La NATO avrà un 32esimo Stato membro. Lunedì 26 febbraio, alle 16:48 ora locale, il Parlamento ungherese ha ratificato la richiesta di adesione della Svezia. Budapest era l’ultimo Paese NATO a bloccare l’ingresso della nazione scandinava.
Dietrofront
La decisione, attesa almeno dalla caduta dell’unico veto “motivato”, quello della Turchia (che recriminava a Stoccolma la protezione di membri del ribelle Partito dei Lavoratori del Kurdistan), arriva dopo una serie di pressioni diplomatiche nei confronti del premier ungherese Viktor Orban. Prima gli Stati Uniti, poi l’Unione Europea. Tutti sottolineavano la necessità di consentire l’adesione svedese.
La posizione contraria di Orban, strumentale, è diventata indifendibile dopo il via libera di Ankara lo scorso 23 gennaio. Messo alle strette, il tentativo del premier di ritardare l’accesso della Svezia si è dovuto interrompere.
Il ruolo della Difesa
Le avvisaglie c’erano tutte, ma la decisione finale è stata maturata lo scorso venerdì 23 febbraio. Durante una visita del premier scandinavo Ulf Kristersson, Orban ha sciolto la riserva: «Essere alleati della NATO significa che siamo disposti a morire gli uni per gli altri. Si basa sul rispetto reciproco».
A giocare un ruolo cruciale, però, è stata l’industria bellica svedese, tra le più apprezzate al mondo. Dal 2006 l’aviazione militare ungherese impiega come velivoli da combattimento 12 caccia JAS-39 “Gripen”. Proprio venerdì 23 gennaio è stata annunciata la proroga al 2036 del contratto di affitto degli aerei svedesi a Budapest, oltre l’intenzione di acquistarne altri quattro. È possibile che Orban sia stato convinto dalla “minaccia” di perdere la capacità di difesa aerea.
Cosa succede ora
La legge appena approvata sarà ora consegnata al presidente della Repubblica (ad interim, date le recenti dimissioni della presidente Katalin Novak) Laszlo Köver per la firma. Una volta compiuto questo passaggio formale, la ratifica sarà inviata al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. A quel punto, non mancando alcun altro Paese, il Segretario Generale dell’Alleanza inviterà Stoccolma a presentare formale richiesta di adesione. Che, formulata ancora una volta al Dipartimento di Stato, verrà approvata e la Svezia sarà ufficialmente il 32esimo membro della NATO.
Stoccolma porta in dote molti asset per l’Alleanza. In primis la sua già citata industria militare, tra le più sofisticate e apprezzate al mondo. Ma il grande vantaggio è da ricercarsi nel Mar Baltico. Che, con l’adesione svedese, diventa un enorme lago NATO: solo San Pietroburgo e l’enclave di Kaliningrad, entrambi territori russi, saranno ora coste non presidiate dagli euro-americani. Per la Russia, almeno nella regione scandinava, l’adesione della Svezia costituisce qualcosa di molto simile a uno scacco matto nella complessa partita a scacchi contro l’Occidente.