«Sì alla Svezia nella Nato»: via libera del Parlamento turco

Il premier svedese Kristersson (a destra) con il presidente turco Erdogan (a sinistra) e il Segretario Generale della NATO Stoltenberg (al centro).

Dopo mesi di esitazione e ostruzionismo, la sera del 23 gennaio 2024 il Parlamento turco ha ratificato il protocollo d’ingresso della Svezia nella Nato. Ratifica che è passata con 287 voti favorevoli e 55 contrari. Affinché un Paese possa aderire all’alleanza atlantica è necessario che tutti i parlamenti degli stati membri diano la loro approvazione: la Turchia si era opposta per mesi, per diverse ragioni.

LE PROBLEMATICHE DELLA RATIFICA

Lo stato turco ha lungamente temporeggiato accusando il Paese scandinavo di dare sostegno e asilo politico a membri di organizzazione curde classificate da Ankara come terroriste. Diversi membri del Partito dei lavoratori del Kurdistan, la storica organizzazione politica e militare, risiedono nella nazione.

Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk)
Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk)

Il Pkk è classificato come movimento terrorista dalla Turchia e da molti paesi occidentali; quindi non è del tutto chiaro quale sarà la sorte di coloro che avevano chiesto rifugio nel Paese. Il peculiare atteggiamento tenuto da Ankara con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Infatti, il Paese della mezzaluna ha deciso di non partecipare alle sanzioni occidentali contro la Russia, citando la dipendenza energetica che ha con Mosca.

Il Cremlino ha apprezzato l’equilibrismo di Ankara e non ha incluso la Turchia nella lista dei Paesi ostili. Questo è bastato a Erdogan per prendere tempo sulla questione. Ma la posizione turca non è stata isolata all’interno della Nato.

IL CASO UNGHERESE
Il presidente ungherese Viktor Orban
Il presidente ungherese Viktor Orban

L’Ungheria ha esitato sull’ingresso della Svezia per simili motivazioni, citando la dipendenza dal gas russo. Tuttavia, il 24 gennaio 2024, il premier ungherese Viktor Orban ha annunciato che l’Ungheria sostiene l’adesione delle Svezia nell’Alleanza.

Prima del voto del parlamento turco, il politico magiaro aveva invitato il primo ministro svedese Ulf Hjalmar Kristersson a Budapest per negoziare l’adesione, alludendo alla possibilità di specifiche richieste di concessioni in cambio del proprio sostegno. Proprio Kristersson aveva esultato per il semaforo verde di Ankara, descrivendolo come il primo passo decisivo per l’adesione della propria nazione all’interno della Nato.

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