L'episodio

SPAGNA, VIOLENZA E “CACCIA AGLI IMMIGRATI”: LE RONDE DEI GRUPPI DI ESTREMA DESTRA

A Torre Pacheco si sono tenute proteste in nome della sicurezza del Paese in seguito al pestaggio di un 68enne da parte di migranti. Ma le manifestazioni pacifiche sono sfociate in inseguimenti e aggressioni

Episodi di violenza e “caccia agli immigrati” si sono verificati a Torre Pacheco, cittadina di 36mila abitanti nella regione spagnola di Murcia tra mercoledì 9 e domenica 13 luglio. Gli scontri hanno visto protagonisti gruppi di estrema destra e migranti e hanno portato un bilancio di cinque feriti, di cui tre gravi in ospedale, e un arresto.

L’aggressione al 68enne

Le tensioni hanno colpito i cittadini di origine straniera, un terzo della popolazione di Torre Pacheco. A scatenarle è stato il pestaggio di un 68enne da parte di giovani migranti: un’aggressione ancora da verificare e di cui si sa poco, soprattutto perché la notizia è dilagata sui social con un video e ha scatenato molta disinformazione. Restano ignoti i responsabili, in quanti fossero e il luogo preciso di origine. Sul caso sta indagando la polizia, secondo cui l’azione di postare online episodi di violenza sta diventando una «tendenza virale» e potrebbe avere conseguenze negative per l’incitamento all’emulazione. L’attacco ai danni dell’uomo ha suscitato immediatamente l’indignazione dei cittadini spagnoli di Torre Pacheco, che si sono riversati nelle piazze principali per protestare contro la politica migratoria spagnola.

 

L’estrema destra contro i migranti

L’intento degli abitanti era dare avvio a una manifestazione pacifica con lo scopo di porre l’attenzione sulla mancanza di sicurezza nel paese. Ma il tutto è poi sfociato in ronde con inseguimenti e pestaggi contro i migranti. Tra le 500 persone presenti, infatti, hanno figurato anche vari esponenti di gruppi di estrema destra, tra cui il fondatore del gruppo Desokupa, Dani Esteve, attirati tramite Telegram. Questi erano facilmente riconoscibili dal look total black, con tanto di cappucci e bastoni, e il loro intento era chiaro: avviare una “caccia” ai migranti per rintracciare i colpevoli del pestaggio dei giorni precedenti. Gli estremisti hanno iniziato a girare per la città al suono di slogan razzisti e a usare violenza, ferendo cinque persone. Sempre tramite Telegram i gruppi hanno organizzato un secondo appuntamento dell’”espulsione degli immigrati”, dal 15 al 17 luglio, invitando a portare manganelli e coltelli.

La divisione politica
Il leader di Vox Santiago Abascal

Il caso ha attirato l’attenzione delle autorità spagnole, infatti il capo del governo regionale di Murcia, Fernando Lopez Miras, ha scritto su X: «Torre Pacheco deve tornare alla normalità», invitando a mantenere la calma. Mentre la ministra della Gioventù e dell’infanzia, Sira Rego, ha condannato le «persecuzioni razziste» da parte della destra e dell’estrema destra. E la preoccupazione sale soprattutto di fronte alla politica anti-migratoria di cui Vox, partito di estrema destra, si fa promotore, allineandosi con il modello americano promosso dal presidente Donald Trump. «La Spagna subisce una invasione migratoria brutale che ci ha rubato le frontiere, la pace e la prosperità» afferma il leader di Vox Santiago Abascal, promettendo in caso di vittoria la deportazione di milioni di immigrati. Il partito, inoltre, cerca di spingere per le dimissioni del premier Pablo Sánchez, attribuendo al PSOE la causa dei disagi legati all’immigrazione.

No Comments Yet

Leave a Reply