Conte 2 Grillo 0. Addio alla figura del garante. Viene cacciato così l’elevato dal Movimento da lui fondato nel 2009 e che, con i suoi “vaffa”, ha portato nei palazzi del potere. Sono ormai lontani i giorni in cui il comico metteva in chiaro la sua leadership. Come quando era al tavolo con Renzi, in diretta streaming. Accanto a lui il suo delfino, Luigi di Maio. Incontro durato poco più di dieci minuti e concluso con un simbolico “vaffa” rivolto all’allora premier incaricato del Partito Democratico.
Oggi è tutto finito. Si conclude così l’era delle dirette streaming nei palazzi del potere, dei “vaffa” gridati nelle piazze e in faccia ai politici. Grillo è definitivamente fuori dalla sua creatura, ma non si escludono battaglie legali sulla proprietà del simbolo del Movimento 5 stelle.
Il voto bis
Beppe Grillo, questo secondo giro di votazioni, sperava nel mancato quorum necessario per apporre modifiche allo Statuto del Movimento 5 stelle. Così non è stato, anzi. La scelta del garante si è rivelata un boomerang. Due settimane fa avevano votato il 61,2% degli aventi diritto. La recente votazione ha visto esprimersi il 64,9% dei circa 89mila iscritti al Movimento. Confermate le volontà della base pentastellata emerse al termine della prima votazione. Sì all’eliminazione della figura del garante, stop al vincolo dei due mandati e sì alla procedura per la modifica del simbolo.
I commenti di Conte e di Grillo
Giuseppe Conte e Beppe Grillo non hanno atteso molto per commentare gli esiti della Costituente bis. «Il Movimento 5 Stelle ha rivotato – scrive Giuseppe Conte sui social -. Ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa. Questa è l’onda dirompente di una Comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero. Ora si volta pagina. Il Movimento si rifonda sulle indicazioni arrivate con Nova dagli iscritti. Andiamo avanti con grande forza».
Grillo ha commentato cripticamente, con poche parole. Come fatto la prima volta, due settimane fa. Stavolta però in modo più esplicito, con un chiaro riferimento al film The Truman Show. « Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte».
Cosa potrà succedere
Ora il percorso interno al Movimento è terminato. Tuttavia, si aprono due possibili strade. Una fatta di battaglie legali per contestare gli esiti dell’assemblea costituente, le modalità di voto e la proprietà del logo del Movimento. L’altra è invece politica. Cioè Beppe Grillo potrebbe decidere di ricreare un soggetto o un’associazione che si richiami alle origini dure e pure del Movimento 5 stelle. Ma i pentastellati di rilievo rimasti al suo fianco son pochi. Alessio Villarosa, Danilo Toninelli, Virginia Raggi e pochi altri. Insomma, se Grillo decidesse di tornare sulla scena, avrebbe una strada tutta in salita. Ma il comico potrebbe decidere di ripartire proprio da dove ha fatto la sua fortuna politica: dai teatri. Infatti, le sue mosse e le sue uscite pubbliche sembrano disegnare quella che appare una vera e propria sceneggiatura.