al Senato non è stata un problema per il nuovo esecutivo: sono stati infatti 262 i senatori favorevoli mentre 40 sono stati i contrari (solo 2 gli astenuti). Tutto quindi come pronosticato con i 19 senatori di Fratelli d’Italia che hanno confermato il voto negativo e 15 pentastellati “dissidenti” che non hanno appoggiato l’esecutivo. Tra i no anche 4 senatori del Gruppo Misto e 2 di Liberi e Uguali.

Il siparietto finale

Draghi è fin da subito apparso come un uomo pacato, poco propenso ai retroscena e concentrato sull’operato del nuovo governo. Accanto a lui, Stefano Patuanelli, il ministro dell’Agricoltura e Giancarlo Giorgetti, il leghista ministro dello Sviluppo Economico. Un discorso quello di Draghi di circa 50 minuti a cui l’aula del Senato ha risposto con applausi convinti. «Mi dite voi quando posso sedermi?», ha chiesto il premier dopo il lungo applauso dei senatori. Un siparietto divertente che ha mostrato unità all’interno di Palazzo Madama.

Il conteggio dettagliato dei voti
I Favorevoli, contrari e astenuti sul voto al Senato (dati YouTrend)

 

Di cosa non ha parlato Mario Draghi, neopresidente del Consiglio

Un programma concreto, che fa pensare a un’agenda già scritta. Il premier incaricato Mario Draghi tocca tutti i punti possibili, o quasi, fatto sta che molti aspetti tralasciati nel suo discorso delineano un piano per la “ricostruzione” incompleto.

Mes e pensioni

Da un grande economista come Mario Draghi ci si aspettava un accenno al Mes e a quota 100, due temi che hanno portato alla caduta del Conte Bis. Sarebbe stato opportuno fare un po’ di chiarezza su questi argomenti, poiché il nuovo governo, almeno ideologicamente, sembra molto diviso su entrambi. Al momento ci sono Forza Italia, PD e Italia Viva sempre schierati in favore dell’accesso ai fondi del meccanismo europeo di stabilità, mentre Lega e M5S sono contrari. Lo stesso vale per le pensioni, dove PD e Lega hanno idee completamente opposte.

Le pensioni, un tema molto divisivo nel Governo
Sicurezza

Un tema quasi del tutto assente nel discorso di Mario Draghi al Senato è la sicurezza. Lo ha fatto presente lo stesso “Fsp Polizia di Stato”, una delle organizzazioni sindacali più rappresentative delle forze dell’ordine. «Salutiamo con il nostro più convinto benvenuto e con il più leale augurio di buon lavoro il neopresidente del Consiglio, Mario Draghi», ha dichiarato Valter Mazzetti, il Segretario Generale Fsp, che ha aggiunto: «Constatiamo con rammarico, però, come nel suo discorso non sia stata spesa una parola sul tema della sicurezza». Allo stesso tempo, Draghi non ha mai citato la parola “Mafia” e soltanto due volte “legalità”, senza tuttavia fare alcuna proposta per un programma concreto e definito.

Nel suo discorso Draghi non ha mai citato la parola “Mafia” e soltanto due volte “legalità”
Sport

Tra gli argomenti di cui non ha parlato Mario Draghi nel suo discorso introduttivo, c’è lo sport. Il neo Presidente del Consiglio non ha speso parole per i gestori dei circa 100 mila centri sportivi italiani che non sanno ancora quando potranno riaprire. L’ipotesi per una possibile riapertura è il 5 marzo 2021 (data di scadenza del Dpcm del 14 gennaio), ma il Premier non ha ancora dato nessuna rassicurazione in merito. Il ministero dello sport è scomparso ed è stato accorpato nelle politiche giovanili. Anche per gli impianti sciistici Draghi non ha speso parole. La notizia della chiusura è arrivata solo 12 ore prima di quando avrebbero dovuto riaprire. Questa decisione è stata un ulteriore colpo per un intero settore, che è rimasto spiazzato dall’improvviso dietro front. Il danno economico è enorme: alberghi, negozi, ristoranti e centinaia di imprese avevano pianificato la ripartenza richiamando dipendenti e accettando prenotazioni, ma da un momento all’altro hanno dovuto fermare tutto.

Il dietrofront sulla riapertura degli impianti è stato un duro colpo per l’intero settore
Cultura

Draghi ha parlato di Cultura scandendo ogni parola con un trasporto che è arrivato ai professionisti del settore: «la cultura va sostenuta!». Ma il ritorno alla normalità è troppo lontano e vi è un’intera un’industria culturale che aspetta maggiori informazioni in questo senso: il comparto dei lavoratori dello spettacolo, di cui il 70% sono a tempo determinato mentre solo il 30% del totale a tempo indeterminato aspettano delle conferme. Il ministro Dario Franceschini gode dell’apprezzamento di molti suoi colleghi e viene da una lunga esperienza di governo, ciononostante, a parte gli slogan, dei progetti futuri non si sa ancora molto. Un dato importante resta quello relativo agli investimenti culturali previsti dal Recovery Plan: «è necessario investire in una transizione culturale a partire dal patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale – conferma Draghi –,  siamo chiamati a disegnare un percorso educativo che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, anche nel panorama europeo, con innesti di nuove materie e metodologie, e coniugare le competenze scientifiche con quelle delle aree umanistiche e del multilinguismo».

L’industria culturale sta aspettando ulteriori indicazioni per ripartire
Disabilità

Un ultimo tema che non è stato trattato nel discorso di Mario Draghi è quello delle disabilità. Si tratta di una categoria fragile per la quale è stato istituito un ministero, ma il premier non ne ha parlato. Le persone con disabilità sono quelle più a rischio, soprattutto in caso di contagio, ma per loro non è stato predisposto o menzionato un piano di priorità vaccinale.

Per i disabili  non è stato predisposto o menzionato un piano di priorità vaccinale

 

Le parole chiave nel discorso al Senato
 
Piano vaccini

Accelerare. L’unica strada da seguire per il rilancio economico del Paese è la distribuzione rapida ed efficiente dei vaccini. La diffusione del virus ha comportato gravissime conseguenze anche sul nostro tessuto economico e sociale, ora serve essere più veloci delle mutazioni del virus, e per questo, il governo intende ricorrere alla protezione civile, alle forze armate e ai volontari. Altro elemento di forte discontinuità con la passata amministrazione riguarda l’utilizzo di strutture disponibili, sia pubbliche che private, per la campagna vaccinale, ossia: accantonare il progetto di eseguire le vaccinazioni in luoghi specifici e sfruttare le strutture preesistenti.

Per il Governo è fondamentale accelerare la distribuzione dei vaccini
Recovery Plan

Nuova piano e nuova cabina di regia per l’ex Governatore della Banca d’Italia. I 210 miliardi previsti dall’Europa saranno gestiti esclusivamente dal ministero del Tesoro  e non da comitati manageriali e task force di esperti. Ciononostante, Mario Draghi riconosce il lavoro effettuato dal premier uscente Giuseppe Conte: il piano di ripresa e resilienza (PNRR) che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU è lo stesso del precedente Governo.

I 210 miliardi previsti dall’Europa saranno gestiti esclusivamente dal ministero del Tesoro
Capitolo scuola

L’istruzione torna al centro del progetto di rilancio del Paese. Le ragazze e i ragazzi, soprattutto quelli delle scuole secondarie e di secondo grado, hanno usufruito della didattica a distanza, ma con forti disagi e disuguaglianze. Basti pensare che nella prima settima di febbraio solo il 61 per cento degli studenti ha avuto assicurato il servizio. La ripartenza, quindi, passa attraverso un piano educativo che comprende tutti gli istituti scolastici e il ritorno a un orario scolastico normale, chiarendo anche la distribuzione delle fasce orarie. Il primo ministro incaricato ha riservato particolare attenzione agli Istituti tecnici superiori, con importanti risorse da non sprecare – circa 1,5 miliardi del Recovery plan – per innovare l’attuale organizzazione e dare più spazio all’istruzione tecnologica.

Tra gli obiettivi del nuovo Governo c’è il ritorno ad un orario scolastico normale
Parità di genere

Per la prima volta un presidente del consiglio, durante il suo discorso di fiducia al Senato, si sofferma con una certa rilevanza sul divario di genere. La disparità di genere nei tassi di occupazione nel nostro Paese è tra i più alti d’Europa: 18 punti su una media europea di 10. Parità di genere vuol dire parità di condizioni competitive fra i generi e non un retorico ritorno alla questione delle quote rosa richieste dalla legge. E per condizioni competitiva s’intende dare la possibilità a giovani donne di formarsi nei settori in cui vogliono emergere e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla carriere la stessa energia dei loro colleghi uomini superando l’anacronistica scelta fra lavoro e famiglia.

La disparità di genere nei tassi di occupazione nel nostro Paese è tra i più alti d’Europa
 Europa e Alleanza Atlantica

«Un governo convintamente europeista e atlantista». Così Draghi mette in chiaro che la politica estera non sarà solo una prerogativa dei “giganti” dell’est e dell’ovest del mondo, ma un’opportunità per rafforzare il ruolo dell’Europa e il rapporto con Francia e Germania, nonché i rapporti con tutti i Paesi dell’aerea Mediterranea. L’auspicio è quello di raggiungere sempre di più una sovranità condivisa europea. Sostenere questo governo significa sostenere un bilancio pubblico comune e la scelta dell’euro.

Draghi promette un Governo convintamente europeista e atlantista
Pubblica amministrazione e fisco

Smaltire l’arretrato e l’ideazione di modelli che possano facilitare i pagamenti elettronici: snellire la macchina della pubblica amministrazione è una delle missioni di questo esecutivo. L’obiettivo è ridurre l’arretrato accumulato durante la pandemia, con l’ideazione di un piano di smaltimento per gli uffici. Sul versante fiscale il premier ha pensato a una riforma organica con l’aiuto di una commissione di esperti come quella nominata in Danimarca nel 2008.

L’obiettivo è ridurre l’arretrato accumulato durante la pandemia

 

 

 

 

 

 

Matteo Sportelli

La politica è ciò di cui amo scrivere e ciò che più mi appassiona. Ho conseguito la laurea triennale in Comunicazione, Media e Pubblicità all'Università IULM di Milano e la laurea magistrale in Mass media e Politica all'Università di Bologna.

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