Scontri durante la veglia per Sarah Everard: nel mirino la polizia londinese

“I am truly shocked at the scenes from Clapham Common – in this country we police by consent, not by trampling the tributes and dragging women to the ground”, queste sono le parole di Caroline Nokes, presidente Tory del comitato delle donne e della parità, che ha criticato il comportamento della polizia durante scontri avvenuti sabato 13 marzo durante la veglia in onore di Sarah Everard. La manifestazione è stata organizzata dal movimento “Reclaim these streets“, riprendiamoci queste strade.
La Met, la polizia metropolitana, è infatti intervenuta contro i manifestanti pacifici a Clapham, quartiere a sud di Londra, dove Everard è stata rapita e poi uccisa proprio da un agente di polizia mentre tornava a casa verso le 21.30 di mercoledì 3 marzo 2021. I resti di Sarah Everard sono stati ritrovati una settimana dopo, il 10 marzo 2021, e subito dopo è avvenuto il fermo di un agente della polizia metropolitana, Wayne Couzens, di 48 anni. Non molto tempo prima, l’uomo aveva mostrato i genitali mentre era in coda da un takeaway. Durante la veglia, sui cartelli portati dai manifestanti, gli slogan “Stop the Met Police Raping Women and Freedom to Protest”, “98% of them get away with it” e “She was walking home”.

Sarah Everard, rapita e uccisa da un agente della Met il 3 marzo 2021

La vice-commissario della polizia Metropolitana della capitale inglese, Helen Ball, ha difeso il comportamento dei poliziotti, dichiarando che gli agenti si erano trovati in una situazione in cui l’uso della forza era strettamente necessario. Secondo Ball, infatti, gli agenti avrebbero agito per disperdere la folla della manifestazione non autorizzata a causa delle regole antiCovid-19.
Diversi personaggi influenti si sono espressi in modo critico nei confronti del comportamento della polizia di Londra. Tra questi anche il sindaco della capitale inglese, Sadiq Aman Khan, che ha dichiarato di aspettare urgentemente una spiegazione per la condotta degli agenti. La foto simbolo degli scontri è quella che ritrae la ventottenne Patsy Stevenson mentre viene buttata a terra dai poliziotti e ammanettata. 

La morte di Sarah Everard e gli scontri del fine settimana hanno scosso gli animi degli inglesi e di tutte le persone interessate agli episodi di violenza di genere e agli abusi di potere da parte della polizia. Sabato 13 marzo era anche la ricorrenza dell’omicidio di Breonna Taylor a Lousville, nel Kentucky,  da parte di un agente di polizia. Solo qualche giorno prima degli scontri, il 10 marzo, il The Guardian aveva pubblicato un sondaggio di UN Women UK, secondo cui il 97% delle ragazze inglesi tra i 18 e i 24 anni ha dichiarato di aver subito violenze verbali e/o fisiche almeno una volta nella vita, senza mai aver denunciato.

Chiara Zennaro

Sono laureata in Lingua e Letteratura russa e inglese. Ho conseguito uno stage presso la redazione milanese de Il Giorno, e sono tuttora una collaboratrice. Twitter: @zennaro_chiara

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