Inizieranno venerdì 12 giugno a Roma nella cornice di Villa Panphilj gli Stati generali dell’Economia. Un’iniziativa voluta fortemente dal premier Giuseppe Conte che rischia di lasciare forti strascichi nella compagine di Governo.
Gli Stati generali consistono in quattro giorni d’incontri fra l’esecutivo, le forze di opposizione e le parti sociali, intervallati dalla giornata di sabato 13 giugno, da colloqui istituzionali in video conferenza tra il premier Conte e la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyer e il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
L’intento degli Stati generali è di rilanciare il Paese attraverso un piano d’investimenti e una serie di misure che possano utilizzare al meglio gli oltre 172 miliardi di euro del Recovery fund stanziati per l’Italia da Bruxelles.
La possibile partecipazione di Vittorio Colao
Non si sa ancora se il manager di stanza a Londra Vittorio Colao, chiamato a guidare la Task force di tecnici che ha stilato il piano di rilancio del Paese, prenderà parte agli Stati generali con un suo intervento.
I mezzi d’informazione, infatti, si stanno interrogando sullo spazio che verrà dato al manager e se otterrà un ruolo di primo piano o agirà nelle retrovie nel caso in cui dovesse partecipare alla kermesse indetta da Conte.
“Mi accontenterei che il Governo facesse sue almeno 40 idee delle 102 proposte, ma non sta a noi decidere, ora dipende dal premier Conte” commenta Vittorio Colao.
Bisognerà attendere, quindi, la giornata di venerdì per capire quale importanza sarà data al piano proposto dalla Task forse e se la politica ascolterà in parte i pareri dei tecnici o scompaginerà l’intero dossier di 46 pagine per il rilancio della nostra economia.
I retroscena e i malumori nel Pd
Resta alta la tensione fra il Governo e gli esponenti del partito Democratico che non sono stati coinvolti nella preparazione degli Stati generali. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha già avvertito che “il momento è cruciale, e non si può sbagliare”, invoca così una “svolta” nel Governo.
Critico Roberto Gualtieri, titolare del ministero dell’Economia e delle Finanze, così come il capogruppo alla Camera Graziano Del Rio: “alcune cose non mi convicono”.
L’iniziativa dell’esecutivo avviene a margine della riunione Ecofin dei 27 ministri finanziari della Ue e precede il prossimo Consiglio dei capi di Stato e di governo previsto per il 19 giugno. Secondo alcune indiscrezioni, riportate dal quotidiano La Stampa, dietro l’ultimatum del segretario Pd Nicola Zingaretti, ci sarebbe un’ipotesi di un governo Lorenzo Guerini al posto di Conte.
Il centro destra, intanto, diserta l’iniziativa e annuncia che parteciperà al “confronto solo in sedi istituzionali”. Matteo Salvini aggiunge: “molte proposte di Vittorio Colao sono già nel programma della Lega”.