È stata arrestata la donna responsabile dell’attentato che ieri ha ucciso sei persone nel centro di Istanbul: è di nazionalità siriana. Lo ha reso noto la polizia turca. Il ministro dell’Interno Suleyman Soylu ha accusato il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) di aver causato l’attentato: «Secondo i risultati delle nostre indagini, l’organizzazione terroristica del PKK ne è responsabile».
Le sei persone che hanno perso la vita a Istanbul sono tutti cittadini turchi: quattro persone, due adulti e due bambini. Su 81 feriti, 50 sono stati dimessi mentre 31 si trovano ancora in ospedale e due sono gravi.
Breaking: Bomb attack on Istanbul’s istiklal street. Video captures moment of terror pic.twitter.com/yS79Sa6NmC
— Borzou Daragahi 🖊🗒 (@borzou) November 13, 2022
La confessione della donna arrestata
La donna, Ahlam Albashir, secondo l’agenzia turca Anadolu ha confessato durante l’interrogatorio di essere stata addestrata dal partito curdo armato PKK e dalle milizie curde siriane dello Ypg, Unità di Protezione Popolare.
Il presidente Erdogan è stato il primo a denunciare il «vile attacco», poco prima di partire verso l’Indonesia al vertice del G20 a Bali. Nel frattempo la Turchia ha respinto al mittente le attestazioni di lutto provenienti dagli Stati Uniti che Ankara ritiene «Paese che sostiene i terroristi».
#Istanbul police report that the woman detained for the attack is a #Syrian citizen, her name is Ahlam #Albashir. pic.twitter.com/8XuYrjkpet
— NEXTA (@nexta_tv) November 14, 2022
La smentita del PKK
Nel video trasmesso sui social si vedono gli agenti di polizia durante il blitz. Nell’appartamento della donna sono stati trovati una pistola, molti soldi e dell’oro. Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Interno della Turchia, la donna è sospettata di aver posizionato l’ordigno in una borsa e azionato a distanza.
In un comunicato il Pkk, considerato da Ankara un gruppo terroristico, ha sottolineato di non prendere di mira «direttamente i civili e di condannare le azioni contro i civili».