Un video su Facebook per mostrare le abitazioni di alcuni stranieri a Bologna. Il filmato è stato pubblicato – e poi rimosso – da due esponenti di Fratelli d’Italia che sono stati denunciati. I politici hanno passato in rassegna citofoni e portoni facendo vedere nomi, cognomi e indirizzi degli alloggi popolari. L’obiettivo era quello di denunciare i criteri di assegnazione delle case pubbliche che, secondo loro, penalizzerebbero gli italiani.
Il deputato Galeazzo Bignami e il consigliere comunale Marco Lisei sono stati entrambi segnalati al Garante della privacy e potrebbero incorrere in conseguenze legali per istigazione all’odio. «Ci diranno che stiamo violando la privacy – dice Bignami – ma non ce ne frega assolutamente nulla, perché se stai in un alloggio popolare e c’è il tuo nome sul campanello bisogna che ti metta nell’ottica che poi qualcuno può andare a vedere». Su Facebook anche la risposta di Lisei che scrive:
A denunciarli è stata Cathy La Torre, avvocato bolognese e promotrice della campagna ‘Odiare ti costa’ che ha mosso le sue accuse prima su Twitter e poi al Garante della privacy. Per il legale si tratta di una violazione considerato che i dati sono stati diffusi senza il consenso degli interessati. «Sulle case e i negozi degli ebrei i nazisti affiggevano cartelli che potessero agevolarne il riconoscimento. Oggi il censimento della razza che “ruba” agli ariani si fa con telecamera» scrive La Torre. «Quelle famiglie – continua – abitano in quelle case legittimamente, non le hanno rubate a nessuno, sono state assegnate loro per diritto. Quale sarebbe la loro colpa? Perché sottoporli a questa violenza? Ovviamente la loro colpa è essere stranieri, essere di un’altra “razza”, essere carne da macello elettorale».