Dodici arresti per i “lupi mannari” neonazisti

Il gip del Tribunale di Bologna ha disposto l’arresto di dodici persone in tutta Italia, accusate di adesione al gruppo neonazista e suprematista “Werewolf Division”. Nome che sarebbe ispirato ai “lupi mannari” nazisti guidati da Heinrich Himmler durante la Seconda guerra mondiale.

Le accuse sono di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. Oltre agli arresti, sono in corso molteplici perquisizioni domiciliari e altre 25 persone sono indagate, in età compresa tra i 19 e 76 anni.

Il caso

La Polizia di stato, sotto la direzione delle procure della repubblica di Bologna e di Napoli, sta eseguendo indagini in diverse città d’Italia, da nord a sud. Brindisi, Lecco, Monza, Palermo, Roma e Vicenza sono solo alcune delle località interessate. Gli inquirenti hanno definito il gruppo come una «vera e propria cellula organizzata», che era già in fase operativa e capace di realizzare attentati. Anche con le tecniche usate dai cosiddetti ‘lupi solitari’, sia suprematisti sia jihadisti.

L’associazione criminosa, che nel tempo era stata rinominata “Divisione Nuova Alba”, seguiva ideali nazisti – come riportato in una nota delle autorità – nella loro espressione più estrema. Si basava sull’apologia della Shoah e mirava al sovvertimento dell’attuale ordinamento. Con l’obiettivo di instaurare uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla “razza ariana”.

Il precedente

Già nel maggio del 2023, come riportato dal Resto del Carlino, 8 persone appartenenti allo stesso circolo neonazista erano state indagate dalla Procura di Napoli. Allora, era emersa l’esistenza di una rete Telegram gestita da bolognesi e che prendeva il nome di Werewolf Division. Secondo l’accusa, la chat serviva per organizzare «atti eversivi violenti», ma non solo. Il gruppo usava Telegram per diffondere il proprio messaggio antisemita. L’obiettivo era reclutare e avvicinare sempre più membri, per addestrarli ad azioni violente mettendo a disposizione armi detenute illegalmente.

Il logo di Telegram, social su cui è nato il gruppo Werewolf Division

Nell’inchiesta del 2023, gli indagati erano sei bolognesi, di età comprese tra i 30 e i 44 anni, di cui cinque uomini e una sola donna. Il canale su Telegram era stato aperto nell’aprile del 2022 e contava 81 membri. Lì condividevano regolarmente messaggi, articoli di “propaganda e prolisemitismo” su Hitler, Himmler e altri gerarchi. Il tutto condito da citazioni come «Dobbiamo preparare i nostri giovani alla lotta, la vita è lotta. La democrazia è un veleno e la sua ora è trascorsa.»

 

A cura di Riccardo Severino

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