Su ChatGPT e le AI il mondo è diviso in due schieramenti. Da un lato coloro che le temono, dall’altro coloro che non hanno ancora capito come utilizzarle. Come ogni altro settore, anche quello giornalistico dovrà fare i conti con l’avvento degli elaboratori di linguaggio artificiale. E se oggi ci chiediamo come facessero un tempo i giornalisti senza Google, tra vent’anni si domanderanno come si scrivesse un articolo senza ChatGPT.
Altri settori, altre tecnologie
In un mondo in cui l’AI sta diventando sempre più presente nella nostra vita , molti stanno considerando come questa tecnologia potrebbe influire sul loro futuro. Il giornalismo non fa eccezione. Due giornalisti hanno deciso di esplorare come l’Intelligenza Artificiale potrebbe cambiare il modo in cui le notizie vengono raccolte, scritte e diffuse.
Jeff Israely – co-fondatore della società di notizie Worldcrunch e giornalista per il NiemanLab – ha paragonato l’avvento delle AI elaboratrici di linguaggio a quello del 2011 delle prime traduzioni automatiche con Google Translate. «Alcuni hanno visto la fiorente traduzione automatica come una minaccia per il nostro modello di business – ha dichiarato Israely – altri l’hanno vista come un’inevitabile riduzione della qualità del nostro prodotto editoriale».
E anche il giornalista all’inizio non ne vide altro che i difetti. «Il mio riflesso è stato licenziare la macchina – ha confessato Israely – sottolineando i suoi errori più oltraggiosi. Ho assicurato che non sarebbe mai stata abbastanza buona da prendere il posto della nostra traduzione umana al 100%».
Salvo ricredersi negli anni. Sempre più traduttori professionisti iniziarono a utilizzare i software di traduzione automatica. Consapevoli dei limiti e difetti della traduzione automatica, i professionisti hanno saputo coglierne i vantaggi principali: velocità e ripetitività. Velocità, perché una traduzione automatica richiede pochi secondi per essere ultimata. Ripetitività, perché gli errori commessi sono sempre gli stessi e i pattern sono riconoscibili e si correggono in fretta. I traduttori professionisti hanno aggiunto la qualità e l’esperienza del loro lavoro. L’irripetibilità di una mente umana.
Il futuro è già realtà
Madhumita Murgia è la prima redattrice del Financial Times specializzata in intelligenza artificiale: «In precedenza non abbiamo avuto questo titolo, o anche un lavoro dedicato all’intelligenza artificiale. Ciò che credo sia unico riguardo a questo ruolo al FT è operare all’interno di una redazione globale», ha dichiarato in un’intervista. È l’inizio di una rivoluzione che coinvolgerà tutte le principali testate giornalistiche. «Se usiamo questi strumenti, mi aspetto che vengano divulgati in modo trasparente ai nostri lettori, proprio come vengono accreditati tutti gli autori umani».
A proposito di elaboratori di linguaggio nel giornalismo, dovete sapere che il primo paragrafo del capitoletto “altri settori, altre tecnologie” è stato scritto da ChatGPT all’interno di un testo più vasto. Abbiamo giudicato l’intervento dell’AI degno di essere inserito in un articolo. Ma con alle spalle un metodo. Proprio come per i traduttori professionisti, più un giornalista utilizza ChatGPT più si accorge di determinati pattern sfruttabili all’interno della professione per il suo lavoro.
In futuro questo approccio permetterà di ottenere articoli più complessi e accurati senza dover rinunciare alla velocità che il giornalismo moderno impone.