Zone rosse rafforzate, divieto di spostamento tra regioni e chiusure mirate sul territorio: Draghi si muove sui passi di Conte come un funambolo, attento a non sbilanciarsi troppo.
Il nuovo premier sceglie una linea di continuità parziale, ma inserisce nuovi elementi di prudenza: il decreto legge proroga lo stop dello spostamento alle regioni fino al 27 marzo e blocca la visita nelle case private in zona rossa. Un’impostazione che porta avanti il sistema delle fasce del modello Conte ma che, nei dettagli, denota un lieve distacco. La zona rossa quasi ricalca la scia del primo lockdown: uscite estremamente contingentate e per motivi di stretta necessità. Draghi elimina, dalle zone ad alto rischio di contagio, la sfera degli affetti. A lungo dibattuta nella precedente legislazione, la questione dei congiunti e degli affetti torna in posizione secondaria rispetto alle esigenze sanitarie. Un tema delicato che si lega all’attenzione recente alle dinamiche psicologiche innescate dalla pandemia, dovute alle limitazioni e alla mancanza di contatti sociali.
Equilibrio
Draghi non vuole imporre un fermo, ma non è disposto a rallentare il passo. Vuole continuare a percorrere la strada delle restrizioni e accelera nella ricerca dell’equilibrio tra aspetto economico e sanitario, lavorando sui ristori e sulla stesura del Recovery. Equilibrio che gli italiani speravano già di trovare nella fase 2 del primo impianto di governo contro la pandemia, ma che è rimasto una chimera in balia di un andamento altalenante di aperture e chiusure.
Zona arancione rafforzata a Brescia
Forte, nel governo, la tendenza verso chiusure selettive: la possibilità, già prevista e tutelata dallo scorso provvedimento, di eseguire restrizioni mirate su comuni e province ad alto rischio. Già da mercoledì 23 febbraio la provincia di Brescia passerà ad una zona arancione rafforzata. Spostamenti limitati dalle 18 e chiusi tutti gli Istituti scolastici e le Università, comprese le scuole elementari, dell’infanzia e gli asili nido. Insieme all’ordinanza provinciale, la Lombardia avvierà una rimodulazione della campagna vaccinale, in modo da rendere prioritaria la vaccinazione nelle aree-focolaio.
Europa
Il premier ci tiene, distaccandosi in parte dalla vecchia gestione, a far percepire il respiro europeista dei prossimi passi: le mosse italiane saranno in concerto con quelle dei principali Paesi europei, come verrà sicuramente definito nel prossimo Consiglio Europeo di giovedì 25 febbraio.
Sospensione del giudizio
Draghi si muove a piccoli passi, sull’ultima scia del governo Conte. Sceglie un approccio prudente e una tecnica, quella del sistema a fasce, già entrata nella quotidianità degli italiani. Resta da capire se sia una mossa di transizione oppure l’inizio di una linea di governo. Un dubbio che si scioglierà a breve, vista la prossima scadenza del DPCM al 5 marzo.